47.

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«Elodie spingiii» urla l'ostetrica davanti a me. Quasi mi manca il respiro. Sta mattina si sono rotte le acque, mentre andavo al bagno. Lele è a Milano non so nemmeno se è arrivato o no. Ho un dolore allucinante.
«faaa maleee» urlo
«Elo ascoltami » mia madre mi guarda, mi accarezza i capelli sudati. «andrà tutto bene, Lele appena arriva sarà qui da te,ora è arrivato il momento di spingere e mettere al mondo il vostro bambino. Lo avete desiderato tanto che ora vuole conoscervi. So che fa male non è una passeggiata ma quando lo vedrai il dolore passerà in secondo piano. »
«avrei voluto fosse qui con me! »
«starà arrivando vedrai, ora però inizia a spingere »
Faccio un respiro profondo, guardò l'ostetrica, annuisco. E ogni sua conta uno due e tre spingo.
«vai vai vai tesoro, vedo la testa» cerco di ricaricare tutte le forze che posso avere. Chiudo gli occhi... "sono con te amore, non ti lascerò mai sola, sono anche tue le forze che ho ricordi" semplici parole sussurrate nella notte, mi fanno dare le ultime due spinte. Poi un pianto, non uno di quelli tristi, un pianto che potresti amare per il resto della vita.
«E una bella femminuccia» l'appoggiano vicino al mio seno, quasi si attacca subito.
«ciao amore mio, quanto sei bella!»
«sei stata bravissima Elo »
«grazie mamma»
«grazie a te, hai messo al mondo un gioiellino. Guarda che mani piccole che tiene.»
«ha gli naso di Lele!» dico tra le lacrime.
«il papà? » mamma mi guarda.
«vado a vedere se sta fuori»
«cosi tagliamo il cordone»
Vedo che si dirige fuori dalla sala parto. Mi godo questa meraviglia davanti a me. È così piccola, indifesa, ha due mani minuscole compresi i piedini, piena di capelli, un culetto che già ora potrebbe esserle invidiato. Vedo il mio fidanzato correre verso di me. Mi bacia.
«l'aereo non partiva, scusa se ho fatto veramente tardi»
«guarda» indico la creatura ancora nel mio petto. Lele cambia sguardo, i suoi occhi marroni si illuminano, l'amore che generano è qualcosa di unico. Non posso descrivere questo momento.
«papà» lo chiama l'infermiera, lui si volta «vuole tagliare il cordone così laviamo sua figlia e sistemiamo poi la mamma»
Lele non ci pensa due volte. Taglia il cordone sotto le indicazioni dell'ostetrica. Prendono la bambina per lavarla.
«hai creato un capolavoro amore mio»
«Lele io ti amo»
«sapessi quanto ti amo io amore » mi bacia e poi lo fanno uscire fuori.

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