Capitolo 10 - Psycho

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Selena era stesa sul letto della sua stanza; indossava solo un accappatoio, e da ormai mezz'ora aspettava l'arrivo di Justin. I suoi capelli erano ancora leggermente macchiati di rosso, così come lo era il suo costume da bagno: ancora non si era fatta la doccia, aveva pensato che farla insieme a Justin sarebbe stato più "eccitante". Era davvero scocciata: non le piaceva aspettare, e per lo più era ricoperta di vino. Diede un'occhiata all'orologio riposto sul comodino affianco al letto; erano ormai le tre del mattino.
"Al diavolo, Justin. Non sai cosa ti perdi sotto la doccia con me." disse, tra sé e sé.
Si alzò dal letto, e si diresse verso il bagno della stanza. Vi entrò, scostò la tendina della doccia per aprire il getto di acqua calda, e lasciò cadere l'accappatoio a terra. Mentre aspettava che l'acqua si scaldasse abbastanza, tornò in camera e si sedette sul letto. Ad un tratto, le arrivò un messaggio da Justin: "Amore, ho fatto tardi bevendo con Leo, scusa. Tra poco salirò in camera, stupiscimi.".
Lei rispose con: "Dammi 10 minuti, devo ancora farmi la doccia. La avrei fatta con te ma... Colpa tua.".
Ripose il cellulare sul comodino, e si inginocchiò per prendere qualcosa da sotto il letto: ne tirò fuori una scatola nera e lucida, non molto grande. La aprì, all'interno c'erano un paio di manette rosa e una mascherina per il viso.
Sorrise, e tra sé e sé disse: "Oh, queste si che ti piaceranno."
Mise la scatola sul letto e rientrò in bagno. Porse una mano sotto il getto, l'acqua era abbastanza calda. Scostò di nuovo la tendina, semitrasparente ma opaca, e entrò nel vano doccia. Iniziò a insaponarsi, mentre l'acqua tiepida le scorreva su tutto il corpo. Ad un certo punto, sentì un rumore provenire dalla camera da letto: era un rumore metallico, come di una lama appuntita che struscia contro altro metallo. Fece un sussulto, ma subito dopo si lasciò sfuggire una risatina: "Ahahah! Justin, smettila! Sarò da te tra poco, esci dalla stanza e rientra quando te lo dico io." disse, in tono abbastanza alto per farsi sentire dall'altra stanza. Subito dopo, la porta del bagno si aprì, e Ghostface entrò. Selena lo vide sfocato, attraverso la tendina, ma pensò fosse soltanto l'ennesimo stupido scherzo dell'ormai deceduto ragazzo.
"Justin, non spiarmi nella doccia, sei inquietante! E quel costume? Allora le hai messe tu le maschere nelle stanze, era tutto un piano per avermi... Devo ammettere che sono sorpresa." disse Selena.
Attese una risposta, ma il soggetto era silenzioso, fermo a guardarla attraverso la tendina.
"Ok 'Norman Bates dei poveri', hai voglia di finirmi ora o... aspettare per il meglio?" chiese la ragazza.
In silenzio, il killer uscì dal bagno e richiuse la porta. Selena sorrise.
Dopo qualche minuto, uscì dalla doccia, e si infilò l'accappatoio che aveva lasciato a terra. Si asciugò e tornò in camera. Si aspettava di trovare Justin steso sul letto ad aspettarla, ma nella stanza era rimasta sola. Si sedette, e subito le arrivò un messaggio dal ragazzo: "Ti aspetto fuori. Avvertimi quando sarai pronta.".
Aprì la scatoletta che aveva riposto poco prima, tirando fuori le manette e la mascherina. Si strinse il polso sinistro in una manetta, mentre l'altra la fissò alla spalliera del letto dietro di sé. Infine buttò la chiave a terra, indossò la mascherina e si stese. Prima che potesse avvertire il fantomatico Justin, qualcuno bussò alla porta.
"Amore, entra pur..." disse, ma si fermò quando capì che chi aveva bussato non era Justin.
"Selena, esci fuori! Siamo in pericolo, Rob è..." esclamò Marley dal corridoio, appena fuori dalla porta, ma Selena la interruppe: "Basta, mi sono stancata! Smettetela di improvvisarvi investigatori credendo di essere in balìa di un nuovo massacro, siete così infantili. Andatevene, non provate a entrare perchè sono praticamente nuda e... la porta è chiusa a chiave!", mentì.
"Ok, come vuoi stronza! Vai al diavolo!" esclamò Marley, prima di andarsene e tornare in sala.
Dopo qualche minuto, qualcuno bussò di nuovo alla porta.
"Finalmente sei tu... spero. Entra pure!" disse Selena. La porta della camera si aprì, e Ghostface entrò di nuovo nella stanza. Stava portando sulla spalla qualcosa di molto pesante: il cadavere, nudo e freddo, di Justin. Anche se era stato appena ripescato da una piscina tinta di sangue, a quanto pareva il killer lo aveva pulito. L'unica zona che ancora era sporca e perdeva un po' di sangue era la testa, per via dell'impatto con il grosso televisore. La sua pelle non era più chiara, le scariche elettriche la avevano resa più scura e non uniforme. Indossava solamente un paio di pantaloncini.
Selena, però, era ignara di ciò.
"Amore, sento i tuoi passi... vieni a letto, su!" disse lei.
Il killer chiuse la porta a chiave e, lentamente, si avvicinò al letto. Ad un tratto, gettò il cadavere del ragazzo sul materasso, che emise un tonfo, proprio affianco a Selena.
"Eccoti, finalmente! Baciami, ti prego!" disse, sarcastica. Justin, però, non sembrava volersi muovere. La ragazza, un po' stranita, provò a scuoterlo, ma lui non si muoveva.
"Ma che hai? Ti sei addormentato? Ah, ho capito... vuoi che sia io che inizi a coccolarti" sussurrò Selena nell'orecchio del cadavere. Detto ciò, iniziò ad accarezzargli le spalle e il petto, fino ad arrivare al viso, e ai suoi folti capelli. Quando però passò la mano tra di essi, quest'ultima si sporcò di qualcosa. All'inizio pensò che fosse acqua, che ancora i capelli non si erano asciugati, ma era una sostanza troppo viscosa. Sentì poi dei tagli, delle rotture, sempre sul cranio del ragazzo, e si preoccupò. In fretta, si tolse la mascherina con la mano che non si era ammanettata, e finalmente capì che quello che stava coccolando, non era altro che un freddo corpo esanime.
"Oh merda... Justin..." disse con un filo di voce.
Si guardò intorno, e proprio ai piedi del letto, vide Ghostface che la osservava. Selena gridava e si dimenava, cercando di liberarsi dalle manette che la tenevano ancorata alla spalliera.
"AIUTO! Perché lo stai facendo?! Io non centro niente!" esclamò.
L'assassino era pronto a pugnalarla, con il suo fidato coltello ancora sporco di sangue saldo in mano. Come aveva fatto con Rob, si avvicinò a Selena, che intanto si dimenava e scalciava, e alzò l'arma. Stava per sferrare il suo colpo mortale, stava per piantarle quel coltello nel petto, quando un proiettile sparato dal corridoio attraversò la porta in legno della stanza. Ghostface si fermò, si guardò intorno e corse verso la finestra, situata a qualche metro di fronte al letto. Si gettò contro di essa, frantumando la vetrata e precipitando al piano sottostante, nel giardino.
Subito dopo, la porta cedette, e Leo e Marley entrarono nella stanza. Leo aveva una vecchia Magnum dalla canna ancora fumante in mano. Appena Marley vide il corpo fulminato e malandato di Justin, steso sul letto di fianco a Selena, faticò a trattenere un conato di vomito. Selena, invece, non smetteva di piangere terrorizzata: "Mi ha... quasi accoltellata... aiutatemi, la chiave è a terra, da qualche parte..." singhiozzò. I due amici iniziarono a perlustrare il pavimento ricoperto di moquette, finché non trovarono la chiave delle manette. Leo liberò Selena, e Marley coprì il corpo del povero Justin con un lenzuolo.

Scream - Bagno di SangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora