Stringo i pugni quando Smith inizia ad elencare i difetti degli Avengers.
Quanto lo sto odiando in questo momento non avete idea.
-Invece di parlare alle nostre spalle, perché non vieni a dirci le cose in faccia?!
Mi giro verso la fonte della voce e quasi cado per terra: i vendicatori sono qui, tutti.
Alla fine hanno ascoltato il mio discorso e finalmente sono tornati in carreggiata.
Inizio a provare pietà per Smith, insomma, è logico che lo uccideremo come se non ci fosse un domani.
Lascio che la mia confusione mista a tristezza invada i meandri della mia mente, come le onde che invadono un insenatura nello scoglio.
-Bene, visto che ora siamo tutti qua, proporrei di trasferirci in un posto più tranquillo, capisci Smith?
Chiedo al mio nemico che, nonostante il nostro odio reciproco, concorda con la mia scelta.
Schiocca le dita e, come per magia, ci ritroviamo a Banff, la mia città.
Mi guardo intorno e vedo solo la distruzione lacerata dai corpi senza vita dei canadesi che un tempo proteggevo, adesso la mia città non esiste più.
Assorbo in parte l'orrore che si presenta senza preavviso ai miei occhi, troppo stanchi di vedere solo orrori davanti a loro. Un fremito al cuore mi fa pensare: se sono tutti morti, allora....non voglio pensarci.
Attivo il potere del fuoco e sento la rabbia fremere dentro di me, irrefrenabile stato emotivo dell'essere umano che prova l'autocontrollo che ognuno ha di se stesso.
Ci scagliamo contro il suo esercito e io, da brava ragazza, inizio a fracassare di botte Smith.
Dopo pugni, calci e dolore, lo afferro per un braccio e lo faccio cadere a terra, stritolando le sue braccia resistenti.
La rabbia di aver perso tutto mi fa gridare di rabbia, portando la mia mano avvolta dalle fiamme sopra il suo cuore.
Prima che possa fondere il carbonio, Smith si libera e Ironman lo distrae, iniziando a combattere contro di lui.
Intorno a me ci sono esplosioni, urla dei combattenti che mi affiancano per fare il loro lavoro.
Tutto è caos e distruzione.
Io distruggo robot, aiuto i miei compagni, combatto un po' con Smith e poi subito dopo un altro Avenger lo porta via da me. Stanno evitando che lui affronti me. Non capiscono proprio che devo essere io ad ucciderlo?
Che teste dure che sono questi qua.
Bombardo due nemici e incrocio le braccia a x per creare uno scudo contro quella miriade di robot che stava per scagliarsi contro di me.
Tuttavia sento lo scudo rompersi e, prima che venga uccisa, Cap mi lancia lo scudo che uso per proteggermi dalle loro mani di roccia per poi distruggerli con le radici che non potevo non evocare nel gran finale.
La fatica inizia a far male: la milza pulsa sangue come una dannata, i polmoni non sanno più che pesci pigliare e la gola ha già firmato il testamento.
Sto....morendo per troppa fatica? Seri?
Nonostante tutto il mio lavoro è uno: portare a termine la missione.
Non importa come, non importa se muori o ti rompi un braccio, devi finire il tuo obbiettivo e poi il resto arriverà da se.
Dovevo proprio accettare questo lavoro?
Che poi io sarei un vigile del fuoco, no perché mi hanno obbligato loro a unirmi al loro gruppo di supereroi osannati dell'universo.
Mi alzo in volo e come una freccia di Clint taglio con le ali appuntite tutte le teste dei nemici.
Posso dirlo che queste cose da tamarri mi divertono?
-Senti Grace, non è che potresti aiutarmi coi tuoi superpoteri sconcertanti?
Mi chiede Stark attraverso l'auricolare della mia armatura.
-Ma tu non sei uno da: faccio tutto io e guai a chi dice che io non sono bravo a fare qualsiasi cosa?
-Si, ma adesso, se non vuoi avere la mia morte sulla coscienza, aiutami!
Lo raggiungo e vedo che praticamente i robot sono diventati cannibali, mangiando letteralmente l'armatura di Tony.
Io mi gettò a capofitto nella mischia e uccido tutti, tranne Ironman ovviamente.
La sua armatura è ammaccata e il pezzo del braccio sinistro è semi distrutto, si può vedere la sua maglietta sotto la giungla di cavi e fili.
Vedo Thor e Hulk sfracellare nemici a non finire, Captain America che lancia il suo frisbee a destra e a manca, Nat e Clint che fanno gli assassini di robot provetti e Tony Stark che usa i propulsori delle mani fino allo sfinimento.
E Smith?
Beh, lui mi ha appena tirato un pugno sulla guancia che sento bruciare con una pentola.
Probabilmente la mia mascella si sarà rotta, cosa me ne importa?
È arrivato il momento che tutti amate: il gran finale.
Mi rialzo lentamente, notando solo ora che metà manica del braccio destro della mia armatura si è rotta, quindi ho il braccio tutto ferito.
La Fiamma continua a pulsare senza mai fermarsi.
Creo una spada di fuoco e uccido con lo sguardo il preside.
-Lo sai che Charlie e tuo padre sono morti vero?
Sospiro di frustrazione, sapevo che sarebbe successo. Uno squarcio di dolore apre il mio cuore, aprendo il vuoto dentro di esso, dove puoi vedere l'universo. Nero, vuoto, infinito, come il dolore di chi ha perso tutto.
Ovviamente il sistema nervoso reputa più opportuno lasciare che la rabbia sia l'ultima spiaggia su cui dovrò far affidamento per ucciderlo.
Iniziamo a combattere, io paro, tento di trafiggerlo con la spada senza successo, è davvero snervante.
La rabbia aumenta e riesco a tranciargli un braccio di metallo, ridendo interamente alla smorfia di dolore che il suo viso odioso assume.
Cade a terra, ansimando.
Ha lividi da tutte le parti e ustioni sul petto, dove l'armatura di carbonio è andata a farsi benedire.
Alzo la spada per assestare il colpo di grazia, quando la sua voce odiosa diventa calma e supplichevole.
-Non puoi uccidermi senza sapere chi sei.
-Io so chi sono.
Replico impaziente di tagliarli la testa.
-Hai vissuto per ventitré anni ripetendoti questa frase, ti stai illudendo da sola Grace Watson, le persone forti come te non si illudono.
-Io. Non. Sono. Forte.
Ringhio tra i denti.
-Allora come speri di risolvere tutto uccidendomi?
-Spero solo di mandarti all'inferno quando morirai.
Lui ride.
-Te lo chiederò un'ultima volta: chi sei tu?
Mi sono sempre posta questa domanda e ora capisco quanto ci si senta realizzati nel trovarne una risposta.
Ti senti libero da ogni dubbio, la tua mente non lavora fino a sera e sai sempre cosa dire.
Alla fine io mi sono trasformata in me stessa, non sono stati gli altri a trasformarmi in me.
Sono un vigile del fuoco? Una cattiva? Un Avenger?
Alla fine, sono tutti e tre.
Ma credo che debba usare una frase più ad effetto per finirlo.
-Io sono la Regina Degli Elementi.
Faccio un balzo in aria e riatterro sbattendo il fendente nel terreno, dove uno squarcio illuminato dal fuoco raggiunge il corpo di Smith, un esplosione subito dopo impone la fine del mio nemico.
Vengo scaraventata a metri di distanza, adesso il rumore assordante della guerra è occupato dal silenzio opprimente di una città che un tempo viveva, ma come sappiamo tutti dobbiamo morire.
Persone o cose.
Il cervello tenta di restare acceso, ma già i miei sensi abbandonano la nave.
Comunque vada, è tutto finito.*domani ci sarà l'epilogooooo! Siete felici di questo finale? Non ho fatto morire nessuno (non è vero) ma almeno ho risparmiato gli Avengers. Vi ho fatto rimanere col magone in gola per la paura di una morte importante eh??? Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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The Queen Of The Elements
FanfictionGrace Watson, una giovane ragazza canadese, possiede dei poteri sovrannaturali. Riuscirà a controllarli? Perché gli Avengers la vedono come una minaccia capace di cambiare le sorti dell'umanità? Bene o Male? Luce o Oscurità? A chi deve la sua lealtà...