Capitolo 7

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Il giorno dopo-8.00 del mattino

Margot's pov

Sono appena arrivata a scuola.
Saluto Edward, il quale mi ha accompagnato con la sua moto, per poi salire la gradinata e varcare l'ampio cancello grigio.

Tiro fuori l'orario scolastico: alla prima ora ho matematica con Jane, aula 14B, primo piano.

Mi dirigo verso il corridoio alla mia destra, per poi entrare nella classe indicata sull'orario.

La campanella non è ancora suonata e il professor Brown non è ancora arrivato.

Percorro con lo sguardo l'intera aula, fino a quando non scorgo Jane, al terzo banco della fila laterale.

Non appena mi vede, mi sorride e mi invita a sedermi vicino a lei.
Le do retta, poggiando lo zaino sul banco e accomodandomi affianco a lei.

"Ciao"-mi saluta allegra.
"Ciao"-rispondo, cercando di imitare il suo stesso entusiasmo.

Attimi di silenzio seguono la nostra breve conversazione, ma durano poco, perché Jane riprende subito le redini del discorso-"chissà quale imbecille ha deciso di mettere matematica alla prima ora...insomma, io non la capisco alle undici del mattino, figuriamoci alle otto"-sbuffa, facendomi ridere.

Sarà perché la matematica è una delle mie materie preferite, insieme a biologia e letteratura, ma a me fa piacere che l'abbiano messa a quest' ora.

Di mattina tutti siamo meno attivi, quindi il livello di interruzioni da parte di chiacchierate dei miei compagni di corso diminuisce.
Parliamoci chiaro, chi è che vuole intraprendere una conversazione a quest'ora ?

La risposta non tarda ad arrivare-"insomma, alla prima ora dovrebbero esserci materie che mettano in moto il cervello in modo graduale, e la matematica non è una di queste, non credi?"-mi chiede, guardandomi con quei suoi occhioni verdi.

Non voglio contraddirla, significherebbe aprire un dibattito e sinceramente la mia voglia di relazioni umane questa mattina è pari a zero.

"Si, sono d'accordo"-rispondo, guardandomi intorno.

Alcuni ragazzi stanno entrando in aula, prendendo posto nelle ultime file di banchi.
"Tu hai qualche corso pomeridiano oggi?"-mi domanda Jane.
"Si, ho due ore di letteratura"-rispondo, sorridendo del fatto che almeno debba fare una materia che mi piace , oggi pomeriggio.

"Io no, dopo pranzo torno a casa"-dice Jane tutta elettrizzata.
"Sono contenta per te"-rispondo semplicemente, sorridendole.

La campanella suona.
Tutti si siedono ai loro posti, aspettando che arrivi il professore.

Jane continua a parlare di quanto sia stata noiosa la lezione di latino ieri pomeriggio, ma io non le presto attenzione.

Guardo di nuovo i miei compagni di corso, osservando i loro volti.
A colpo d'occhio, sembra ci siano più maschi che femmine...strano, di solito i ragazzi scelgono i corsi più semplici, non quelli che includano il professor Brown.

Le ragazze sono perlopiù concentrate nei primi banchi, mentre i maschi sono agli ultimi posti.

Alcune ragazze le conosco di vista, altre no...probabilmente ci sono state parecchie nuove iscrizioni.

L'entrata del signor Brown mi riscuote dai miei pensieri.
È vestito di tutto punto, come al solito.

"Buongiorno"-saluta educatamente, per poi poggiare la valigetta sulla cattedra e togliersi la giacca.

Il signor Brown non è il genere di professore che tutti amano...in molti non si trovano bene con lui, dicono che sia severo e che assegni molto.

Forse sarà strano, ma io adoro il professor Brown.
Non dà confidenza a nessuno, si fa i fatti suoi e se non capisci qualcosa non si fa problemi a rispiegartela.

Conoscendolo da almeno tre anni, potrei dire che è il miglior docente di matematica della London High School.

Dopo aver fatto l'appello, il professore
inizia finalmente la sua lezione.

Jonathan's pov

Sono in palestra, dato che la prima lezione del martedì è educazione fisica.
Sono felice, lo sport è la mia vita.

Oggi pomeriggio ho le selezioni per entrare nella squadra di basket della scuola...non sono preoccupato, gioco a basket da sempre, nella mia vecchia scuola ero il capitano della squadra.

La palestra è gigantesca: circondata dagli spalti per gli spettatori, attrezzata per pallavolo, calcio e basket, contenente ogni attrezzo possibile...praticamente il mondo dei sogni.
"Ehi Jonathan"-mi saluta Edward, dandomi una pacca sulla spalla.
"Ciao"-rispondo sorridendo.

"Che ci fai ancora qui? Devi cambiarti, di là ci sono gli spogliatoi"-mi informa, indicando una serie di porte proprio davanti a noi.

"Forza, muoviti"-mi incita, spingendomi leggermente.

Vado velocemente verso gli spogliatoi, per poi aprire la porta di quello maschile e chiuderla alle mie spalle.

È pieno di persone: in un angolo, vedo Brady e Thomas, intenti a parlare con altri ragazzi.
Mi cambio, indossando il pantalone della tuta e una maglia a maniche corte, per poi andare a salutarli.

"Ciao Jonathan"-mi salutano Brady e Thomas, presentandomi i ragazzi con cui stavano parlando.

"Loro sono Jace, Ethan ed Alec, sono della squadra di basket...ragazzi, lui è Jonathan"-dice velocemente.

"Ciao"-saluto, guardando i tre ragazzi che mi hanno appena presentato.

"Ciao...sarai dei nostri oggi?"-mi domanda quello che credo sia Alec.

"Si, spero di sì"-rispondo, infilando le mani nelle tasche del pantalone.

Un fischio interrompe la nostra conversazione-"è il coach, dobbiamo andare"-dice Jace, dirigendosi verso la porta insieme ad Ethan, Alec, Brady e Thomas.

Li seguo, uscendo dallo spogliatoio e andando verso il coach.

Delle ragazze ci raggiungono. Non conosco nessuna di loro, a parte una ragazza che ha una faccia familiare...credo sia Kara.

"Buongiorno ragazzi...iniziate a fare cinque giri di corsa, poi inizieremo il riscaldamento"-dice sbrigativo il coach, per poi mettersi a parlare con una professoressa.

Iniziamo a correre, uno dietro l'altro lungo tutto il campo.

Delle ragazze dietro di me stanno parlando-"hai visto, ieri la perfettina si è trovata un'amica...credo che in cinque anni di liceo nessuno l'abbia mai vista con qualcuno, se non con suo fratello"-dice quella proprio dietro di me.

"Si hai ragione, gira voce che la ragazza che era con lei ieri sia una nuova arrivata...il che è probabile poiché, non conoscendo la perfettina, magari non si è ancora resa conto di chi ha davanti"-risponde l'altra voce stridula.

"Si, sono d'accordo...la ragazza è nel mio corso pomeridiano di latino, mi sembra si chiami Jane o qualcosa del genere"-spiega quella dietro di me, facendomi sobbalzare.

Jane?
Mia sorella?
Chi è la perfettina di cui parlano?

Jane mi deve delle spiegazioni.

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