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Ariana pov

Avevo la testa fuori dal finestrino e urlavo il nome di Juss.
Lui correva dietro la macchina ma questa era troppo veloce.
Lo vidi inginocchiarsi e guardarmi. Non distolsi lo sguardo da lui fin quando un camion si infrappose fra noi.
Due possenti mani mi tirarono dentro l'auto. Di fianco a me c'era un ragazzo di colore grande e muscoloso. Era vestito in giacca e cravatta e portava gli occhiali da sole. Il classico body guard insomma.
Il ragazzo dagli occhi di ghiaccio stava guidando.
A- Chi sei!!?- dissi disperata
A- Che cosa vuoi da me!!!!?- urlai questa volta mettendoci a piangere.
X- Non preoccuparti Ariana presto non ti servirà sapere le risposte di queste domande...-
Ridacchiò ed io abbassai la testa guardandomi la ferita sulla gamba.
L'omone mi aveva curato mentre ero svenuta ed ora avevo la coscia bendata. Faceva male, molto.
Strinsi i denti pensando che tutto sarebbe andato per il verso giusto, magari...Justin mi avrebbe salvata e avrei potuto avere una vita normale, sarei potuta tornare in America dalla mia famiglia e dai miei vecchi amici.
Uscimmo dalla strada ed entrammo in un viale alberato in fondo al quale vi era un'enorme villa. L'auto si fermò al cancello e una guardia si affianco alla portiera del guidatore. Il ragazzo abbasso il finestrino e mostro una tessera e un foglio.
La guardia guardò all'interno squadrandoci tutti e se ne andò. Il cancello si aprì e noi entrammo.
Il body guard mi prese e mi fece smontare dell'auto e mi teneva le mani dietro la schiena.
Dalla porta d'ingresso uscì una ragazza dai capelli rossi raccolti in una coda
X- ben fatto Jim! Sei riuscito a prenderla...- disse la ragazza ghignando. Dunque lui si chiamava Jim.
J- Beh grazie Hanna ma non è stato così difficile. Quel coglione di Justin non è stato nemmeno un problema.
A- hey!!! Non ti permettere di chiamarlo coglione deficiente!-
H- Deficiente sarai tu stupida ragazzina- disse tirando mi uno schiaffo.
J- Ora basta! Dobbiamo portarla nella stanza 09B-
A- Io non vado da nessuna parte e..ufhh..- Jim mi tirò un pugno in pancia che mi soffocò la frase.
J- Ecco...penso che ora sarai meno testarda-
Io non parlai, non ci riuscivo e il dolore era allucinante. Avrei voluto essere morta in quel momento.
Il body guard mi prese di peso ed entrammo nella villa.
Non riuscivo a vedere niente per le lacrime che mi offuscavano la vista.
Dov'era Justin? Dov'era il mio coraggio?
Scendemmo, penso nel sotterraneo, ed io allungai lo sguardo vedendo un corridoio lungo diversi metri pieno di porte automatiche in acciaio.
Jim ne aprì una ed entrammo in una stanza vuota illuminata da una lampada bianca al centro di essa. Sotto la luce vi era una sedia e l'omone mi posò li legandomi i polsi e le caviglie. Ero ancora stordita dal pugno ricevuto infatti non fiatai. Avevo perso la speranza di vivere. Non sapevo nemmeno il motivo per cui ero lì e non sapevo se mi avrebbero lasciato andare.
J- dai ora andiamo ci penserà il capo a lei-
Sentii la porta aprirsi e chiedersi dopodiché... silenzio.
Dopo svariati minuti Sentii di nuovo la porta aprirsi
X- Ciao Ariana...-

Per te spoiler...
A- Come hai fatto?-
X-vedi non tutti sono intelligenti come me...infatti Justin non lo è...
J- ho rintracciato il suo telefono
A-Aaaaaa!!!! Basta ti prego!!
X- in fin dei conti da quando sei con lui non fai altro che piangere e soffrire...fidati...dopo questo non soffrirai più
A- Justin aiuto!!!

%universo me%
Oddio...chi sarà questo...
Lo scoprirete nel prossimo capitolo

L'amore Difficile (Jariana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora