[18] Mai abbastanza.

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" Eri la mia promessa in questo mondo di bugie,
di persone mascherate,
senza una vera identità,
eri la certezza in questo mondo di dubbi,
Eri il mio tutto "

Le esatte parole che sussurrai al vento,
che le portava via con se,
leggere,
come niente fosse.

Da quel giorno smisi di uscire,
di andare alle feste,
quella sera smisi di vivere.

Avevo donato la mia vita a lui,

e lui che ne ha fatto?
L'ha presa,
l'ha fatta sembrare stupenda,
per poi pestarla e renderla uno schifo,

sono stanca,
iniziò a sentire il peso del potere che tutti esercitano su di me,

Chiamatemi pazza,
ma ricordate sempre che senza follia la vita semplicemente non è vita,
la pazzia è la scintilla che si accende in te e che ti fa bruciare le ore,
e chissene fotte dei giudizi della società,
siamo giovani diamine.
Erano ormai 2 mesi che andava avanti così,
lui mi chiamava,
io non rispondevo,
Caro mio,
non puoi liquidare una conversazione così, con una subdola telefonata,
ti devi venire qua e.. non lo so
Forse ridarmi la vita che mi spetta.

Ma so che non lo farai

così per soffrire meno,
sarò io a trovarti stavolta
ma se lo farò
finirà male.

Arrivo subito a quel posto indecente che la gente comune chiama Aereoporto, vado da una bionda ossigenata che mi fa un biglietto

«Andata senza ritorno »
«Ne è sicura ? »
«Mai stata più sicura di così »

Non sarei tornata indietro,
non senza lui,
ero disposta a lasciare tutto e tutti per riaverlo con me.

Decollo,
Tutto il mondo si fa piccolo,
mentre io riesco volare più in alto delle nuvole,
energia, adrenalina pura scorre in me,

la stessa adrenalina di quando lui mi bacia,
e semplicemente tocco il paradiso a ogni sorriso che mi rivolge.

Il volo si rivela lungo e straziante,
sto lottando contro il tempo,
appena ho tempo penso a lui,
e inizio a impazzire
vorrei urlare
vorrei urlare contro lui
o ancora meglio, con lui,
incazzati contro questo mondo tremendo, che lui rende stupendo soltanto esistendo.

Scendo dal l'aggeggio volante con cautela,
mille pensieri per la testa,
ma lui... il suo pensiero tra quei mille si faceva notare.

Corsi verso l'uscita e presi l'autobus che conduceva fino a fuori città,

Tutto sembrava tranquillo,
la gente taceva,
era fredda, l'una con l'altra
è la cosa più strana era che a me andava benissimo così.

Misi un piede giù dal veicolo,

ma una mano mi afferrò per la vita
rifacendomi rientrare,

mi girai nella speranza di incrociare il suo sguardo,

ma la delusione mi assalì,
quando incontrai lo sguardo color ghiaccio di Nash Grier;

«Nash? Sei serio? »
Gli dissi più acida che mai
Non rispose e iniziai a incazzarmi,
forse un po troppo...

«Nash, non è affatto divertente,
mi hai fatto perdere la fermata.»
Dissi sbuffando

«Perché torni da lui,
se è stato lui ad andarsene? »

Cosa?
Cioè lui sapeva tutto?
Ma come fa è onnisciente ?
Mi fa paura.

«Che? Nash senti torna a casa e fatti una dormita ehh, poi quando ritrovi i cazzi tuoi fatteli, Grazie. »
Sputai acida
forse un po troppo acida

Roses »Cameron Dallas vs Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora