Atterro davanti alla casa bianca, il cuore che l'Hydra ha osato fermare.
Sapete quando avete paura ma anche convinzione di fare una cosa? Ecco. Io sono così.
La mia armatura si ritira con movimenti geometrici nella Fiamma, lasciando che l'aria mi avvolga di nuovo.
Percepisco che qualcosa non va dentro il palazzo presidenziale.
Ci sono un sacco di turisti, cammino verso uno che sta fissando la casa e, senza che se ne accorga, gli rubo il cappello con visiera che indossava. Rubo un paio di occhiali e posso anche cominciare il mio piano che ho attuato in pochi secondi.
Osservo le guardie che sbarrano l'entrata, fucili carichi e pronti a colpire.
Penso al mio obbiettivo, solo a quello.
Non spero in niente perché se faccio qualcosa la faccio solo se sono certa di quello che sto facendo, non che spero che qualcosa vada bene. Senza farmi vedere butto una bomba incendiaria lontano dai civili ma abbastanza potente da farli scappare tutti. Mentre lo sciame di persone mi confonde mando con il potere dell'aria un aroma stordente, nuovo potere figo da usare.
Le guardie sono a terra, ordino a Phil di disattivare le telecamere e scavalco il cancello.
Facciamolo una volta per tutte.
Mentre corro verso l'entrata enorme butto a terra cappello e occhiali e sento l'armatura assemblarsi attorno a me.
Non ringrazierò mai abbastanza quel geniaccio di Stark.
L'adrenalina pompa nelle vene e mi fa entrare nella residenza.
Uso l'aroma per stordire tutti i presenti tranne uno, colui che ho individuato come custode della stanza dove l'Hydra tiene in ostaggio il presidente degli Stati Uniti.
Lo obbligo a guidarmi fino alla porta in metallo che si trova nei sotterranei.
Niente lasciato al caso.
Prima che la possa aprire noto che sta per mandare un allarme, con un gesto istintivo uso il potere del fuoco e gli buco il petto. Non sono sorpresa di quello che ho fatto: quell'uomo era un traditore della patria e io non risparmio la feccia della Terra. Dai corridoi vedo delle guardie che mi corrono incontro e di rimando sbatto un pugno per terra, creando un'onda d'urto pari ad un terremoto che li fa cadere, sbattendo la testa sul pavimento. Tutti storditi o tutti morti dipende dalla botta al cranio.
Sento la Fiamma che si riscalda, metto le mani avvolte dal fuoco sulla porta, la fonderò.
Metto tutta la forza che possiedo nelle mie mani, la porta tuttavia non accenna neanche a scalfirsi.
Vogliono giocare? Allora giochiamo.
Le mie braccia si avvolgono di radici e inizio a prendere a pugni la porta, il potere della terra è il più forte e quindi posso sfondarla.
Un moto di rabbia nel vedere la porta ancora in piedi mi fa scaricare un destro fortissimo sul metallo duro, riuscendo a fare un solco.
È già un inizio.
Evoco le radici che iniziano a frustarla, senza successo.
La Fiamma pulsa, si illumina ancora di più.
Idea!
Lascio che tutta la rabbia, tutta la sete di giustizia mi attraversi fino a concentrarsi fino all'oggetto di vibranio.
Inizia ad illuminarsi, fa persino male.
E poi, BOOM!
Un raggio di luce parte dalla Fiamma e letteralmente polverizza la maledetta porta.
-Ora sì che si ragiona!
Esclamo mentre entro nel posto angusto.
È una stanza grigia con un tavolo in mogano e una sedia in fondo, un green screen posto dietro di esse.
Ed eccoli lì, il presidente con una telecamera davanti, probabilmente per dare ordini allo S.H.I.E.L.D e due uomini che gli puntano addosso dei fucili.
Con una mossa gli distruggo le armi e li uccido entrambi, soffocandoli con due bolle d'acqua per lo più bollenti, così la morte sarà più dolorosa.
Faccio un saluto militare al presidente e gli sorrido, anche se l'armatura copre la mia bocca.
-E tu chi sei?
-Grace Watson signore, sono qui per salvarla. Chiami i suoi uomini.
Lui è ancora sconcertato ma nonostante questo prende una radiolina dal cadavere di uno scagnozzo dell'Hydra e inizia a dare ordini a manetta.
Io sbatto un piede a terra e aspetto che le ali si materializzino dietro la mia schiena per poi volare attraverso i corridoi, fino all'uscita.
Adesso starà arrivando il capo di tutto questo, e non sarà una visita di piacere.
Atterro davanti al cancello aperto dove adesso miliardi di poliziotti stanno entrando nel l'edificio sotto comando del presidente.
La mia missione è quasi completata.
-Vedo che hai rovinato il mio piano.
La voce odiosa di Smith mi giunge davanti a me, difatti eccolo lì.
Una tuta in carbonio addosso e due braccia di metallo che sostituiscono quelle fatte di carne.
Due occhi azzurri pieni di odio e una mente criminale cambiata chissà da che cosa.
Da me, certamente.
-Quindi alla fine dobbiamo ucciderci a vicenda?
-Che peccato Grace, i tuoi amici Avengers sono troppo impauriti per aiutare la loro protetta?
Che gran bastardo, adesso gli buco la faccia così sono felice.
-Loro non sono più i miei amici, solo quando smetteranno di avere paura tornerò da loro.
-Spero che tu abbia detto a loro che gli vuoi bene, perché non tornerai a casa oggi.
Sbuffo.
-Senti, vogliamo parlare prima di scannarci oppure lottiamo e basta?
Lui ride e dietro di lui appaiono dal nulla dei robot verdi, con delle mani di roccia e i piedi avvolti dalle fiamme, volano minacciosi nel cielo.
Il mio sogno era un pochino sbagliato a riguardo del suo esercito, però va bene lo stesso.
Io non mi lamento.
-Morirai con la consapevolezza che i tuoi amici ti hanno condannato alla tua brutta fine.
Lo fisso.
-Tu morirai con me.*finalmente ho aggiornato! Continuavo a dirmi di aggiornare e alla fine finivo col dormire fino a Natale. Il prossimo capitolo sarà il combattimento finale e il prossimo ancora sarà l'epilogo.
Già, anche questa ff sta per abbandonare il campo. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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The Queen Of The Elements
FanficGrace Watson, una giovane ragazza canadese, possiede dei poteri sovrannaturali. Riuscirà a controllarli? Perché gli Avengers la vedono come una minaccia capace di cambiare le sorti dell'umanità? Bene o Male? Luce o Oscurità? A chi deve la sua lealtà...