Ventesimo capitolo

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-"Domi..." Guardai la mia migliore amica... Non mi dava per niente fastidio che stesse con Thomas... Ma poteva anche dirmelo.

-"Posso spiegarti.." Stava per parlare ma io la fermai alzando una mano.

-"Perché non me lo hai detto?"

-"Allora, prima di tutto, sono venuta a scoprire che eri incinta, dopo di tutti. E secondo, io e lui siamo da poco fidanzati, volevamo prima vedere se funzionava..." Cominciò a parlare ma io ero rimasta alla prima frase.

-"Te l'ho già detto il motivo per il quale non te l'ho detto- mi avvicinai a lei e la abbracciai- ti prego ho bisogno di te"

-"Non ti lascerò " mi strinse più forte.

-"Ragazze entrate che ho fame " fulminai Thomas.

-"Sai sempre come rovinare un momento dolce" gli dissi tirandogli un pugno sul braccio.

-"Mi diverto vedere il tuo faccino arrabbiato" mi risponde strizzandomi la guancia. Sbuffai e gli diedi una spinta, lui non accorgendosene perse l'equilibrio e cadde per terra.
Scoppiai a ridere e poi porsi la mano per aiutarlo.

-"Ops ero scivolata scusa" mi guardò e io lo abbracciai.

-"Basta voi due, Lily vieni" Dylan mi prese per mano e mi portò in salotto, dove c'era la tavola.

-"Ma Dylan, sbaglio o la tua ragazza, da quando è incinta è diventata stronza?" Chiese Thomas a Dylan.

-"Si lo è " mi guardò e scoppiarono tutti a ridere. Puntai un dito contro a Jen.

-"O'brien stai attenta che a te capiterà molto presto " mi guardò impaurita mentre gli altri scoppiavano a ridere più forte.

-"Ooooh guerra tra le due incinte " Thomas batte le mani. Sorrisi malignamente.

-"Non sarebbe male, ma forse è meglio che si calmano" Dylan aveva le lacrime agli occhi, per quanto aveva riso.
Mangiammo e dopo ci spostammo in salotto , i ragazzi giocarono con la playstation e noi ragazze ci sedemmo sul divano.

-"Beh Susan, ci vuoi insomma raccontare come vi siete conosciuti te e Nathan?" Le chiese Jen.

-"Era il primo giorno di scuola, io stavo passando per i corridoi della nostra vecchia scuola, quando qualcuno mi venne addosso, mi caddero tutti i libri per terra. Mi chinai, e vidi il ragazzo fare lo stesso, mi aiutò e poi si scusò e andò via. Durante la lezione, entrò questo ragazzo, nuovo. Era lo stesso che mi era venuto addosso... Così la professoressa gli disse di sedersi vicino a me, perché era l'unico posto libero.
Mi feci coraggio e gli rivolsi per la prima volta io la parola. Da quel momento parlammo sempre, anche nei giorni a seguire...-Guardò Nathan e i loro occhi si incrociarono. Si sorrisero e ritornò a parlare - dopo di che,  sei mesi dopo capii di essere innamorata di lui, ma a lui non piacevo. Ogni volta che usciamo con amici, lui scherzava con me,mi abbracciava o mi guardava... Ero confusa perché non capivo se gli piacevo o no. In tutti questi anni,sono sempre stata in disparte, a vederlo baciare o abbracciare le altre ragazze, e non era di certo una bella scena- abbassò lo sguardo - fino ad ora."
Le presi una mano e gliela strinsi.

-"Wooow è una bellissima storia" le dissi. Strinse la mia mano e annuì.
Parlammo per un altro po' di tempo, ma dopo due orette se ne andarono tutti. Così rimanemmo solo io e Dylan.

Presi Dylan per mano e ci distendemmo sul letto.

-"Amore volevo chiederti una cosa..." Appoggiai la testa sul suo petto,all'altezza del cuore.

-"Dimmi tutto" cominciò ad accarezzarmi i capelli.

-"Dove li hai preso i soldi per comprare questa casa grande e per insomma il cibo..." La sua mano che prima mi stava accarezzando i capelli, si fermò.

-"Quando i nostri genitori ci lasciarono,avevo più o meno otto anni... Non trovai lavoro, ma insomma facevo lo spacciatore e lì prendevo soldi... Poi un giorno ho smessi, perché comunque era un lavoro sporco. così decisi di scoprire se avevano dei parenti. Andai a trovarli, dopo aver lasciato Jen a casa di un'amica. Parlai con loro e mi prestarono dei soldi, e mi presero questa casa. - si alzo e si mise seduto, portando anche me- io ... Non volevo nasconderti questa verità, ma per me è stato difficile fare tutto questo. Quando finii di fare quel lavoro sporco non sapevo se chiedere i soldi o no. Quando scoprii di avere dei parenti,  reagii male... Non avevo soldi per pagare nulla,i nostri genitori ci lasciarono senza un soldo. Jen è cresciuta grazie a me, non grazie a loro. Comunque, i miei parenti mi dissero che ci avrebbero preso questa casa, ma che non dovevo più avere contatti con loro. Jen non sa di tutto questo -una lacrima fuoriuscì dai suoi bellissimi occhi, con il pollice gliela asciugai- non dirglielo... Ci resterebbe male. Io non sono più quello di prima, voglio che tu sappia che sono cambiato, che questa bambina-mi tocco la pancia- crescerà bene, che avrà tutto. Avrà quello che non ho potuto avere io. Avrà l'insegnamento, i giochi, il cibo, l'amore e la felicità, un tetto sopra la sua testa, che noi possiamo darle. Lo so, che ora tu sarai arrabbiata con me, perché ti ho tenuto all'oscuro da tutto questo. Ma io ti amo, e ti amerò per sempre. Volevo contattare i miei vecchi genitori... Ma per cosa poi? Per sapere come stanno? Loro nemmeno ci cercheranno invece. E se si sono fatti una vita? Se hanno dei figli? E se me li trovassi davanti? Come reagirei? -I suoi occhi si annebbiarono e calde lacrime scesero sulle sue guance- Mi mancano, ogni volta che guardo i genitori di Jamie... I loro occhi felici, gli abbracci che riservano solo per il loro unico figlio,lo invidio. Invidio, perché lui è felice, perché lui ha una famiglia che gli vuole bene. Io non ho dei genitori. Sono cresciuto da solo. Mi sono tirato su le maniche e ho lavorato, ho sofferto, ma ora sono qui. Mi sento solo."

-"Ascolta amore -presi il suo mento tra le mie dita e lo tirai su- guardami, lo so che ti mancano i tuoi genitori, ma ci siamo io. Io, nostra figlia e tutti i nostri amici. E si, sono arrabbiata, perché potevi dirmelo. E poi spetta a te la scelta, se contattarli sì o no. Se si saranno fatti una nuova vita, tu li affronti e gli fai vedere che anche te, anche se non sei cresciuto come tutti gli altri uomini, lo sei diventato lo stesso. Anzi, sei ancora più speciale. E gli dici anche che hai una bellissima ragazza. Modestamente-ghignai, e lui sorrise- che è incinta di tua figlia. Tu falli capire, che sei felice, che se loro vogliono avere a che fare con te, lasci le porte di casa tua aperte, sennò è finita. È il passato amore, ora dobbiamo vivere il presente. E per il fatto di non dirlo a Jen, sbagli... Lei deve saperlo. Deve saperlo, perché sono anche i suoi genitori." Lo guardai e lo abbracciai, lo cullai tra le mie braccia, mentre i suoi singhiozzi riempivano la stanza, fino a che, poco dopo, ci addormentammo abbracciati.

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Buonaseraaaa
Spero vi sia piaciuto questo capitolo
A domani
Rose💚

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