Rob e Marley erano appena usciti dall'abitazione; inquietati, tenevano stretti in mano i loro cellulari, puntando le torce in giro per l'ampio giardino che li circondava.
"Di questo passo non la troveremo mai, questo giardino è praticamente un bosco..." sussurrò Rob.
Marley, allora, digitò sulla tastiera del suo cellulare il numero di Tina: "Se è qui vicino, sentiremo lo squillo del suo cellulare."
Inoltrò la chiamata, e attese. Dopo qualche secondo i due iniziarono a udire una suoneria, ma era del tutto differente da quella che avevano sentito provenire dal giardino poco prima.
"Aspetta, la suoneria è diversa. Prima era una semplice Marimba, ora è una colonna sonora... terrificante aggiungerei." disse Rob
"Hai ragione, è la colonna sonora di un film horror. Credo sia... Suspiria! Quel vecchio film di Dario Argento, mi mette i brividi!" esclamò Marley.
"Ma perché mai avrebbe dovuto cambiare suoneria proprio ora? Insomma, è strano. È notte fonda, sei in ritardo di ore e ore e invece di entrare in casa davvero cambi la suoneria del tuo cellulare?" si domandò Rob.
Improvvisamente, il cellulare del ragazzo iniziò a squillare: "Pronto? Chiunque tu sia... sai che ore sono?"
"Sono l'amico di Tina." rispose Ghostface.
"Oh, scusami. Beh amico... dove vi siete cacciati? Insomma, vi aspettiamo da ore!" esclamò Rob, scocciato.
"Facciamo così: vi porterò la vostra amichetta solo se tu accetterai di fare un gioco con me." propose il killer.
Rob era ormai diventato furioso: "Senti 'amico di Tina', mi sono davvero stancato delle tue stronzate, smettila di..."
Ghostface lo interruppe: "No, ascoltami tu. Se non giochi alle mie regole, affogherò tu e la tua amica lì accanto nel sangue della asiatica e del palestrato quanto idiota in piscina, intesi?"
Il cuore del ragazzo iniziò a battere fortissimo. Ora aveva veramente paura.
"Io... di che gioco parli?" disse balbettando.
"Bene... iniziamo dalle regole: non chiedete aiuto ai vostri amici in casa, e non rientrate in casa." ordinò Ghostface
Marley, che era ancora accanto a Rob, chiese a quest'ultimo cosa stava succedendo: "Allora, cosa ti sta dicendo l'amico di Tina?".
Lui ignorò per qualche secondo la chiamata per rispondere all'amica: "Non è l'amico di Tina. Credo sia uno scemo che cerca di spaventarci... spero. Resta vicino a me.". Marley assunse un'espressione spaventata.
Mentre parlava al telefono con il killer, Rob seguiva la ragazza per le stradine sterrate dell'enorme giardino, alla ricerca del cellulare.
"Bene, iniziamo." accettò Rob.
"Non sarà difficile. È un quiz sui film horror, se sei in difficoltà chiedi a Marley, penso ne sappia più di te. Domanda di riscaldamento: chi ha diretto il remake del classico di Tobe Hooper 'Non Aprite Quella Porta'?" domandò Ghostface.
Rob ci pensò qualche secondo, ma non gli veniva in mente nulla. Subito chiese a Marley, speranzoso che lei avrebbe saputo la risposta: "Ci ha fatto una domanda... chi ha diretto il remake di Non Aprite Quella Porta?!"
"Una domanda? Ma non era un buffone che volev..." esclamò Marley, ma fu interrotta da Rob: "Senti, non so chi sia. Non sono così sicuro che voglia scherzare, quindi pensaci e dimmelo!".
La ragazza, sempre più preoccupata, ci pensò su. Come se la situazione non fosse già abbastanza inquietante, a coronare il tutto c'era la spaventosa suoneria che, lontana ma ben udibile, faceva da colonna sonora.
"Ok... dovrebbe aver diretto anche... Venerdì 13..." farfugliò Marley, in preda al panico.
"È Chunningam?" propose Rob.
"No, parlo del remake... si chiama Marcus... Nispel!" esclamò.
Rob riavvicinò il telefono all'orecchio e diede la risposta: "Si chiama Marcus Nispel. Abbiamo finito, ora?".
"Bravissimo. Non è finito, passiamo alla prossima domanda: durante gli omicidi degli studi Sunrise, e quindi nell'horror che racconta la vicenda uscito un anno dopo, 'Squartati 3', chi è l'attrice che dovrebbe interpretare Sidney e che muore nell'atto finale?" chiese il killer.
Marley, che questa volta aveva già sentito la domanda, iniziò a pensare, ma senza alcun risultato.
"Dai Marley! Roman è uno dei tuoi serial killer preferiti, non puoi non saperlo!" esclamò Rob.
"Non lo so! Non mi viene in mente nulla! Ok... ho un'idea. Muta la chiamata. Siamo nel ventunesimo secolo, la nostra generazione ha internet dalla propria parte." propose lei.
Rob mutò la telefonata come richiesto, aprì il browser web del suo cellulare e digitò nella barra di ricerca: "Omicidi Studi Sunrise vittime". Appena comparvero i risultati, li lesse fino ad arrivare a quello richiesto, e lo comunicò a Marley: "Eccolo, si chiamava Angelina Tyler."
Detto ciò, tornò alla telefonata e diede a Ghostface la risposta della seconda domanda: "Bene, Angelina Tyler, contento?".
"Il gioco terminerebbe qui, insomma avreste vinto... ma cercare la risposta su internet non è stato onesto. Mi dispiace ma... avete perso. Iniziate a correre." rispose lui.
Rob e Marley si guardarono negli occhi, terrorizzati. La chiamata terminò.
"Lui... lui ci vede. Ci sta guardando." disse Rob, ma Marley cercava di dirgli qualcos'altro: "Rob... Rob ascoltami...".
Egli, però, non la ascoltava: "Non ora, dobbiamo chiamare qualcuno, non c'è tempo. Vai in casa e..." disse lui, ma la ragazza lo interruppe esclamando: "No, Rob! Ascolta, la suoneria di Tina... la sento sempre più alta, più vicina a noi. Si sta avvicinando.".
Finalmente Rob ci fece caso: la suoneria ora si udiva meno distante, addirittura in movimento.
"Potrebbe essere Tina... ma non possiamo rischiare. Corriamo, dobbiamo rientrare in casa!" disse lui.
I due iniziarono a percorrere la stradina, fiancheggiata da graziose piante, decorazioni e laghetti, che andava dritta verso la villa. Distavano solo due decine di metri dall'abitazione, quando da dietro i folti alberi che costeggiavamo il sentiero venne lanciato qualcosa, che piombò proprio davanti a loro. Essi la scrutarono, e in pochi secondi capirono di cosa si trattava: era un cellulare, più precisamente il cellulare di Tina, che ancora emetteva la spaventosa suoneria; esso, era però stretto da una mano. Una mano mozzata.
Rob e Marley gridarono all'unisono.
"Oh mio Dio... è la mano di una ragazza, le unghie sono smaltate... credo sia la mano di Tina..." piagnucolò la ragazza.
Rob, sconfortato e lacrimante, girò leggermente la testa e, con la coda dell'occhio, vide dietro di sé una figura alta, vestita di nero e con l'incontro debile maschera bianca che le copriva il viso; distava solo un paio di metri da loro due, e impugnava saldamente il suo coltello, pronto ad usarlo su di loro.
"Scappa!" gridò Rob.
Marley girò la testa, e appena lo vide si lasciò scappare un grido di spavento, e si mise a correre insieme all'amico.
Erano al termine del sentiero, ormai davanti alla scalinata che portava al portone di ingresso, quando Rob inciampò a terra: legato saldamente a due alberi che fiancheggiavano la fine della stradina, c'era un filo difficilmente notabile ma resistente, che fortunatamente Marley aveva evitato. La ragazza si fermò per aiutare l'amico, ma si accorse che egli, andando a sbattere contro gli scalini, si era gravemente fratturato un braccio.
"Cazzo, perdi tantissimo sangue... vieni, alzati, siamo arrivati!" esclamò Marley.
Intanto, diede una rapida occhiata davanti a sé, Ghostface era vicinissimo, ma camminava tranquillamente verso le prede.
"Non faremmo in tempo... vai, veloce... chiedi aiuto..." balbettò Rob, dolorante. Stava per svenire.
"Non posso farlo... ti prego, alzati!" singhiozzò Marley.
"Vattene, ti ho detto!" gridò l'amico.
"Mi... mi dispiace..." la ragazza iniziò ad allontanarsi, salendo gli scalini, mentre le lacrime scendevano sulle sue guance. Appena arrivò al portone inziò a suonare freneticamente il campanello, ma in salotto non c'era segno di vita. Si girò, e vide che Ghostface aveva raggiunto Rob: l'assassino si inginocchiò sul ragazzo, alzò il coltello e, con forza, glielo piantò nel petto. Rob emise un debole grido di dolore, prima di perdere i sensi. Fatto ciò si alzò e, sempre con calma, si diresse verso Marley. Quest'ultima, dopo qualche secondo di attesa, si spostò davanti alle vetrate della sala, di fianco al portone. Scrutò il salotto, ma vi era soltanto Maxwell che, ancora con una bottiglia di whisky stretta in mano, si era addormentato profondamente sul divano. Marley iniziò a gridare e a battere le mani contro i vetri per cercare di svegliarlo, ma il ragazzo non mosse un muscolo.
"Aiuto! Maxwell! Ti prego, aiutami! Svegliati!" urlò, disperata. Quando era ormai rassegnata, sicura di essere spacciata, qualcuno entrò nella sala: era Leo, appena uscito dalla doccia e con addosso un accappatoio. Appena la vide, si piombò verso il portone per aprirle e farla entrare. Appena entrò in casa, chiuse la porta e strinse Leo in un abbraccio.
"Hey, calmati... cosa è successo?" chiese.
"Mi ha inseguita, Rob è morto..." singhiozzò Marley, ancora lacrimante.
"Aspetta, cosa?! Rob è morto?!" esclamò lui, preoccupato.
"Si... lui lo ha pugnalato... dobbiamo trovare Will, Justin e Selena, e poi andarcene di qui prima che muoia qualcun'altro." disse lei.
"Oh mio Dio... con lui intendi...è successo l'anno scorso, credi che sia qui per Will?"
"Non lo so... ma l'ho visto... quella maschera terrificante, quel costume, il coltello... Ghostface è tornato, Leo".
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Scream - Bagno di Sangue
FanfictionWoodsboro - Dopo gli eventi di Scream 4, il serial killer Ghostface è tornato a mietere vittime nella sua città natale, ma questa volta il suo obiettivo principale sarà un nuovo membro della famiglia Prescott. Un romanzo horror ricco di suspense e a...