Maxwell correva affannosamente, terrorizzato dall'idea che il killer lo stesse probabilmente seguendo. Era ormai giunto in una zona del giardino che sembrava, in tutto e per tutto, un bosco: gli ordinati sentieri simmetrici contornati da graziose piante, erano stati divorati dalla selva.
"Col cazzo che torno in quella casa... non resterò qui nemmeno un minuto in più." disse tra sé e sé, prima di proseguire.
Ad un tratto, il suo piede si intrappolò in una radice nascosta tra le foglie che ricoprivano il terreno, cadendo a terra. Il suo ginocchio urtò un grosso sasso, e ciò gli provocò un gran dolore.
"Ah! Ci mancava solo questo..." sussurrò, cercando di soffocare il dolore per non farsi sentire dal killer.
Mentre era ancora a terra si accorse che, a pochi metri da lui, c'era un altro capanno di legno. Al contrario di quello che era andato a fuoco non molto tempo prima, questo era più piccolo, e notevolmente trasandato. Iniziò a strisciare verso di esso, intento a nascondersi finchè il dolore alla gamba non sarebbe passato.
A gattoni, vi entrò e si chiuse la porta alle spalle. Sempre con la torcia del cellulare, si fece luce nella piccola struttura.
Anche se ai muri vi erano un infinito numero di ragnatele, l'interno del capanno era piuttosto ordinato. Non era adibito a contenere gli attrezzi da lavoro, ma sembrava bensì una piccola cucina. Su un tavolino, c'era anche un mini frigorifero che conteneva yogurt e barrette al cioccolato. Il ragazzo ne prese una, la scartò in fretta e la divorò. Subito dopo, si mise alla ricerca di un telefono.
"Magari sono abbastanza lontano dalla casa, qui l'ha kilt sul segnale magari non funzionerà", pensò.
Dopo aver aperto tutti i cassetti del piano cucina, si rese conto che non c'era traccia di telefono nel capanno. Per ultimo, aprì un armadietto all'angolo sinistro della struttura, ma quello che vi trovò lo sconvolse: all'interno di esso, vi erano delle tuniche nere, dei coltelli a serramanico e delle maschere da Ghostface, alcune ancora incartate, alcune sporche di schizzi di sangue.
Tra i costumi, spuntava fuori una piccola telecamera bianca. Maxwell la prese.
"Se questo è il tuo nascondiglio, sei fottuto. Penso che qui ci siano abbastanza prove per poterti smascherare." disse.
Accese la telecamera, e controllò la galleria fotografica dal piccolo display: era salvato solo un video, datato "Un anno fa". Il ragazzo si fece coraggio, e lo aprì.
Quello che vide era terribile: un video amatoriale, dove si vedeva Ghostface uccidere brutalmente un ragazzo in un salotto. Gli ci vollero pochi secondi, per accorgersi che quel ragazzo era Randy Prescott.
Maxwell era terrorizzato, mandò avanti il video saltando la parte in cui continuava il massacro, sperando di trovare uno "smascheramento" da parte dell'assassino. Questo, però, non accadde: appena Randy perse conoscenza, il video si interruppe, passando ad un'altra clip. Quest'ultima era stata girata in un cimitero, apparentemente a notte fonda: chi stava riprendendo non si fece vedere, limitandosi a inquadrare una lapide, in silenzio. Su di essa si poteva scorgere un nome, "Stuart 'Stu' Macher"; sotto di esso, c'era una scritta grezzamente realizzata con un pennarello rosso: "BRUCIA ALL'INFERNO, PSICOPATICO!". Il video terminava con la figura anonima, che gettava una rosa sulla lapide.
Maxwell era sconvolto: finalmente, aveva trovato degli indizi su quello che stava succedendo: "Devo spiegare tutto agli altri, devo mettermi in contatto con loro..." disse.
Chiuse la galleria fotografica e si mise a curiosare tra le impostazioni di rete della videocamera, fino a raggiungere l'opzione "Trasmissione LIVE su altri dispositivi". Premette su di essa, e vide che l'unico dispositivo disponibile era "SonyTV Spitz". Sul suo viso comparve un ampio sorriso: aveva finalmente trovato un modo per mettersi in contatto con Leo e Selena.
Intanto, a casa.
Leo e Selena erano seduti sul divano da ormai mezz'ora, preoccupati per le sorti dei loro amici. Entrambi avevano gli sguardi persi nel vuoto, senza dire nulla.
"Leo, andiamocene." disse con decisione Selena.
"No. Dobbiamo aspettare Rob, Marley e Maxwell. Non sappiamo se sono vivi o..." disse Leo con altrettanta decisione, ma si interruppe poco prima di terminare la frase.
"Cristo, Leo! Ho perso tanto stanotte, tanto a cui tenevo. So che litighiamo sempre, e magari non sono la migliore cugina del mondo ma... non voglio perdere anche te!" sbottò lei, prima di scoppiare in lacrime.
Leo la abbracciò per consolarla: "Tra qualche ora sorgerà l'alba, inizieranno ad arrivare le telefonate. Sai, lo zio ci chiamerà di sicuro, ad esempio.", disse.
Selena scosse la testa: "Lo zio non è reperibile da due settimane. Ho provato a chiamarlo una decina di volte prima di venire qui ma... Senti, io ho tanta paura di morire, voglio solo tornare a casa." si lamentò.
Lui la contraddisse: "Ascoltami, tu non morirai stanotte, capito?"
Di colpo, la sua espressione si tese, colma di rabbia e serietà: "Hai ragione. Non mi interessa se sono la biondina stronza e acida tanto ambita dal killer, stanotte noi distruggeremo le regole.".
I due si riabbracciarono, ma quel momento venne interrotto dal televisore, che improvvisamente si accese. Entrambi fecero un sussulto.
Dopo qualche secondo, sul monitor comparve Maxwell: "Ragazzi, non so se mi state ascoltando, spero di sì. Cercherò di sbrigarmi, non so quanto questa trasmissione LIVE durerà quindi... passiamo alle cose importanti. Marley e Rob sono morti..."
Sul volto di Leo comparve un'espressione stupita: "Marley non... non può essere morta.". Selena scoppiò per l'ennesima volta in lacrime.
Entrambi fecero di nuovo silenzio, per ascoltare il resto delle cose che Maxwell aveva da dire: "Ora mi trovo in un capanno... ci sono arrivato scappando, è in una zona del giardino in cui pare che il giardiniere non abbia mai messo piede. C'è dell'altro, credo che questa sia la tana del killer: ci sono coltelli, maschere, costumi... e anche una telecamera. Ho visto un video registrato da Ghostface, in cui viene ripreso l'omicidio di Randy. Ah, e c'è un'altra parte del video girata in un cimitero, viene inquadrata la tomba di Stu Macher. È stato orribile. Ora, vi prego, ho bisogno di aiuto: sono bloccato qui dentro, il mio ginocchio non è in buone condizioni e..."
Un rumore proveniente dall'esterno del capanno interruppe Maxwell, che si girò terrorizzato: "Credo sia qui... vi prego..." detto ciò, la trasmissione si interruppe improvvisamente.
Leo e Selena rimasero in silenzio per qualche minuto.
"Ti dico una cosa: se pensi di andare anche tu in giro per il giardino cercando di salvarlo, te lo scordi. Hai sentito com'è andata a Marley e Rob." sussurrò freddamente Selena, spezzando il silenzio.
"Non potrei lasciarti qui, e poi credo stesse parlando della zona in costruzione, quella che lo zio sta progettando da anni. Sarebbe pericoloso andarci..." rispose Leo.
Improvvisamente, qualcuno si gettò contro a una vetrata del salotto, provocando un'enorme spavento ai due ragazzi, che gridarono sonoramente. Appena però entrambi si accorsero di chi era quel "qualcuno", si affrettarono per soccorrerlo.
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Scream - Bagno di Sangue
FanfictionWoodsboro - Dopo gli eventi di Scream 4, il serial killer Ghostface è tornato a mietere vittime nella sua città natale, ma questa volta il suo obiettivo principale sarà un nuovo membro della famiglia Prescott. Un romanzo horror ricco di suspense e a...