The Smoking Girl #wattys2022

CAP. 16 UN RISVOLTO IMPREVISTO

******* Scorri la foto, Musica: "Love is Found" Shade

"Stasera esci  con me", dice, il suo viso  è illuminato da un sorriso radioso. Penso a quanto è bello e sexy da morire. Non voglio farmi tante domande, per una volta nella vita voglio vivere!

"Ok!", rispondo elettrizzata.
"Vengo a prenderti alle otto", dichiara soddisfatto.

Sono nervosa. Vado in bagno, sento le farfalle nello stomaco, è come se non fossi mai uscita con un ragazzo prima d'ora. Mi guardo allo specchio, i miei capelli sono orrendi, ho un bisogno disperato dell'aiuto di Queen! Passo tutto il pomeriggio a depilarmi, dopo la doccia mi spalmo addosso la mia crema alla vaniglia, non ho mai voluto essere
più bella per un uomo. Non ho idea di cosa mettermi addosso, quando c'è qualcosa di importante   da   fare   non   so   mai   come   vestirmi!  Raccatto   un   po'   di   roba   qua   e   là, qualcosa da mia sorella, qualche altra da Queen... alla fine mi infilo un paio di jeans neri attillati, tacchi alti, una camicetta in voille di colore viola. Poi mi do una spruzzata del mio profumo preferito dalle magiche note ambrate, Alien. Mi sento vibrante!
Suona il citofono, Verity va ad aprire la porta, è arrivato. Prendo la borsetta e torno in cucina.   Mi   sento   gli   occhi   addosso   di   tutti,   soprattutto   i   suoi.

"Dopo di te!", mormora aprendo galantemente la porta e lasciando uscire prima me.
Camminiamo   insieme   verso  l'ascensore,   una   volta   dentro   l'atmosfera   si   carica   di tensione erotica, pura euforia! Il mio respiro accelera, il suo viso arrossisce, poi prende la mia mano e la poggia sul suo petto:" è questo l'effetto che mi fai!", mi fissa. Il suo cuore batte all'impazzata, sapere di provocargli tali reazioni  è una bella iniezione di autostima...   e   mi   elettrizza.  
Le   porte   dell'ascensore   si spalancano   troppo   presto.
Damon apre la portiera del passeggero della sua volkswagen nera lasciandomi entrare per prima, non ci credo, sto salendo nella sua macchina... ci ho fantasticato per troppo tempo!

"Ti   va  di  mangiare  qualcosa  in  un  posticino tranquillo?",  chiede sparandomi   i  suoi occhioni in faccia.
"Si, volentieri!", rispondo eccitata.
Mi porta in un ristorantino molto carino: luci soffuse, musica lounge in sottofondo, tavolini in legno di noce con tanto di candela al centro, è il massimo del romanticismo.
Ci sediamo una di fronte all'altro, sono emozionatissima, non so descrivere l'effetto adrenalinico che mi fa stargli a così poca distanza... poi squilla il suo telefono. Si alza e va a rispondere, resto da sola al tavolo per qualche minuto. Eccoci! Ad un certo punto diventa imbarazzante l'attesa.
Quando torna si risiede chiedendomi scusa, muoio dalla voglia di sapere chi era al telefono ma non mi azzardo a chiederglielo. Intanto ordina del vino bianco frizzante e un menù a base di pesce. Oltre ad essere estremamente bello  è anche un uomo di classe, io adoro il pesce!
Osservo   il   modo   in   cui   porta   i   capelli   all'indietro   con   il   gel,   la   sua   camicia   nera è leggermente sbottonata e da essa si intravede il suo collo taurino... la vena che gli si
gonfia   da   un   lato   mentre   parla,   mi   fa   impazzire!  
Discorriamo   di   un   po'   di   tutto,
parliamo di noi. E' interessante come uomo, nessuno mi aveva mai presa così. Vuole diventare fotografo, il lavoro al pub gli serve per sostenersi economicamente. Mi chiede il motivo del mio trasferimento a New York, cerco di essere evasiva. Non accenna a
Lilith, neanche io lo faccio, voglio godermi il momento.
Improvvisamente la sua mano si posa sulla mia sfiorandola delicatamente, una scarica elettrica attraversa tutto il mio corpo.

"Ti va un altro bicchiere di vino?", mi mangia con gli occhi.
"Si!", rispondo... voglio te, penso. Finito di mangiare chiede il conto mentre io vado alla toilette. Mi do una sistemata ai capelli, rimetto il lucido alle labbra e addento una chewingum. Lui è lì fuori, bello come un dio ad aspettarmi.

"Andiamo ", mi fa cenno di uscire dal locale. "Vuoi che ti riaccompagni a casa?", chiede come chi ha paura di una risposta positiva.
"No, portami da qualche altra parte", rispondo. Il vino sta iniziando a fare effetto.