38.

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«ciao mamma, amore stai tranquilla appena arrivo ti chiamo mhm» mi bacia. Prende la valigia. «sei in ottime mani»
«Lele» lo chiamo «non andare ti prego» gli dico. Lo guardo quasi per supplicarlo. Linda appoggia la mano sulla mia spalla.
«amore torno presto te lo prometto. Il lavoro però mi chiama. Avrei voluto annullare ma non posso farlo. » sbuffo. Mi bacia di nuovo e poi esce di casa.
«elo»
«linda è possibile che una persona ti manchi fino a dentro. »
«si tesoro »
«io pensavo che questa regola valesse solo per chi non ci sta più. »
«sei innamorata tesoro. Poi le donne incinte sono più sensibili »
«Linda ti va di raccontarmi di Lele »
«certo»
Ci sediamo entrambe sul divano prendo un cuscino intreccio le gambe e me lo metto davanti.
«quando ho scoperto di essere incinta di Lele, neanche ci credevo, ho guardato Michele e gli ho stretto una mano. La nostra vita li a poco sarebbe cambiata. Ci sarebbero state più responsabilità, avremmo dovuto pensare per tre non più per due. Dovevamo pensare a comprare più le cose per nostro figlio che per noi. In quel momento mi sentivo una donna. Una donna cresciuta che tra nove mesi avrebbe messo al mondo un piccoletto o una piccoletta. Mi scoppiava il cuore.
Ogni mese era sempre più bello. La pancia cresceva e lui iniziava a muoversi. Le emozioni erano sempre più triplicate. I primi calci. Ho pianto. Raffaele era una vera e propria trottola. Non stava fermo un attimo. Elodie quando terrai nelle braccia tuo figlio ti renderai conto di quanto il mondo sia alquanto meraviglioso. »
«come era da bambino»
«il tuo ragazzo era un vero terremoto. Una volta imparato a camminare non faceva più a tenerlo. Un giorno lo trovai in cameretta da solo che ascoltava un pezzo ora non ricordo bene il titolo, muoveva il piede a ritmo e canticchiava con una voce meravigliosa. Mi sentivo una mamma super orgogliosa. E ad oggi lo sono ancora di più. »
«Lele è un ragazzo meraviglioso. Non lo dico perché sono la sua fidanzata, lo penso davvero. Quando lo conosciuto ero partita con un idea completamente sbagliata, mi sembrava uno spocchioso che voleva sapere di musica quando in realtà sapeva cantare si ma per me non era nessuno. L'astio tra me e lui è durato poco. È riuscito a capirmi mentre io lo allontanavo. Nessuno era riuscito a guardarmi dentro in così poco tempo. »
Mi abbraccia. Sento che qualche lacrima mi bagna la spalla. La stringo.
«grazie di tutto elodie» non dico niente. Prendo il telefono, la mano di Linda e la poggio sulla mia pancia.
Le voci della gravidanza sono volate via, ma non abbiamo mai smentito o confermato il silenzio parlava per noi. Oggi darò una piccola conferma a tutti. Chissenefrega dei giornali.
"Mentre papà va a lavoro. Noi a casa a fare due chiacchiere #mamma #nonnalinda #nipote #lemanidellavitachetiaccompagneranno #lastradaversocasa ❤ " carico la foto taggando prima lele.
«andiamo a preparare il pranzo nuora» annuisco e abbracciate ci dirigiamo in salotto.

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