<<Tesoro? Svegliati.>>
Cerco di collegare gli arti al cervello e mi stiracchio. Forse è stato il sonno di tre ore più riposante di sempre.
Apro gli occhi e vedo mia madre seduta ai piedi del letto che mi osserva con il sorriso. Gira la testa in direzione della porta e mentre metto a fuoco l'ombra poggiata alla porta scatto in piedi.
Il mio papà mi guarda con un sorrisone e gli corro incontro cercando di non cadere a causa del lenzuolo che mi ha attorcigliato quasi tutta.
Gli salto addosso e gli aggancio le gambe alla vita e lo stringo fortissimo.
<<Ti aspettavo lunedì!>> dico quasi fra le lacrime.
Lo amo immensamente. E' il mio primo amore come quasi ogni ragazza su questa faccia della terra. E' quel tipo d'uomo che appena lo si avvista si pensa sia un orco scorbutico. Alto, scuro di carnagione, un pò brizzolato sulle orecchie e alto più di un metro e novanta.
<<Infatti dovevo essere qui lunedì pomeriggio per accompagnarti al college, ma ho chiesto un permesso per informarti di persona di una certa cosa ed eccomi qua.>>
<<Sono felicissima di averti qui in anticipo. Possiamo passare un pò di tempo prima che mi trasferisco.>>
<<A proposito di questo. Vincent mi ha informato di aver ricevuto in ufficio la pratica della tua domanda per il VFP1 fatta mesi fa. L'hanno ritrovata in mezzo ad una pila di documenti da archiviare. Perciò non avevamo più notizie alla base, figuriamoci tu. Comunque ti contatteranno a giorni.>>
<<Samuel! Avevamo deciso di dirglielo a pranzo!>>
<<O mio Dio dici sul serio?>> quasi urlo mentre lo fisso negli occhi.Quando a sei o sette anni ti chiedono cosa vuoi fare da grande di solito si risponde ballerina o, nel caso dei maschietti, astronauta. Mentre io ho sempre avuto le idee chiare.
Voglio fare il militare come il mio papà!<Si tesoro. E' sono molto orgoglioso di te, anche se sei solo all'inizio. E sai io potrei...>>
<<Papà ti prego. Ne abbiamo già parlato. Non voglio nessun aiuto e se non dovessi entrare riprovo finché non invecchio. Non voglio avere alcun privilegio.>> dico sorridendo.Scendiamo tutti e tre per fare colazione e mentre mamma posiziona i runner grigi sulla tavola io scaldo il latte.
Ci sediamo e iniziamo a chiacchierare su come saranno strutturate le prove fisiche e psico-fisiche.
<<Tesoro stai ancora andando dallo psicoterapeuta?>> chiede mio padre di punto in bianco.
Quasi non soffoco dal latte che mi va di traverso. Mia madre alza lo sguardo dalla tazza e mi guarda negli occhi.
<<Vedi io...>>
<<Lei non ha quasi più incubi e n'è attacchi di panico.>> mia madre termina la frase al posto mio.
<<Ginevra. Mi stai dicendo che nostra figlia non fa più terapia?>> E' diventato serio tutto un tratto. Mi mette in soggezione.
<<Papà sono qui. Puoi chiederlo direttamente a me. Per rispondere alla tua domanda, no non ci vado più. Non ne ho più bisogno.>> Mento spudoratamente e riesco a sostenere il suo sguardo che piano piano si addolcisce e ritorna a mangiare la sua colazione.
<<Mi fa molto piacere che tu ti stia riprendendo. Ma come ben sai, lì verrai sottoposta a sedute e sedute da parte di uno psicoterapeuta come si deve. Plurilaureato in uno dei più prestigiosi college del paese. Ti prego solo di prendere in considerazione la notizia. Vacci piano tesoro.>> Mi accarezza la guancia con il dorso della mano. Guarda mia madre e le da un bacio sulla fronte.
Non hanno mai dato dimostrazioni eccessive d'affetto davanti a noi. Forse perchè una volta io e Alby li abbiamo sentiti in, ehm diciamo in un ambito privato e siamo scoppiati a ridere nel corridoio costringendo mia madre ad alzarsi e chiudere la porta mezza nuda che nella foga avevano lasciato aperta.
Credo che da quel momento abbiamo deciso di limitarsi, perfino con i baci.<<Vado a farmi una doccia e riposo un pò. A pranzo vi porto a mangiare fuori al nuovo ristorante di Marcus.>>
<<Zio Marcus è tornato in città?>>
<<A quanto pare si. Mi ha chiamato stamattina dicendomi che gli avrebbe fatto molto piacere averci come ospiti a pranzo.>> e così dicendo si defila verso le scale.
Mi manca molto zio Marcus.
Da quando ha lasciato Seattle trasferendosi a Malibù sette mesi fa, abbiamo parlato davvero poco. Non vedo l'ora di rivederlo.
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Sono Una Principessa A Modo Mio!
RomanceSophia ha vent'anni ed ha una sola ambizione: diventare un militare come il suo papà. Ma per esserlo bisogna avere una tempra caratteriale forte e lei potrebbe averne carenza dalla morte di suo fratello, la sua gioia di vivere. Facendo la conoscenza...