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Giro il foglio. Primo costruire. Mi guarda.
«te lo ricordi questo momento? » mi chiede
«come posso dimenticarlo? »
« Eravamo appena tornati dalle lezioni, stanchi e anche un fradici di sudore. Gabriele stava dietro di noi e prendeva in giro chiara che aveva i capelli sconvolti» scoppio a ridere al ricordo di quella scena.
«ci dovevamo cambiare per uscire con il resto dei compagni. Ma decidemmo di rimanere in stanza, Gabriele non voleva lasciarci soli. - gli facevamo un po' pena secondo me- ma poi cambio idea. Tu andasti a farti una doccia, mentre io alla ricerca di qualche calzone ti aspettavo» racconto con estrema tranquillità mentre lei mi accarezza una mano.
«quando ti raggiunsi ti trovai ad ascoltare "solo per te" dei negramaro. Avevi anche la chitarra nelle mani e canticchiavi. Ti guardavo incantata dalla magia che creavi. Ti bastava solo uno strumento la voce la musica che stavi nel tuo mondo. Ti osservavo e più mi innamoravo di te. In quell'istante appogiasti la chitarra sul letto e con passo lento ma deciso mi guardavi e cantavi " solo per te convinco le stelle, a disegnare nel cielo infinito qualcosa di te". Non ti avevo mai detto che in quell'istante io avevo capito quando fossi fortunata ad averti incontrato. I tuoi occhi emanavano un amore profondo. Mi sentivo una bambina, una bambina innamorata. »
Continuo ad ascoltarla senza interromperla. Sapere che ha provato determinate cose mentre ero io il centro di tutto.
«Decidemmo di guardare un film, accoccolati sul tuo letto. Ascoltavo il tuo respiro che era perfettamente regolare. Il tuo cuore batteva fortissimo. Non avrei voluto stare in altri posti se non con te. »
«Alla fine del film era tardi, ti vidi prendere il cellulare e controllare l'orario» dissi. Ci sistemiamo meglio sul divano. Lei tiene il quaderno, poi mi bacia una guancia e continuo il discorso «presi il tuo iPhone e scattai nella posizione in cui eravamo una foto. Me la mandai su whatapp e in poco tempo decidemmo di rendere pubblica la nostra storia. Era mezzanotte e cinque minuti e noi avevamo messo un piccolo tassello per costruire il nostro rapporto. »
Girai la pagina. Elodie mi guarda sorridendo. Il secondo costruire.
«quanto eravamo complici quella sera?» mi chiede. Rido.
«io ricordo che Gabriele era rimasto scioccato dal fatto che ridevamo anche un minimo passo quella sera. »
«colpa tua amo, avevi fatto una battuta su quella donna mal conciata al centro commerciale. »
«dio mio ahahahah quanto era brutta!» ridiamo insieme.
«quella sera tutti ci aspettavamo per cena. » dico. « mentre noi eravamo in camera a farci due coccole per recuperare il tempo delle lezioni. »
La stringo. Ricordando benissimo quei momenti.

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