Capitolo 11 - REC

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Marley e Selena erano sedute sul divano in sala, ancora lacrimanti, mentre bevevano due tazze di caffè bollente. Entrambe, mentre sorseggiavano la bevanda calda, avevano gli sguardi persi nel vuoto, semplicemente non riuscivano a credere a quello che era successo.
"Io sono stronza con tutti, tratto male chiunque... sembra che non voglia bene a nessuno. Ma a Justin ci tenevo, non soltanto perché era lo studente più popolare del liceo... mi ci ero affezionata, e ora il suo corpo è al piano di sopra abbrustolito, sanguinante e malconcio. Non se lo meritava." ammise Selena.
Marley le mise il braccio al collo, stringendola. Era la prima volta che non la sentiva stronza e acida, ma bensì sincera.
All'improvviso, Leo rientrò in casa; indossava un giubbotto, e in mano teneva una torcia ancora accesa: "Sono andato a controllare sotto alla finestra della stanza ma... non c'è nulla. Solo cocci di vetro. Mi dispiace ragazze, credo sia scappato."
Marley era perplessa: "Ma come è possibile? Saranno almeno cinque metri d'altezza.". Selena si alzò, andò verso il cugino e gli diede un potente schiaffo in faccia.
"Stronzo, è solo colpa tua! Lo ha ucciso perché lo avete fatto ubriacare, se fosse stato sobrio lo avrebbe steso quel bastardo!" esclamò lei, furiosa.
"Cosa?! Io non l'ho visto per tutta la serata! O meglio, solamente quando saltellava nudo fuori dalla piscina, ma è stata una visione così orribile che non voglio nemmeno parlarne... non è mai venuto da noi per ubriacarsi!" giustificò Leo.
Selena, allora, prese il suo cellulare e aprì la chat con Justin, facendola vedere al cugino: "Guarda... mi ha scritto che ha fatto tardi perché stava bevendo con voi!", e subito dopo scoppiò in un sonoro pianto.
"Io... è impossibile, ero con Maxwell e basta! Solo noi due ci siamo ubriacati, o meglio... io un po' di meno, ma lui..."
tergiversò Leo.
"Ragazzi, non vi rendete conto che così non siamo altro che pedine? Ci sta usando, e sta usando i nostri amici come esche. Smettiamola di litigare e andiamocene!" esclamò Marley.
Dalle scale scese Maxwell, con in spalle il suo zaino. A quanto pareva, si era leggermente ripreso dalla sbornia.
"Bene, andiamocene!" esclamò.
"Cosa? Maxwell, quel giardino è enorme, se ci dirigessimo al cancello e il killer se ne accorgesse... e poi Will? E Tina?" controbattè Marley.
"Cazzo Marley, ti ha lanciato la sua mano mozzata davanti! Non puoi pensare che sia viva. E Will... mi dispiace tantissimo per lui ma è un Prescott, è chiaro che il killer sia qui per lui e lo avrà già ucciso da un pezzo!" disse lui.
"Ha ragione, andiamocene. Tanto vale provare ad arrivare al cancello." disse Selena.
"No, restiamo in casa." controbattè Leo: "Will potrebbe essere vivo, e gli amici non si abbandonano. Ora chiamiamo il 911, e ci chiudiamo da qualche parte.", continuò.
Marley prese il cellulare, e digitò 911 sulla tastiera telefonica. Dopo qualche secondo, un operatore rispose.
"Dipartimento di polizia di Woodsboro. Qual'è il problema?", chiese l'operatore.
"Dovete aiutarci, siamo in una villa in campagna, i nostri amici sono morti!" esclamò Marley.
"Ok, stia calma. Manderemo qualcuno a controllare, voi restate nell'abitazione." rispose lui.
"Vi prego... fate presto, ho tanta paura..." disse la ragazza.
"State tranquilli, a breve una volante sarà da voi, è appena partita. Salve." concluse l'operatore ma, prima che potesse terminare la chiamata, Marley lo interruppe: "Aspetti! Io non... non le ho nemmeno detto l'indirizzo."
"Oh, è vero! Mi scusi, sa... è l'ora tarda. Beh, me lo dica adesso." richiese.
Marley rimase in silenzio per qualche secondo, perplessa. Subito, fece caso alla voce con cui stava conversando: l'aveva già sentita, non poteva non riconoscerla. Era la stessa voce mascherata che, non molto tempo prima, stava minacciando lei e Rob in giardino. Era la voce del killer.
"Brutto stronzo, sei tu vero?" domandò lei.
"Beh Marley, ti facevo più... perspicace. Probabilmente il più grande errore di tutti gli assassini che mi hanno preceduto è stato quello di non preoccuparsi della polizia. Insomma, se solo Sidney avesse pensato di chiamare la polizia prima, invece di saltellare da una parte all'altra nella casa di Stu, l'atto finale sarebbe stato un totale fallimento. E così ho pensato di prendere delle... precauzioni. Sto utilizzando un chip ricevitore, qualsiasi chiamata che voi farete d'ora in poi a qualsiasi numero, verrà filtrata ed inoltrata a me. Siete isolati, potete solo ricevere chiamate, quindi sperate che qualcuno sbagli numero alle quattro del mattino e accidentalmente chiami voi." spiegò Ghostface, prima di terminare la chiamata.
Marley, furiosa, si rivolse ai suoi amici e gli spiegò tutto: "Era il killer. Usa un chip ricevitore. Riceve qualsiasi chiamata che noi inoltriamo a qualsiasi numero. Ci ha isolati."
Sui volti di Selena, Leo e Maxwell, comparvero espressioni di puro terrore.
"Aspettate, non potremmo mandare un messaggio? O aggiornare lo stato di Facebook con 'aiuto sono in una villa e mi vogliono pugnalare'?" chiese Selena.
"Negativo. Con un chip ricevitore puoi fare di tutto. Se è furbo come dice, avrà di sicuro disattivato la rete 4G o il Wi-Fi. Questo assassino è al passo con i tempi." spiegò Maxwell.
Il cellulare di Selena vibrò, le era arrivato un messaggio. Il mittente era "JustinTheRock".
"È lui... dal cellulare di Justin. Lo sta facendo apposta, quel bastardo." disse lei, a denti stretti per la rabbia.
"Su, leggilo, cosa dice?" chiese Leo.
"Dice semplicemente 'accendete la TV'..." lesse lei.
Maxwell prese il telecomando posto sul divano, e la accese. Quello che i quattro ragazzi videro, li lasciò a bocca aperta per lo stupore: la TV mostrava una registrazione in diretta, in cui c'era Rob con il corpo coperto di sangue accasciato a un muro di assi di legno. Era vivo, stava respirando affannosamente mentre farfugliava qualcosa: "Aiuto... se c'è qualcuno che mi sente, aiutatemi...".
"Oh merda, è vivo." disse Maxwell.
Il cellulare di Selena vibrò di nuovo e lei, distogliendo a fatica lo sguardo dal monitor, lo lesse: "È sempre dal telefono di Justin. Dice 'Caccia al tesoro, trovatelo entro mezz'ora o lo finisco una volta per tutte'..."
Tutti si guardarono negli occhi l'un l'altro, sempre più terrorizzati per la sorte dell'amico.
Improvvisamente, dal lato sinistro della ripresa spuntò la testa del killer coperta dalla spaventosa maschera. Tutti gridarono, compreso Rob, che iniziò a implorarlo: "Ti prego, mi hai già fatto abbastanza... lasciami andare!".
Dopo ciò, la registrazione si interruppe e sul monitor della TV comparve un messaggio: "Se non lo salverete, tra mezz'ora riprenderà la diretta per Squartati 9 - il massacro di Rob! Ci vediamo alle 4, STAY TUNED ;)".
Seguì un minuto in cui tutti rimasero in silenzio, a riflettere su quello che avevano appena visto e a quello che sarebbe successo a Rob se non l'avessero salvato.

Scream - Bagno di SangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora