CAPITOLO NOVE

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SOPHIA
Guardo la mia colazione con aria assente e spero che nessuno mi chieda niente.
<<Soph tutto bene? Sei così silenziosa.>>
<<Mmh? Si, tutto bene Lou.>>
Getto di sfuggito uno sguardo a Stephany e mi sorride comprensiva. Le ricambio il sorriso sinceramente perché anche se non voglio ammetterlo neanche a me stessa, ho davvero bisogno di parlarne con qualcuno. E quel qualcuno deve essere un'altra persona al di fuori dei miei genitori e dello strizzacervelli.

Inizio finalmente a mangiare il mio cornetto alla marmellata e mentre alzo lo sguardo masticando, mi accorgo che James mi sta fissando.
Sto per sorridergli quando mi torna in mente l'episodio della sera prima in intimo.
Spengo subito il sorriso e abbasso lo sguardo imbarazzatissima.
<<Soph, James ti sta fissando.>>
<<Lo so Steph...>> le rispondo sottovoce.
Ci penso un attimo e voglio mettere da parte la mia timidezza. Quindi decido di mettere in mostra le mie capacità seduttive e inizio a fare la civetta.
Mordo di nuovo il cornetto e senza farlo apposta, lo giuro, cola un pò di marmellata gocciolando al lato destro della mia bocca.
Non prendo subito il tovagliolo, stavolta lo faccio apposta, la raccolgo col dito e la metto in bocca. Succhio via la marmellata dal dito indugiando un pò di più sulla sua punta.
A questo punto alzo lo sguardo verso James e gli rivolgo un sorriso per metà, alzando solo l'angolo sinistro della bocca e sollevando un sopracciglio.

Colpito.

Capisco che sta respirando velocemente dalle sue spalle che si alzano e si abbassano ad un ritmo sostenuto.
Alla fine scuote la testa e l'abbassa ridendo.

Affondato.

Sorrido soddisfatta e alla fine mi pulisco le mani con un tovagliolino bagnato. Odio le mani che mi appiccicano.

<<Perchè sorridi?>> mi chiede Louisa.
<<Oh nulla. Ho solo messo in subbuglio gli ormoni di James per qualche secondo.>>
Ridiamo tutte e tre fino a strozzarci.
Ci riprendiamo quando vediamo alzarsi dalla sedia il Tenente Moore e improvvisamente cala un silenzio tombale in tutta la sala.
<<Buongiorno matricole. Oggi inizieremo con un allenamento di tre ore. In seguito alcuni di voi si dirigeranno agli alloggi e inizieranno con la pulizia.
Per questa settimana sarete: Camila Hernandez con John Taylor e Sophia Brown con James Stewart. Buon lavoro.>>

Mi alzo dalla panca lentamente e faccio ogni movimento a rallentatore.

Smettila di provocarlo, se ne stanno accorgendo tutti!

Mi avvio all'esterno e noto un superiore con le gambe divaricate e la braccia conserte.
E' altissimo e ha dei muscoli scolpiti visibili anche da sotto la tuta.
<<Vi voglio in fila orizzontale e distaccati almeno cinquanta centimetri.>> dice urlando, senza motivo anche perché siamo a meno di un metro da lui.
<<Quando vi rivolgete a me, mi chiamerete Maggiore Murphy. Per rispondere invece Sissignore. AVETE CAPITO?>>
<<SISSIGNORE!>> rispondiamo tutti in coro. E' davvero buffo farlo per davvero e quasi non rido.

L'allenamento è proseguito per tre ore buttando dei sudori allucinanti.
Al temine dell'ultimo piegamento il Maggiore Murphy richiama la nostra attenzione.
<<Hernandez, Brown, Taylor e Stewart. Avvicinatevi.>>
Mi alzo in fretta e mi avvicino notando con la coda dell'occhio lo sguardo di James seguire i miei movimenti.
<<Come vi avevo già accennato, sarete voi quattro gli "addetti" alle pulizie per questa settimana. Brown e Stewart si occuperanno rispettivamente di bagni e dormitori maschili. Mentre...>>
Il Maggiore continua a parlare ma non riesco bene a sentirlo perchè mi sono momentaneamente persa nella stazza di James.
E' più bello di come lo ricordavo. E i suoi muscoli del collo si tendono e si rilassano in base a ciò che Murphy dice.
<<E' tutto chiaro?!>>
<<Sissignore!>> rispondiamo in coro noi quattro.
Mentre il Maggiore si allontana lo seguo.
<<Maggiore Murphy, posso chiederle una cosa?>> la mia voce è molto ferma e decisa.
Mi squadra dalla testa ai piedi prima di rispondermi.
<<Dimmi pure cadetto Brown.>>
<<So che è una richiesta strana e forse impertinente, però...>>
<<Allora se è tale non dovresti azzardarti minimamente a chiedere.>>
<<Mi scusi Signore. Volevo solo domandarle se è possibile che io faccia le pulizie con della musica. Non sarà di disturbo perchè la ascolterò da un dispositivo con delle cuffiette.>>
Mi guardò intensamente. Poi sembrò arrivare alla conclusione che non era una cosa impossibile.
<<D'accordo ha il permesso. Ma ad una condizione. Che lei lo faccia solo quando pulisce. Voi femmine siete alquanto strane>>
Non mi da neanche il tempo di ringraziarlo, che si dilegua.
Sono molto felice di poterlo fare perchè con la musica do il meglio di me, in tutto.

Sono Una Principessa A Modo Mio!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora