**** Music: " Stupid Girl" dei Garbage
Le luci della metropolitana di Brooklyn scorrono intermittenti e veloci mentre scappo sempre più lontano da quella vita così piena di dolore. Non posso contare su nessuno a parte me stessa e sui miei incubi che mi seguono ovunque.
Il ghigno malefico di mio zio ha saccheggiato le mie lacrime, a volte vorrei scomparire, è tutta colpa sua... o forse colpa mia. Dopo un lungo viaggio sono finalmente giunta a destinazione, a New York, la città dalle infinite possibilità, la grande mela.
Afferro il manico della mia borsa ormai rovinata, sono a Brooklyn, scendo dalla metro.
Tra la folla interminabile riconosco il sorriso sfacciato del mio migliore amico: quanti ricordi!
"Finalmente, quanto mi sei mancata!", esclama con voce divertita prima di avvolgermi in un grosso abbraccio, il suo profumo è inconfondibile. "Anche tu!", rispondo con tenerezza continuando a godermi le sue braccia intorno al corpo. È rassicurante il suo
odore, mi ricorda quando da piccola correvo da lui se ero triste, il che capitava spesso.
"Cosa è successo stavolta, perché sei scappata di nuovo?", la sua domanda mi indispone. Perché me lo chiede, non potrei essere semplicemente in visita?
"Non fraintendermi, sono felice di vederti, sono solo preoccupato per te", aggiunge, notando il mio viso irrigidito.
A quelle parole mi addolcisco e capisco che posso ancora fidarmi di lui come ho sempre fatto.
"Vieni, ti porto a casa, avrai sicuramente bisogno di fare una doccia!", propone premuroso. La doccia la farei eccome, ma con lui! Ammetto di esserne sempre stata
intimamente attratta ma non glielo direi mai, anche perché a lui non piacciono le donne.
Arriviamo a casa sua, fa fatica ad aprire il portone, che si spalanca dopo una possente spinta del suo gomito. Percorriamo il lungo atrio che ci porta all'ascensore, il suo appartamento si trova al sesto piano... no!
"Tranquilla, trattieni il respiro", rassicura, mi conosce meglio di chiunque altro e sa che soffro di claustrofobia.
Finalmente arriviamo alla porta, ci viene incontro un ragazzo molto carino dai capelli castani e dagli occhi chiari che... corre tra le sue braccia! Ops... credo sia il suo
ragazzo.
Sono quindici anni che conosco Harry ed ho sempre fantasticato su di noi. Fin da quando, da piccoli, giocavamo innocentemente: ogni volta che mi sfiorava sentivo un brivido, l'ho sempre trovato sexy... chissà se è mai stato innamorato di una donna.
"Ciao, sono Ozzye, piacere di conoscerti. Harry mi ha parlato tanto di te, devo dire che dalla sua descrizione ti avevo esattamente immaginata come sei!", afferma con simpatia.
"Piacere mio! Spero di non arrecare disturbo, il mio soggiorno qui sarà momentaneo", rispondo un po' imbarazzata, non credevo che Harry avesse parlato ai suoi amici di me.
"Potrai restare qui tutto il tempo che vorrai, fai come se fossi a casa tua. Vieni, ti mostro la tua stanza!", aggiunge Harry in risposta.
La camera è ariosa, c'è una bella finestra dalla quale si può ammirare il ponte di Brooklyn in tutto il suo splendore. Un bel letto matrimoniale domina la scena, la
stanza da bagno purtroppo è una, dovrò dividerla con loro due. Penso al mio impaccio quando, uscita dalla doccia, dovrò ciondolare per casa in accappatoio, sarà molto imbarazzante!
Escono entrambi dalla stanza permettendomi di sistemare quelle poche cose che ho avuto il tempo di infilare in borsa: alcune paia di jeans, delle tshirt, qualche abitino, gli stivali neri e la mia collana preferita. Dovrò fare un po' di shopping, non posso
mostrarmi sempre con gli stessi indumenti.
Dopo essermi rinfrescata e abbigliata in modo da rendermi presentabile, suonano al campanello, chi sarà?
Mi presentano Abygail, una loro amica molto piacevole, ha dei lunghi capelli castani e un neo sul labbro superiore che le conferisce personalità. Mi viene incontro sorridente abbracciandomi senza neanche conoscermi, gli americani sono molto socievoli!
L'altro personaggio, che 'irrompe' in casa loro, è alquanto bizzarro: si veste da donna ma credo sia un uomo: porta una parrucca fucsia molto appariscente e un trucco vistoso.
"Finalmente la nostra Kym!", esclama quest'ultima, si fa chiamare Queen, sarà il suo soprannome.
Come Kym?! Mi hanno sempre chiamata tutti Kimberly, però mi piace Kym, suona bene!
"Ciao, non credevo di essere tanto famosa!", rispondo lusingata.
"Ma stai scherzando? Harry ci ha fatto una testa così!", esclama allargando braccia e mani, gesticola in maniera accentuata, ha un modo di fare che attira l'attenzione ma mi suscita simpatia e ilarità.
La gradevolezza e la spontaneità di queste persone allietano la mia serata, che scorre piacevolmente.
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The Smoking Girl #wattys2022
General Fiction****** Ho tentato di dimenticare il passato. - E lui? - Ha chiesto ospitalità al futuro. Così non me ne libererò mai ****** ✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️ THE SMOKING GIRL è la storia di Kimberly, una ragazza londinese che per sfuggire ad un passato dif...