Il giorno dopo-8.00 del mattino
Margot's pov
Sono appena arrivata a scuola.
Saluto Edward, il quale mi ha accompagnato con la sua moto, per poi salire la gradinata e varcare l'ampio cancello grigio.Tiro fuori l'orario scolastico: alla prima ora ho matematica con Jane, aula 14B, primo piano.
Mi dirigo verso il corridoio alla mia destra, per poi entrare nella classe indicata sull'orario.
La campanella non è ancora suonata e il professor Brown non è ancora arrivato.
Percorro con lo sguardo l'intera aula, fino a quando non scorgo Jane, al terzo banco della fila laterale.
Non appena mi vede, mi sorride e mi invita a sedermi vicino a lei.
Le do retta, poggiando lo zaino sul banco e accomodandomi affianco a lei."Ciao"-mi saluta allegra.
"Ciao"-rispondo, cercando di imitare il suo stesso entusiasmo.Attimi di silenzio seguono la nostra breve conversazione, ma durano poco, perché Jane riprende subito le redini del discorso-"chissà quale imbecille ha deciso di mettere matematica alla prima ora...insomma, io non la capisco alle undici del mattino, figuriamoci alle otto"-sbuffa, facendomi ridere.
Sarà perché la matematica è una delle mie materie preferite, insieme a biologia e letteratura, ma a me fa piacere che l'abbiano messa a quest' ora.
Di mattina tutti siamo meno attivi, quindi il livello di interruzioni da parte di chiacchierate dei miei compagni di corso diminuisce.
Parliamoci chiaro, chi è che vuole intraprendere una conversazione a quest'ora ?La risposta non tarda ad arrivare-"insomma, alla prima ora dovrebbero esserci materie che mettano in moto il cervello in modo graduale, e la matematica non è una di queste, non credi?"-mi chiede, guardandomi con quei suoi occhioni verdi.
Non voglio contraddirla, significherebbe aprire un dibattito e sinceramente la mia voglia di relazioni umane questa mattina è pari a zero.
"Si, sono d'accordo"-rispondo, guardandomi intorno.
Alcuni ragazzi stanno entrando in aula, prendendo posto nelle ultime file di banchi.
"Tu hai qualche corso pomeridiano oggi?"-mi domanda Jane.
"Si, ho due ore di letteratura"-rispondo, sorridendo del fatto che almeno debba fare una materia che mi piace , oggi pomeriggio."Io no, dopo pranzo torno a casa"-dice Jane tutta elettrizzata.
"Sono contenta per te"-rispondo semplicemente, sorridendole.La campanella suona.
Tutti si siedono ai loro posti, aspettando che arrivi il professore.Jane continua a parlare di quanto sia stata noiosa la lezione di latino ieri pomeriggio, ma io non le presto attenzione.
Guardo di nuovo i miei compagni di corso, osservando i loro volti.
A colpo d'occhio, sembra ci siano più maschi che femmine...strano, di solito i ragazzi scelgono i corsi più semplici, non quelli che includano il professor Brown.Le ragazze sono perlopiù concentrate nei primi banchi, mentre i maschi sono agli ultimi posti.
Alcune ragazze le conosco di vista, altre no...probabilmente ci sono state parecchie nuove iscrizioni.
L'entrata del signor Brown mi riscuote dai miei pensieri.
È vestito di tutto punto, come al solito."Buongiorno"-saluta educatamente, per poi poggiare la valigetta sulla cattedra e togliersi la giacca.
Il signor Brown non è il genere di professore che tutti amano...in molti non si trovano bene con lui, dicono che sia severo e che assegni molto.
Forse sarà strano, ma io adoro il professor Brown.
Non dà confidenza a nessuno, si fa i fatti suoi e se non capisci qualcosa non si fa problemi a rispiegartela.Conoscendolo da almeno tre anni, potrei dire che è il miglior docente di matematica della London High School.
Dopo aver fatto l'appello, il professore
inizia finalmente la sua lezione.Jonathan's pov
Sono in palestra, dato che la prima lezione del martedì è educazione fisica.
Sono felice, lo sport è la mia vita.Oggi pomeriggio ho le selezioni per entrare nella squadra di basket della scuola...non sono preoccupato, gioco a basket da sempre, nella mia vecchia scuola ero il capitano della squadra.
La palestra è gigantesca: circondata dagli spalti per gli spettatori, attrezzata per pallavolo, calcio e basket, contenente ogni attrezzo possibile...praticamente il mondo dei sogni.
"Ehi Jonathan"-mi saluta Edward, dandomi una pacca sulla spalla.
"Ciao"-rispondo sorridendo."Che ci fai ancora qui? Devi cambiarti, di là ci sono gli spogliatoi"-mi informa, indicando una serie di porte proprio davanti a noi.
"Forza, muoviti"-mi incita, spingendomi leggermente.
Vado velocemente verso gli spogliatoi, per poi aprire la porta di quello maschile e chiuderla alle mie spalle.
È pieno di persone: in un angolo, vedo Brady e Thomas, intenti a parlare con altri ragazzi.
Mi cambio, indossando il pantalone della tuta e una maglia a maniche corte, per poi andare a salutarli."Ciao Jonathan"-mi salutano Brady e Thomas, presentandomi i ragazzi con cui stavano parlando.
"Loro sono Jace, Ethan ed Alec, sono della squadra di basket...ragazzi, lui è Jonathan"-dice velocemente.
"Ciao"-saluto, guardando i tre ragazzi che mi hanno appena presentato.
"Ciao...sarai dei nostri oggi?"-mi domanda quello che credo sia Alec.
"Si, spero di sì"-rispondo, infilando le mani nelle tasche del pantalone.
Un fischio interrompe la nostra conversazione-"è il coach, dobbiamo andare"-dice Jace, dirigendosi verso la porta insieme ad Ethan, Alec, Brady e Thomas.
Li seguo, uscendo dallo spogliatoio e andando verso il coach.
Delle ragazze ci raggiungono. Non conosco nessuna di loro, a parte una ragazza che ha una faccia familiare...credo sia Kara.
"Buongiorno ragazzi...iniziate a fare cinque giri di corsa, poi inizieremo il riscaldamento"-dice sbrigativo il coach, per poi mettersi a parlare con una professoressa.
Iniziamo a correre, uno dietro l'altro lungo tutto il campo.
Delle ragazze dietro di me stanno parlando-"hai visto, ieri la perfettina si è trovata un'amica...credo che in cinque anni di liceo nessuno l'abbia mai vista con qualcuno, se non con suo fratello"-dice quella proprio dietro di me.
"Si hai ragione, gira voce che la ragazza che era con lei ieri sia una nuova arrivata...il che è probabile poiché, non conoscendo la perfettina, magari non si è ancora resa conto di chi ha davanti"-risponde l'altra voce stridula.
"Si, sono d'accordo...la ragazza è nel mio corso pomeridiano di latino, mi sembra si chiami Jane o qualcosa del genere"-spiega quella dietro di me, facendomi sobbalzare.
Jane?
Mia sorella?
Chi è la perfettina di cui parlano?Jane mi deve delle spiegazioni.
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Ataxophobia
RomanceMargot Victoria Smith, 18 anni, maniaca dell'ordine, genitori spesso assenti e un'anima chiusa in se stessa. La sua mania di dover sistemare tutto ciò che non è al proprio posto l'ha portata ad allontanarsi da tutto e da tutti. Il disordine la terro...