Capitolo 9° - Muffin d'asporto

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"Due cose ci salvano nella vita: amare e ridere. Se ne avete una va bene. Se le avete tutte e due siete invincibili" (Anatole France)

 Se le avete tutte e due siete invincibili" (Anatole France)

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MUFFIN D'ASPORTO

Ogni ciocca che viene tagliata si porta via un pezzo della tristezza che ho accumulato con il mio rimuginare in questi giorni. La ciocca cade a terra e a me sembra magicamente di recuperare la serenità, come se mi togliessero tanti piccoli macigni dal petto fino a rimanere libera di respirare a pieni polmoni di nuovo dopo tanto tempo.

Quando esco dalla parrucchiera con il mio nuovo taglio scalato, all'altezza delle spalle, mi sento viva e nuova. Non so se mi sono auto influenzata pensando che un nuovo taglio significa una svolta, ma io mi sento proprio così. Sono cosciente che questo periodo il mio umore è altalenante, ma chi non ha periodi di alti e bassi nella vita? Mi specchio sorridente in una vetrina. Certo è un taglio già visto, ma io non mi sento per niente scontata, anzi. Ma perché non l'ho fatto prima? Sto proprio bene, sembro più giovane. Adoro l'aria di cambiamento, e pensare che solo poche ore fa mi sentivo scialba, triste, trascurata. Chissà, sarà l'aria primaverile, anche il tempo si è intonato al mio stato d'animo. Prima grigio e cupo, ora il sole è spuntato tra le nuvole e tutto sembra come acquerellato. Sto camminando in un dipinto. La mia borsa vibra e mi accorgo che qualcuno mi sta cercando. E' un numero che non conosco, non mi compare infatti nessun nome sul display. Non sono solita rispondere, ma oggi mi sento particolarmente nuova e quindi...perchè no?

- Pronto? –

- Ciao Chiara – dice una voce fin troppo familiare.

- Cosa vuoi? – rispondo spazientita, il mio umore sta già cambiando (ancora).

- Mi...mi dispiace disturbarti, ma io ho davvero bisogno di parlarti – dice Edoardo con una voce davvero afflitta. Provo quasi pena, ma poi penso che è un bravo attore, e fingere è ciò che gli riesce meglio, quindi non lo assecondo.

- E mi chiami da un numero sconosciuto perché..?-

- Perché quando ti ho telefonato dal mio non hai mai risposto – dice lui sospirando.

- Ma va? – esclamo – Chissà perché?- domando ironica.

- Senti Chiara mi dispiace, hai tutte le ragioni del mondo per odiarmi e non volermi parlare -

- Appunto – lo interrompo – Quindi adesso metto giù, ciao Edoardo buona vita – sentenzio.

- Aspetta! E' davvero importante! Ascoltami solo un momento! -

- Dannazione Edoardo ma cosa vuoi da me? Non puoi lasciarmi in pace?- sbuffo.

- Te lo giuro, ti giuro che ti lascio in pace e lascio che tu prenda la tua strada, ma solo dopo che mi avrai ascoltato- fa una pausa – ti prego..- dice implorante.

Sono davvero una persona troppo buona, e mentre stringo gli occhi e pesto un piede sono già pentita di sentire la mia voce che risponde – va bene, va bene. Ma poi basta, non devi cercarmi più! -.

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