CAPITOLO TREDICI

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SOPHIA
Ho passato una nottata di merda. Fatta tutta di tremolii e lacrime. Stephany mi ha dovuta mettere i polsi sotto l'acqua fredda per farmi riprendere e adesso siamo sedute sul mio letto a gambe incrociate una di fronte all'altra cercando di fare il meno rumore possibile.
<<Quindi ti senti in colpa?>> mi chiede Stephany in un sussurro.
Non ce l'ho fatta a trattenermi ancora. So che non la conosco da molto, si e no da due settimane, ma mi ispira fiducia e so che non lo dirá neanche a Louisa senza il mio permesso.
<<Molto.>> le rispondo con la voce strozzata.
<<Se io non avessi insistito e poi non l'avessi istigato a quest'ora sarebbe a casa. Leggerebbe ancora, suonerebbe la chitarra che tanto amava, continuerebbe a proteggere la sua piccola So-So dal sesso maschile, come diceva lui, e...>> non riesco a finire la frase che scoppio in un pianto silenzioso. Vedo tutto offuscato a causa delle lacrime ma sento Stephany muoversi a mettersi a fianco a me abbracciandomi. Non rispondo subito ma rilasso le spalle e alla fine mi lascio cullare e faccio uscire le mie lacrime fino a bagnarle la spalla. Le cingo la vita con le mie braccia e continuo a piangere sempre di più.
Stephany si stacca e mi guarda con le lacrime agli occhi.
<<Soph sto per dirti una cosa, promettimi di non arrabbiarti.>> annuisco asciugandomi le lacrime con la mano.
<<Oggi pomeriggio la dottoressa Clark può ricevere. Se non ti va di andare da sola io posso accompagnarti. Devi farti aiutare.>>
Ha ragione, ne ho bisogno.
<<D'accordo. Oggi chiederò all'ufficiale Moore se posso saltare l'addestramento.>>
Mi susurra un brava e poi scende dal letto sgraziatamente.
<<Ora ho bisogno si una doccia, sono tutta salata. >>
Le faccio un sorriso sincero mentre guarda schifata la sua maglietta piena delle mie lacrime.

Stephany mi ha promesso che non lo dirà a nessuno e io le credo, ma ho come l'impressiome di essere osservata.
Giro e rigiro la mia forchetta tra i spaghetti mentre scruto tutti i tavoli.
Intravedo James che mi sta osservando con uno sguardo strano.
Rabbia? Disprezzo? Non so dirlo con certezza ma so che mi fa salire il sangue al cervello per come tiene la mano sulla coscia di Melanie. L'ha fatto di nuovo e adesso mi ha rotto proprio le palle.

-Sei per caso gelosa?
-Come? Di quell'essere viscido e di Faccia di troia?
-Ti sei risposta da sola!

Gli rivolgo un sorriso beffardo e mi giro verso Dott che sta parlando con Louisa e Stephany.
<<Dott venerdì sera ti va di andare a prendere un gelato?>> gli dico sorridendo consapevole che sarò guadagnata un'occhiata di fuoco da parte di James.
<<Come? Oh. Io veramente ecco, avrei un, un impegno che non posso disdire.>> ci rimango male solo perché non posso fare il dispetto a James. Aspetta, adesso sono curiosa.
<<Ah si? E chi sarebbe la fortunata?>> gli dico avvicinando il viso in modo calcolato.
<<E chi ti dice che sia una ragazza? Magari è un mio amico che non vedo da tanto.>>
<<Oh certo. Allora io sono un'attrice pluripremiata con una mega villa su tre piani.>>
Vedo Dott abbassare lo sguardo e sorridere mentre mangia. Scoppiamo a ridere e mi becco una patatina sul viso.
<<Scoprirò chi è lei, non temere. Comunque riguardo a venerdì a voi va di uscire? >>
<<Però decido io la gelateria. Ne conosco un paio che fanno delle crêpes da togliere il fiato.>> dice Louisa entusiasta.
<<Solo questa volta, non te ne approfittare.>> le dico puntandole la forchetta come se fosse un'arma letale.
<<Steph che ne dici? E' successo qualcosa di davvero grave se non spiccichi parola.>> le chiede Louisa un pò preoccupata.
<<Ma no tranquilla. E' solo che venerdì ho già un impegno e non mi sembra giusto venire con voi quando ho già accettato il suo invito.>> la guardo perplessa socchiudendo gli occhi.
<<E questa tua improvvisa magnanimità da dove arriva?>>
<<Ei ei frena, io sono educata.>>
Ridiamo come dei pazzi e sappiamo che Stephany è tutt'altro che educata.
Scoprirò chi è anche il suo lui.

Sono Una Principessa A Modo Mio!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora