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Ariana pov
Justin stava guidando da un bel pò.
Mi ero rifiutata di girarmi e guardarlo anche solo con la coda dell'occhio quindi preferii alternare il mio sguardo al paesaggio che scorreva fuori dal finestrino al riflesso della mia immagine sul vetro.
Nessuno dei due parlava e io non sarei stata di certo la prima.
Ci fermammo vicino ad un parco.
Vidi Justin smontare e venire verso di me;
Mi aprii la portiera ma io non uscii subito
J- Ti prego Ariana...voglio che tu sappia la verità- disse lui dispiaciuto.
Mi spostai leggermente e uscii dall'auto.
Ci dirigemmo verso una panchina e quando ci sedemmo Justin fece un respiro profondo e cominciò
J- Già da quando ero piccolo mio padre mi aveva abituato a giocare con le pistole giocattolo,fucili e così via.
Quando fui più grande continuavo a vedere mio padre che litigava con mia madre; lei non voleva che venissi abituato in quel modo.
Un giorno, mentre ero in camera mia a giocare, sentii i litigi dei miei farsi sempre più forti quindi uscì dalla stanza e scesi le scale fino a metà per guardare la scena completamente spaventato...

M- NO! Jeremy! Sono stufa di sentirti parlare in questo modo! Non ti lascerò tornare nella tua stupida società!- disse mia madre in lacrime
P- Ooooh! Sta zitta Pattie! Cosa vuoi capirne tu! Quando ti ho sposata non facevi tutte queste storie!- diceva mio padre puntandole un dito contro
M- Perché ti stavo convincendo a lasciar perdere! E ora abbiamo anche un figlio Jeremy!- gli si avvicinò appoggiandosi a lui
P- Si! Che sarà un ottimo erede della MIA società!- urlò fiero mio padre e mia madre si spostò da lui
M- Non te lo permetterò! Justin non diventerà mai come te! Non diventerà un mostro!-
A quelle parole mio padre prese uno dei candelieri posizionati sul camino e mentre mia madre stava salendo le scale lui le si avvicinò col candeliere alzato. Mia madre alzò lo sguardo e io fui l'ultima cosa che vide prima che mio padre la colpisse sulla testa-...
Justin stava ormai piangendo e io con lui. Non avevo mai sentito storie del genere.
J- crescendo mio padre mi insegnò il mestiere e mi costrinse ad impararlo.
Mi minacciò che se non l'avessi seguito mi avrebbe ucciso...
Il motivo per cui non venivo a scuola era perché mi costringeva a fare consegne, spacciare o...- si fermò e io lo guardai intensamente con le lacrime agli occhi
J- ..o questo- disse infine girandosi e tirandosi su la maglietta.
Rimasi sconvolta da quello che vidi...
Sulla sua schiena c'erano centinaia di tagli e alcuni anche profondi
A- M-mio D-io Justin - mi portai le mani alla bocca.
J- questo succede quando faccio male il mio lavoro o quando provo a scappare da questa vita- si gira verso di me.
Non posso crederci. Sono allibita.
Sono così dispiaciuta per lui.
istintivamente lo abbraccio.
J- ti prego non abbandonarmi- dice in un sussurro
A- non lo farò Juss...non lo farò -
Ci stacchiamo e accenno un sorriso.
Mi accarezza la guancia
J- sei così bella-
Ridacchiò e divento rossa
J- Anche quando arrossisci-
A-Justin!- rido
J- È la verità-
È così bello quando ride. Mi fa una strana sensazione nello stomaco.
Passammo il resto della giornata per le vie di Los Angeles ridendo e scherzando. Stavo bene con lui e avevo la sensazione che nessuno mi avrebbe fatto niente con lui accanto.
Verso sera mi accompagnò a casa
A- allora ci vediamo domani per continuare la nostra canzone?-
J- certo piccola!!-
"Mi ha chiamata piccola...waaaa!!!"
A- Ok Juss...ci vediamo domani allora-
Smontai dalla macchina e mi diressi a casa
A- sono quiii!- dissi e dopo aver salutato tutti cenammo.
Adoravo la mia famiglia era tutta tranquillina e serena; ci volevamo tutti bene.
M- allora Ariana, come sta andando il tuo progetto?-
A- bene bene, il professore mi ha anche affiancato un ragazzo che canterà con me-
P- ah sì? E come si chiama questo "ragazzo"?- mi chiese mio padre puntandomi gli occhi contro.
N- Devid! Sta calmo per amor del cielo!- intervenne mia nonna
A- Grazie nonna; Comunque si chiama Justin ha 20 anni ed È bel...- seguii lo sguardo di mia nonna che mi fece segno di zittirmi mentre mio padre continuava a fissarmi
A- ...ed ha una bella voce-
Mia nonna mi fece l'occhiolino e le sorrisi
P- Justin...sembra un nome di un poco di buono...-
Strabuzzati gli occhi e il pezzo di carne mi andò di traverso e tosii
M- Ariana! Ma che ti prende!-
Disse mia madre mentre mio nonno mi batteva una mano sulla schiena
A- No! Non è un poco di buono! È... è uno ok, uno apposto sta tranquillo papà- feci il sorriso più sforzato che potessi fare.
Mio padre alzò le spalle e ripresero tutti a mangiare.
A- Oh com'è tardi! Sono stanca andrò a dormire!!!-dissi nervosamente scattAndo in piedi.
M- ma che dici! Non sono nemmeno le nove!- dice mia mamma sorpresa
No( nonno)- e di solito voi giovani non usite la sera?-
A- emmm si nonno ma oggi sono particolarmente stanca...buonanotte-
E uscii dalla cucina. In camera mi stesi sul letto decisa a pensare sul fatto di justin...solo non mi ero resa conto che fossi veramente stanca e quindi mi addormentai.

L'amore Difficile (Jariana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora