CAP.21 FRUSTRAZIONE

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****** Scorri la foto, Music: "Hey Joe", Charlotte Gainsbourg

Ci guardiamo intensamente, mi prende la testa tra le mani e inizia a baciarmi. Mentre la sua erezione preme contro i miei jeans, i muscoli del mio ventre fremono facendo nascere dentro di me un desiderio ardente come lava incandescente che mi esplode dentro.
Il suo odore mi accende di passione, c'è chimica:  i suoi feromoni mandano in delirio i miei ormoni!
Le sue mani come tentacoli tentano in tutti i modi di spogliarmi: le sento sotto la camicetta cercare la mia pelle nuda, un gemito sonoro è la sentinella che sto per perdere il controllo.
Resto in reggiseno, anche lui si spoglia e si avventa su di me, la sensazione delle nostre pelli nude che si toccano è sublime: mi prende per mano e mi porta sul letto continuando a baciarmi mentre inizia a sudare e il suo cuore batte all'impazzata. 
Poi mi slaccia il reggiseno e una strana angoscia mi pervade: è come se non fosse più lui a toccarmi. "Aspetta, solo un attimo!", esclamo.  Mi irrigidisco.
"Cos'hai piccola? Vieni qua, rilassati, fidati di me", mormora, come se l'unica cosa di cui avesse bisogno fossi io.
"Non posso, scusa!", affermo ormai in preda alle mie solite fisime.
Non ce la faccio, mi rialzo per rivestirmi. 
"Se vuoi che me ne vada lo farò", replica rammaricato.
Il suo viso si scurisce.
Non posso darla vinta a lui, a quel mostro che per tanti anni mi ha rovinato la vita, non stavolta!
Mentre si riveste lo afferro per un braccio, lo spingo sul letto togliendogli nuovamente la maglietta e mi siedo a cavalcioni su di lui. Poggio le mie labbra umide sul suo sterno iniziando a baciarlo, poi salgo su, sfiorando la vena del suo collo che mi fa impazzire fino ad arrivare alla clavicola.

"Oh ti prego, continua! Mi stai facendo morire", geme, chiudendo gli occhi, ha il fiatone.
Slaccio i jeans e me li sfilo, poi risalgo su di lui che intanto mi sbottona la camicia e mi slaccia il reggiseno... inizia a palpeggiare i miei seni che, al suo tocco si irrigidiscono.
Presa da un altro angosciante turbinio di emozioni contrastanti , gli blocco le mani con forza impedendogli di continuare, non ce la faccio, è più forte di me. Resta lì a guardarmi mentre le goccioline di sudore gli scivolano giù dalle tempie.
Mi rialzo rivestendomi, fa lo stesso anche lui. 
Ho rovinato tutto.
"Mi dispiace, ti lascio in pace", mormora frustrato, spero non pensi di non piacermi.
"Damon, non è per te, è solo colpa mia", bisbiglio delusa da me stessa.
"Non ti preoccupare, forse sono stato troppo precipitoso", replica abbassando lo sguardo.
Si riveste e mi prende la mano, poi mi bacia delicatamente sulla bocca ed esce dalla mia stanza.
Non posso credere di aver sputtanato tutto, lo desideravo tanto. Mi sento impotente, inerme e ce l'ho con me stessa. Inizio a piangere a dirotto, sola, nel buio della mia stanza. Non mi va di uscire fuori, avrei voluto restare qui a pensare, quando qualcuno picchia alla mia porta: è Queen.

"Cos'è successo, ho visto Damon andare via con una faccia... e tu non sei più uscita dalla stanza", chiede incuriosita.
"È sempre la stessa storia, mi odio, non sono capace di stare con un uomo. Combatto da sempre con questo mio limite, ma questa volta lui mi piace tanto e sento di aver rovinato tutto...", esclamo con la voce rotta dalle lacrime.
"Vieni qui, tesoro, non avercela con te stessa, non è colpa tua", replica abbracciandomi.
E' proprio un'amica.
"Ti porto una camomilla?", chiede premurosa. 
"Ok, va bene", accetto volentieri, mi farà bene.
Mi scoppia la testa.

The Smoking Girl #wattys2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora