Capitolo 16 - Aiuto

143 10 2
                                    

"Oddio, Leo! È Marley!" esclamò Selena, appena la sua amica si mise a battere le mani contro alla finestra scorrevole, in cerca di aiuto.
Leo si catapultò ad aprire quest'ultima per farla entrare. Marley entrò in casa, ansimante e debole: "Lui mi ha... mi ha risparmiata..."
I due cugini la fecero accomodare sul divano, la coprirono e le portarono un bicchiere d'acqua.
"Marley, pensavamo fossi morta! O meglio, Maxwell ci ha detto così." disse Selena.
La povera ragazza deglutì un sorso d'acqua, con lo sguardo fisso davanti a sé.
"Marley, ci senti? Ci serve che tu ci racconti tutto quello che ti è successo..." chiese Leo, con un tono tranquillo e confortevole.
Finalmente, dopo pochi minuti, Marley aprì bocca: "Ci aveva teso una trappola, ha bruciato Rob vivo, nel capanno... quando siamo scampati dal pericolo mi è spuntato davanti, all'improvviso. Io sono caduta a terra e Maxwell è scappato; ho chiuso gli occhi, pensavo di stare per morire ma... quando li ho riaperti era scomparso. Così sono corsa qui. Non so perché ma... mi ha risparmiata."
La sua voce era flebile e tremolante. Era ancora profondamente spaventata da quello che le era accaduto.
"Ah, in caso non ve ne foste accorti, Tina sta galleggiando in piscina. È morta." aggiunse.
Marley si pose una mano sulla fronte: anche se non era veramente stupita da quella constatazione, sentì come un vuoto dentro di sé.
"L'unico di cui non c'è alcuna traccia è Will. A quanto pare, nessuno lo ha visto dall'inizio della festa." disse Leo.
"Stava guardando Squartati 8 con me e Rob, ma ad un certo punto si è alzato ed è salito al piano di sopra. Non ricordo che intenzioni avesse, mi ha accennato qualcosa con una videocamera..." rispose Marley.
Improvvisamente, sul monitor del televisore, dal savescreen nero in cui centrava la scritta "Nessun Segnale", comparve qualcosa: un'immagine inizialmente sfocata, che a poco a poco acquisiva risoluzione.
I tre ragazzi si misero ad osservare il monitor, speranzosi che si trattasse di un messaggio da parte di Maxwell.
"Non vedo niente, è tutto sfocato! Credo sia Maxwell che vuole dirci qualcosa..." disse Leo.
Quando però l'immagine fu finalmente a fuoco, tutti e tre gridarono all'unisono: l'immagine ritraeva proprio Maxwell, ancora inchiodato al muro dal machete e grondante di sangue.
"SPEGNI IL TELEVISORE, SPEGNILO!" gridò Marley a denti stretti, mentre si copriva gli occhi con le mani.
Leo cercò in fretta il telecomando, prima sul divano e poi sul mobiletto su cui si trovava la TV.
"Non trovo il telecomando da nessuna parte!" esclamò Leo.
Marley afferrò da una mensola una piccola cornice di metallo ritraente Leo e Selena da piccoli, e la scaraventò contro al televisore al plasma, centrandolo in pieno. Dopo qualche scintilla quest'ultimo, con il monitor in frantumi, si spense.
Fatto ciò, il cellulare di Leo iniziò a squillare.
"Rispondi, sentiamo cosa ha da dire quel bastardo!" esclamò Marley.
Il ragazzo sfilò l'oggetto vibrante dalla tasca e rispose, aspettandosi la solita, terrificante voce anonima.
"Leo... lo so che è praticamente l'alba, mi scuso per averti chiamato a quest'ora, ma ieri mattina Justin mi ha accennato che avreste dato un party, quindi ho pensato che magari tu fossi sveglio. So che è difficile chiederlo ma... ho bisogno di parlare con Will. È da tutta la notte che piango, è da ore che provo a chiamarlo, ma ovviamente non mi risponde. Voglio dirgli una volta per tutte che mi accusa per crimini che non ho commesso, che si sbaglia... e non avrò pace finché non gliel'avrò detto... scusa ancora per il disturbo ma..." disse il mittente, dall'altra parte della linea.
Leo riconobbe subito quella voce: una voce forte, maschile, una voce che conosceva molto bene.
"Edward! Non sai quanto siamo felici che tu abbia chiamato... senti, devi subito chiamare la polizia e dirgli di venire a Villa Spitz, al 127 della Craven Road! Sono morti tutti, siamo in pericolo!" esclamò Leo con foga.
"Che...che cosa?! Va bene, chiamo la polizia e intanto vengo da voi." rispose Edward, spaventato.
Leo lo salutò e chiuse la telefonata.
"Ragazze, non mi crederete mai ma... è tutto finito, la polizia sarà qui a breve, e come lei anche Edward. Siamo salvi."

Scream - Bagno di SangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora