Epilogo parte tre

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La relazione tra me e Lucas andava bene, mi faceva sorprese, mi mandava il buongiorno e la buonanotte, insomma era un ragazzo bellissimo. Ogni volta che incontravo i suoi occhi, brillavano e mi guardavano come se fossi la ragazza più bella del mondo. Tutti mi dicono che lo sono, ma io sinceramente non ci credo.

Stavo andando a scuola a piedi, per la macchina avrei dovuto aspettare un altro anno. Era sempre la stessa routine. Alzarsi, truccarsi, fare colazione, lavarsi i denti e andare a scuola. Già dal prossimo anno potrò decidere quale college andrò, e quali corsi frequentare.
Mentre stavo facendo le scale, mi sentii abbracciare da dietro. Quelle braccia le avrei conosciute anche senza girarmi. Mi baciò il collo sussurandomi quanto ero bella questa mattina.
A New York, ormai era primavera. Eravamo a maggio circa, e tra un mese ci sarebbe stato il mio compleanno.
Ero vestita con dei jeans attilati e una maglietta bianca che lasciava scoperta una spalla e si intravedeva la spallina del reggiseno.

-"Ma te l'ho già detto che sei sexy con questi jeans, piccola? Anche se... ti potevi mettere una giacchettina lunga, così copriti certi posti " Mi sussurrò all'orecchio Lucas baciandomi la spalla scoperta.

-"Mhhh sai chi me l'ha detto oltre a te? - mi girai per essere ad un palo dalle sue labbra - Isaac del corso di letteratura inglese... sai Alto, biondo occhi azzurri, fisico palestrato... insomma un figo della Madonna, non credi amore?" Lo guardai e scoppiammo tutti e due a ridere. Ma lui prendendomi per i fianchi mi avvicinò di più.

-"Non ti deve, assolutamente toccare - mi accarezza un fianco- ne guardare- mi bacia sul collo- ne parlare - mi spinge ancora più vicino a lui- ne baciare, perché queste cose spettano a me" mi bacia chiedendo accesso con la lingua, gli lasciai accesso. Appoggiai una mano sulla sua spalla e una suoi suoi capelli tirandoglieli leggermente. Sorrisi sulle sue labbra.

-"Ragazzi se vi dovete accoppiare fatelo in una stanza" ci staccammo subito.

-"Stai zitto idiota " gli risposi io.

-"Ti amo anch'io piccola" mi fece l'occhiolino Jake. Era l'unico del gruppo con i capelli di tanti colori diversi.

-" Hey, amico... vacci piano" Lucas mi strinse ancora di più al petto. Io e Jake scoppiammo a ridere.

-"Ciao piccolo ti sei divertito ieri sera eh?" Jake per scherzare gli diede un bacio sulla guancia.

-"Blah -scoppiammo tutti e tre a ridere- preferisco un'altra cosa " mi guardò strizzandomi l'occhio.
Suonò la Campanella ponendo fine alla nostra conversazione.

-"Beh il dovere ci chiama " Jake ci prese a braccetto me e Lucas e entrammo dentro la scuola.

In lontananza vicino al mio armadietto vidi la mia migliore amica Domi. Salutai con un bacio Lucas e uno sulla guancia a Jake per poi saltare addosso alla mia migliore amica.

-"Scimmiettaaaaa ma sei pazza?" Scoppiai a ridere vedendola con il sedere per terra.

-"Sei così buffa haha" mi guardai a torno e vidi che tutti ci stavano guardando.
Lo aiutai ad alzarsi e la abbracciai.
Mi accompagnò al mio armadietto per prendere i libri per le lezioni di quella mattina, e insieme andammo verso l'aula di letteratura inglese. Io e Domi ci siamo conosciute per puro caso il primo giorno di liceo. Mi era venuta addosso facendomi cadere tutti i libri per terra, Si scusò un sacco di volte, così dopo vari tentavi non riusciti, per farsi perdonare, mi offrì il pranzo. Quel giorno scoprimmo quante cose avevamo in comune e diventammo subito migliori amiche. Sorrisi al ricordo. A riportarmi nella realtà fu Domi tirandomi un pugno scherzoso sul braccio.

-"Rose mi stai ascoltando ?" Mi chiese sbuffando

-"No scusami, dimmi tutto" gli risposi facendole un sorriso di scuse.

-"Va beh, comunque Jace ci ha invitate alla festa che fa casa sua, ti pregoooo dobbiamo andarci... " Si girò facendomi gli occhi dolci.

-"Va bene, ma dovranno venire anche Jake eLucas" mi girai e la guardai. Come sospettavo, appena sentì il nome di Jake diventò rossa come la divisa di babbo Natale. Io e lei dopo faremo un discorsetto.

-"V-va b-bene " guardò da un'altra parte. Entrammo in classe e ci sedemmo sui rispettivi posti. Il mio telefono vibrò, così lo tirai fuori da la borsa.

"Sei bellissima quando sorridi piccola, mi viene voglia di baciare quelle labbra che mi fanno tanto impazzire"

Sorrisi a quel messaggio, Dio quanto lo amo. Gli risposi:

"Mhhh mi stavi stolkerando? Se fosse così, saprei come farti smettere. Vieni a casa mia alle 20.00 i miei sono via"

"Mhhh si, ti stavo stolkerando... Non riesco a farne a meno, non vedo l'ora. A dopo piccola."

Spensi il telefono, e entrò il prof.
Le lezioni passarono con calma, mi misi d'accordo con Domi per la festa, ci salutammo e andai a casa.

* * *
Erano quasi le 20.00, Lucas sarebbe arrivato a momenti, e infatti suonò il campanello.
Corsi fino alla porta, e mi ritrovai il mio ragazzo davanti ai miei occhi.

Gli gettati le braccia al collo e lo baciai.

-"Quanto mi sei mancata piccola -mi lascio un altro bacio a stampo sulle labbra e scuote' il sacchetto che aveva sulla mano- Ho portato la cenaaa!!!"

-"Tu si che sei il miglior ragazzo del mondo " scoppiammo a ridere tutti e due. Lo presi per mano e lo feci entrare, chiusi la porta con un calcio e lo portai in cucina.
Mangiamo e scherzammo tutta la sera. Lavammo i piatti assieme.

Un schizzo di acqua mi arrivò dritto in faccia, mi girai e vidi Lucas ridere.

-"'TU!! ritieniti morto!!!" Ghignai. Presi un bicchiere, lo riempii di acqua e glielo tirai addosso. Il sorriso sulle sue labbra scomparì, e il mio ghigno si allargò.

-"Piccola, piccola... sei nei guai" si avvicinò lentamente e senza accorgermene mi ritrovai bagnata dalla testa ai piedi. Cercai di bagnato ancora, ma lui fu più veloce di me. Mi prese i polsi tra ke sue mani, e avvicinò il suo viso pericolosamente al mio.

-"Sai, tecnicamente... Mi dispiace a non essere stato io a bagnarti con il mio fascino -avvampai, e lui ghignò ancora di più - te la sei cercata piccola..." cominciò a baciarmi il collo. Gemetti al tocco delle sue labbra sulla mia pelle. Cominciò a baciarmi dietro l'orecchio e poi all angolo delle labbra. Girai la testa e le nostre labbra si incontrarono, la sua lingua chiese accesso e io glielo lasciai, mi prese per le gambe e mi fece appoggiare sul tavolo della cucina. Chiuse le mie gambe sulla sua vita, e gli gettai le braccia al collo attirandomi di più a sè. Il suono del suo telefono, rovinò il momento intimo che c'era tra noi. Grugnì e si stacco seccato da me.

-"Jake cazzo, dimmi" rispose al telefono.

-"Penso di si... va bene ci saremo... A domani" chiuse la chiamata spegnendo il telefono.

Lo guardai curiosa, aspettando che mi spiegasse.

-" Mi ha chieso se andiamo ad una festa -venne verso di me, aprendo le mie gambe e mettendosi di nuovo tra esse.- deve sempre rovinare questi momenti -mi prese per i fianchi e mi avvicinò ancora di più a se- dove eravamo rimasti? "

-"Mhhh se vuoi ti illumino- presi il colletto della sua maglietta, e lo baciai sul collo - Ma lo sai che Domi me lo aveva già chiesto? Volevo chiedertelo, ma ops mi ero dimenticata- sorrisi, abbassai le mani, e gli alzai la maglietta per poi toglierla- mhh così mi piaci" lo guardai negli occhi ed erano pieni di desiderio, eccitazione.

-"Brava piccola" mi baciò con trasporto, mi prese in braccio e mi portò sul divano.

-"Oooh cambiamo posto? Sul divano eh? -lo guardai e lo vidi sorridere - fammi tua" e dopo quelle parole, i nostri corpi si fusero in uno soltanto. Lasciammo fuori il mondo, la cucina tutta bagnata. C'eravamo solo io e lui, solo i nostri corpi, i nostri gemiti i nostri baci. Solo noi.

* * *

Beh eccomi qui, so ero che questo capitolo vi piaccia, è diverso da tutti gli altri... A presto
Rose 💚

The first time I met youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora