Fuga

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Attorno a noi ci sono almeno cinque uomini con una pistola in mano, non capisco. Cosa ho fatto di male?
Guardo verso l'alto e vedo un'enorme portaerei volante. Lo giuro, non capisco il perché.
Il cavallo si muove agitato, rischiando di farmi cadere. È il momento. I miei occhi diventano di un verde acceso, una ciocca si colora anch'essa di verde e gli arti vengono avvolti da radici. Porto la mano con il palmo verso il cielo.
Dal terreno spuntano delle radici che avvolgono gli uomini, bloccandoli. Non volevo farlo, ma non voglio morire proprio adesso. Qualunque cosa vogliono da me, non la chiederanno con gentilezza. Parto al galoppo e scappo, addentrandomi nel bosco. Ho bloccato anche Smith. Gli alberi mi coprono. Il cavallo inchioda, costringendomi ad afferrare la sua criniera per non cadere. Un'enorme tronco blocca il passaggio. Il cavallo potrebbe farsi male nel saltarlo.
Scendo e uso i miei poteri della terra per dirgli di tornare in scuderia. Lo vedo galoppare da dove siamo venuti.
Chiudo gli occhi. Penso. Devo andare in una via sconosciuta del paese. I passi tornano.Si sono liberati ovviamente.
Mi giro e scavalco il tronco, cadendo rovinosamente a terra, di  schiena. Il fiato che avevo nei polmoni è stato strappato con violenza. Mi riprendo dalla botta e corro verso l'albero dove lascio sempre il mio arco e le frecce. Mi difenderò.
Quando lo vedo, appoggio il piede sul tronco e mi do la spinta per afferrare il ramo. Continuo così finché non vedo l'arco. Mi siedo a cavalcioni sul ramo e prego che non si spezzi. Il cuore batte forte, La Fiamma pulsa. Sono coperta dalle foglie. Io li posso vedere ma loro no. Incocco la prima freccia e aspetto il primo uomo. Cerco di respirare piano.
Il primo arriva, guardingo, puntando la pistola in ogni punto. Miro al cuore. Sto per uccidere qualcuno? Io, che ho salvato le persone? Forza Watson, devi farlo per Charlie. Ci saranno un sacco di uomini ad aspettarmi in città.
Userò i poteri allora. A qualcosa servono no?
La freccia si pianta nel cuore, lasciando un'espressione di sorpresa e la luce degli occhi spenta, per sempre.
È orribile uccidere le persone. Chissà se aveva famiglia. Certo che aveva qualcuno che gli voleva bene.
Cosa ho fatto? Cosa sto facendo?
Gli uomini arrivano uno dopo l'altro, morendo uno dopo l'altro. Non so se maledire o ringraziare la mia mira.
Smith non arriva. Peccato, avrei davvero voluto ucciderlo. Scappo prima che la cruda realtà di aver ucciso mi afferri.
Non posso volare, quel coso è gigante e non oso pensare quante mitragliatrici avrà pronte a spararmi.
Inciampo, ferendomi la guancia. Corro senza sosta, senza prestare attenzione ai polmoni che pretendono ossigeno.
Ma non arrivo nel vialetto. Sono nella strada principale di Banff. Come ho fatto a sbagliare? Ero troppo spaventata per rendermi conto che stavo andando dalla direzione opposta. Respiro affannosamente, osservando il mio respiro condensato nell'aria fredda del Canada. Un rumore sordo alle mie spalle mi fa sobbalzare. Mi giro, con un groppo alla gola. Quasi cado alla vista della persona che non avrei mai immaginato di incontrare.
"Sei stanca piccola?"
Dice la voce di Tony Stark. È nella sua armatura. Devo affrontare Iron Man? Ma siete seri?
La mia mente lavora quasi spasmodicamente. Cercando qualcosa per tenergli testa. Il fuoco. L'obbiettivo è toglierli l'armatura, senza distruggerla. Allora devo optare per le radici che lo immobilizzano? Partiamo col fuoco, ho l'impressione che non si farà battere così facilmente.
Appena fa un passo verso di me, assumo il potere del fuoco e allungo un  braccio avvolto da lingue di fuoco verso di lui.
"Fai un altro passo Stark e darò inizio ad una guerra."
Partiamo aggressive che è meglio, non voglio far vedere il panico che si è impossessato di me.
"Calma piccola, sto evitando di doverti affrontare sai...non voglio farti male."
Quel tono da superiore...che odio.
"Ma davvero?"
Rispondo, mi fiondo verso di lui e gli tiro un pugno che lui blocca col suo. Se non avessi le fiamme, mi sarei rotta una mano.
Fulminea apro la mano, colpendolo con i miei proiettili di fuoco. Iron Man indietreggia, osservando la mano metallica ammaccata.
"Poi non ti lamentare se ti sto facendo male."
Commenta, alzandosi leggermente da terra e volando verso di me. Io apro entrambe le mani e le metto davanti a me, creando uno scudo di fuoco. Lui è troppo forte, mi fa indietreggiare mentre pianto i piedi per terra.
Preparo una bomba incendiaria e tolgo lo scudo, tirandogli immediatamente la bomba addosso.
Lui viene scaraventato per terra, con parte della sua armatura ammaccata.
Assumo il potere dell'acqua e lo avvolgo in una bolla gigante. Lo manderò in cortocircuito?
Vedo solo qualche scintilla partire dalla sua armatura ma niente di più. Lui riesce a liberarsi, colpendo il terreno davanti ai miei piedi con il suo raggio di luce che esce dalle mani. Atterro di schiena sul terreno asfaltato, cercando disperatamente di riprendere fiato. Tutti i muscoli sono in fiamme. Mi rialzo e vedo che sta per volare verso la portaerei in cielo. Assumo il potere dell'aria e lo raggiungo, aggrappandomi al suo piede metallico.
Aumento la forza del vento per farlo cadere di sotto. Divento di fuoco e avvolgo il suo collo e le sue braccia.
Cadremo assieme. Gli sto procurando danni gravi al l'armatura, lo sento. Lui cerca di liberarsi. Io mi metto davanti a lui, tirandogli un pugno di fuoco sul reattore ARC. La potenza del pugno lo fa cadere in strada, creando un cratere nell'asfalto. Riprendo il potere dell'aria per atterrare delicatamente sulla strada, vicino a lui.
Assumo il potere della terra e avvolgo le sue braccia e le sue gambe con le radici, alzandolo da terra. Sembra sospeso in aria da fili massicci. Vedo che il suo reattore si sta illuminando sempre di più.
"Non ci provare."
Dico, mentre altre radici si stringono al suo petto, impedendomi di vedere il reattore.
Me la sto cavando davvero bene, non sono ancora morta.
Ora devo tenerlo così, per toglierli l'armatura. Chissà se le radici che evoco mi possono ascoltare.
Mi avvicino e gli tolgo la maschera, gettandola a terra. Osservo i suoi occhioni marroni, la sua barba, i suoi lineamenti.
È davvero quel Tony Stark, genio, playboy, filantropo.
"Questo volevo vedere, chi sei davvero dietro l'armatura."
Dico, perdendomi nei suoi occhi.
"Smettila di fissarmi, lo so che vorresti baciarmi."
Io ghigno, avvicinandomi pericolosamente alle sue labbra. Lui guarda i miei occhi e le mie labbra.
"Vediamo come te la cavi a corpo libero."
Lui mi guarda con fare interrogativo.
"Andiamo ragazzi, togliete l'armatura con delicatezza."
Mi rivolgo alle radici che, come previsto, iniziano a muoversi come tentacoli e tolgono ogni pezzo della sua amata armatura. Alla fine evoco altre radici che si chiudono a riccio, con i pezzi di Iron Man dentro, come una specie di gabbia.
Il corpo di Tony è muscoloso sotto la tuta che scolpisce i suoi muscoli, il suo reattore si intravede appena.
Le radici che lo tenevano tornano nel terreno, liberandolo. Io torno normale. Lo affronterò con lealtà.
Corpo a corpo.
Lui guarda il mio corpo e torna a scrutare il mio viso.
"Molto onorevole."
Dice. Io mostro i pugni, pronta a colpire.
"Non mi batto con le donne."
Il suo tono è abbastanza malizioso.
Sbuffo.
"Tutte scuse."
So combattere. Non sono una cima...ma posso anche cavarmela.
Lui mi tira un pugno, bloccato dal mio gomito. Gli colpisco il viso, sentendo la sua pelle morbida e liscia sotto le mie nocche. Lui alza un ginocchio, piantandolo nella mia pancia. Mi piego in due dal dolore.
"Uh, ti ho fatto male?"
Mi schernisce.
Gli rispondo con un calcio nei gioielli di famiglia, un pugno sul naso e una gomitata in pancia.
Dopo dieci minuti, io ho un occhio viola e lividi sulle braccia. Lui il naso che sanguina e qualche livido.
È forte, più alto di me, più muscoloso di me, come faccio a vincere? Preferivo quando era nella sua armatura.
Lo faccio cadere, lui mi afferra e mi fa cadere con se. È sopra di me. Il suo ghigno malizioso mi inquieta.
Lo scosto e mi tiro su.
Pensa Watson. Devi distrarlo, stordirlo e poi colpirlo. Ho un fazzoletto nella tasca.
Ottimo direi.
Mi giro e lui mi tira un pugno che mi infiamma i muscoli facciali e mi fa cadere.
Io sputo un po' di sangue e mi tiro su. Gli lancio il fazzoletto davanti al suo viso.
Il resto lo faccio con scatti fulminei: gli tiro due manate sulle orecchie per fargliele fischiare, lui tira un pugno diretto sul mio fianco e io lo paro col gomito, tirandogli un pugno sulla mascella, blocco l'ennesimo pugno  e gli tiro un destro  alle costole, approfittando del momento per tirargli un calcio al diaframma, facendolo cadere.
Le mie forze sono esaurite in quella serie di mosse. I miei sensi mi abbandonano, facendomi accasciare a terra.
L'ultima cosa che sento sono delle braccia muscolose che mi sollevano.

*si vede che non so descrivere i combattimenti? Comunque, dal prossimo capitolo in poi inizierà la vera storia. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

The Queen Of The ElementsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora