capitolo19

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Ormai eravamo arrivati all ultimo giorno di gita e ci avevano dato il permesso di stare tutto il giorno in giro da soli.
Io,Andrea, Alessandro,Valerio e Lucrezia ci avviamo al bar di qualche giorno prima e subito io e Andrea andammo verso il vicoletto.
Fumano come se il giorno dopo saremmo dovuti morire.
E arrivai presto a una conclusione.
Eravamo Fatti.
Cazzo.
Fatti, in una città sconosciuta e soli,dato che Andrea,Lucrezia e Valerio si erano dissolti nel nulla.
Ma comunque il coprifuoco era per le 23.30,ed erano ancora le 21.50 , avevamo ancora parecchio tempo.
Ovviamente la via dell' hotel era stata scordata da entrambi , ma eravamo comunque convinti che non ci fosse molta strada da percorrere per arrivare alla nostra meta.
Iniziammo a incamminarci, io con gli occhi bassi, con l attenzione rivolta al piccolo sasso che calciavo insieme ad Andrea. Un passaggio troppo lungo da parte di Andrea e il sassolino fini dentro un tombino.
La mia occhiataccia lo fulminò, ma vidi che la sua attenzione non era rivolta proprio verso la mia faccia ma leggermente più sotto.
Quella mattina avevo deciso di mettere una maglietta più scollata del solito,oltre al fatto che per una volta mi ero truccata con cura e mi sentivo carina.
Non so cosa mi prese, ma ebbi un mix di coraggio e autostima,gli presi la mano e lo portai dietro a una palazzina.
" Non si fanno certe cose Andrea!"urlai facendo finta di essere arrabbiata.
Ormai avevo deciso di stuzzicarlo.
Il suo viso era di un colorito tendente al rosso,mi guardò con aria menefreghista e mi disse qualcosa tipo "come faccio a non guardare".
Sorrisi meschinamente "ti piacciono?"
Lui strabuzzo gli occhi per la schiettezza della domanda "oh cazzo, beh direi".
Gli sorrisi e con aria spensierata gli dissi "beh sogna".
Mi girai per andarmene, ma non feci in tempo a fare mezzo giro che lui già mi aveva schiacciata con il suo corpo contro al muro.
Mi sentivo bloccata, con una mano mi porto entrambi i polsi sopra la testa e inizio a baciarmi con foga, la sua lingua ormai si era fatta strada nella mia bocca, e anche se avessi voluto non avrei potuto fermarlo data la sua forza.
Mentre una mano mi teneva i polsi sopra la testa l' altra saliva lentamente verso la meta che i suoi occhi avevano tanto bramato. Iniziai a dimenarmi ma per lui era come se non esistessi ero troppo debole per lui.
Ad un tratto sentii una scossa attrsversarmi tutto il corpo,le punte delle sue dita che giocherellavano con il capezzolo del mio seno sinistro.
Quasi non opposi piu resistenza anzi mi tremavano le gambe dal piacere che stavo provando in quel momento.
Ma alla fine riuscii ad allontanarlo spingendolo facendo una strana mossa con le gambe, lui mi guardò con un sorrisetto malefico "non dirmi che non ti è piaciuto."
"No, non mi è piaciuto"dissi io categorica.
Lui rise, rise e rise ancora finché non mi guardò e esclamò " ma se stavi per svenire dal piacere!"
Il rossore si espanse sulle mie guance e uno strano balbwttio diventa il mio modo di parlare"n-no non è v-v-vero, sme-smettila di dire ca-cazzate".
Si avvicinò al mio orecchio e disse solo un frase:ORA SEI MIA.
~•~•~•~•~•~
La mattina seguente sul tragitto del ritorno mi confidai con Valerio
"Oddiooooo,lo sapevo che gli piacevi!"esclamò lui quasi urlando.
"Shhhh, fai piano, ci può sentire"dissi io terrorizzata dall idea.
"Ma che dici è in fondo al pullman!Noi siamo in cima!"come se non me ne fossi accorta,ma insomma prevenire è sempre meglio che curare.
"È uguale" dissi solo.
"E adesso?Vi metterete insieme? Vi sposerete?Farete dei figli? Il primogenito pretendo che si chiami Valerio!"
Ero messa male ma l importante ora sarebbe stato soltanto vedere cosa avrebbe fatto Andrea.

Caio a tutti,oli di voi magari Jon hanno capito ma Lucrezia è Arianna, sono la stessa persona.
Ho voluto cambiare nome ad Arianna in Lucrezia ma ancora non ho finito di cambiarlo su tutti i capitoli.
Fatemi se vi è piaciuto questo capitolo un po diverso dal solito

Queen of disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora