CAP.26 RIVELAZIONI parte 1

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***** Scorri la foto, Music: "A different Corner", George Michael

Mi bacia il collo stando attento a non eseguire movimenti bruschi, piego la testa di lato per facilitargli l'accesso.
Si stende in modo da non sforzarsi, mi prende le mani, palmi contro dorsi e dita intrecciate. La sua lingua si muove intorno alla mia lentamente formando un cerchio, io gemo inarcando la schiena e chiudendo gli occhi, com'è eccitante il suo tocco. Poi mi infila il pollice nei jeans cercando di abbassarli, capisco che vuole fare l'amore e mi spoglio rimanendo solo con gli slip, fa lo stesso restando in boxer... mi rimetto a cavalcioni su di lui.

"Cos'è quello?", chiede strabuzzando gli occhi, si riferisce al mio tatuaggio.
"È un serpente", rispondo soddisfacendo la sua curiosità.
Continua a fissarlo e con le dita cerca di abbassare di più lo slip per vedere da dove parte.
"Tu mi fai morire!", ansima.
È talmente eccitato che la sua erezione sembra voler esplodere tra le mie gambe. Decido di lasciarmi andare e di darmi un'altra possibilità: mi sfilo le mutandine e il reggiseno restando completamente nuda. Lo spoglio dei boxer liberando completamente il suo pene ormai in fase di eruzione.
Mi siedo su di lui a cavalcioni e mi lascio finalmente attraversare... ah! Lui si muove dapprima piano, spingendo, poi il suo ritmo aumenta, dentro e fuori, sono in preda ad una tempesta ormonale, le sensazioni che provo sono indescrivibili.
"Ti voglio!", esclama Damon continuando dentro, fuori e ansimando, sento il sangue pompare dalle sue viscere.
"Ti voglio da morire anch'io!", rispondo.
Al suono di queste parole lo spingo all'apice del piacere, portando il suo corpo a tremare e ad esplodere dentro di me. La cosa è quasi simultanea poiché anch'io vengo, crollandogli sul petto ormai soddisfatta.
"Cristo, Kym!", geme, scivolando fuori di me e rotolando dall'altra parte del letto.
Sfiniti, cadiamo entrambi, all'istante, in un sonno profondo.

Un raggio di sole trapela attraverso gli scuri dritto nel mio occhio. Oddio, devo andare a lavoro! Sollevo la testa dal cuscino, afferro la sveglia che trovo sul comodino e mi accorgo che sono le nove, è tardissimo! Faccio per alzarmi quando il braccio di Damon mi afferra il polso: "dove vai?", chiede tenendo un solo occhio aperto, ancora assonnato.
"Devo scappare a lavoro, sono in terribile ritardo!", esclamo ansiosa cercando di raccattare quante più cose possibili dalla stanza.
"Non andare... resta qui con me, ti prego!", lamenta, come se la sua fosse una necessità.
"Come faccio, devo andare!", obietto.
"Chiamalo e digli che sei malata", ribatte convincente.
Non ci penso due volte, prendo il telefono e chiamo Greg, il mio datore di lavoro, dicendogli che sono a letto con la febbre... a letto ci sono per davvero, ma con lui!
Damon, soddisfatto della mia decisione, non fa che stuzzicarmi e scherzare per tutto il tempo.
Poi mi viene fame e decido di preparare la colazione: uova strapazzate e bacon con succo d'arancia e pane tostato.
"Grazie!", bisbiglia guardandomi negli occhi.

Passiamo la giornata a chiacchierare e a conoscerci meglio: mi racconta di essere nato e cresciuto a Canton in Ohio, sua madre faceva l'infermiera e suo padre era disoccupato ed alcolista . Ne parla con grande amarezza, fa fatica a raccontare che quest'ultimo spesso picchiava sua madre e i suoi figli... io resto di stucco.
Poi d'improvviso:
"Una sera, avevo dodici anni, lui tornò a casa sbronzo, io e Kol eravamo in camera e sentivamo le urla di mia madre provenire dalla cucina.
Iniziò a picchiarla e, mentre lei piangeva disperata e Kol si nascondeva terrorizzato sotto le coperte, io afferrai la mia mazza da baseball, e da dietro lo colpì più forte che potevo!", rivela abbassando il capo.

Abbasso la testa, arrossisco mortificata, non so proprio cosa dire. Incredula, mi rendo conto di non essere la sola ad aver avuto un'infanzia difficile, sono dispiaciuta e turbata.

"Ma... poi che è successo?", chiedo ingenuamente, ho paura della risposta.
"Non sono stato in riformatorio poiché si è trattato di legittima difesa!", aggiunge.

Non ho parole.

The Smoking Girl #wattys2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora