Scorri la foto, Music: "Long hard Road out of Hell", Marilyn Manson
"Per favore, Kym, non piangere", mi prega Damon sedendosi sul pavimento accanto a me, lo circondo con le braccia e piango sul suo collo mentre lui mi accarezza la testa.
Restiamo lì adagiati ed io continuo a singhiozzare fino a che ho esaurito tutte le lacrime, poi mi porta a letto. Spegne la luce dell'abajour, mi attira a se tenendomi stretta ed io finalmente piombo in un sonno profondo ma tormentato.Mi sveglio di soprassalto come durante la notte precedente, sono le quattro del mattino ed ho sognato di nuovo di tornare a Londra. Damon e' ancora avvinghiato a me, mi sottraggo dal suo abbraccio e mi alzo per andare in cucina, ho bisogno di bere.
Mi avvicino alla vetrata e guardo fuori nuovamente, convinta che i miei occhi rivolti sulla città possano eventualmente controllare che non ci sia nessun pericolo per me... sono in preda all' ansia.
Scuoto la testa, mi sento stanca del mondo, stanca di tutto, chiudo gli occhi e appoggio la testa contro il vetro facendo un respiro profondo, rilassante e purificatore.
La momentanea sensazione di tranquillità viene infastidita improvvisamente da un urlo che mi fa scattare come una molla.
"Damon!", faccio un balzo e lo raggiungo in camera da letto, ecco di nuovo salire l' agitazione!
Lui si contorce nel letto con ancora gli occhi chiusi, urlando "No!".
Mi chino iniziando a scuoterlo per destarlo, lui apre gli occhi, la sua fronte e' madida di sudore.
"Ho rifatto di nuovo quell'incubo!", ha un'aria smarrita che mi strazia.
Siamo proprio fatti l'uno per l'altra, come due anime gemelle che condividono le stesse pene dell'inferno.
"Sono qui, stai tranquillo, va tutto bene", mormoro delicatamente.
Una persona ansiosa che cerca di calmarne un'altra altrettanto agitata e' tutto un programma."Dov'eri?", mi afferra e mi attira accanto a se.
"Ero solo andata a bere", rispondo.
Prendo Damon tra le mie braccia, lui poggia la testa sul mio petto, faccio scorrere le dita tra i suoi capelli carboncino ... si tranquillizza.
"Non lasciarmi mai, Kym", sussurra.
Il cuore mi balza in petto.
"Fa male", il mio incubo ricorrente è sempre lui, mio padre", continua mentre io rabbrividisco nella consapevolezza che i suoi tormenti sono simili ai miei... brutti sogni che ancora adesso mi perseguitano nella realtà.
Mi stringo di più a lui tenendolo forte vicino a me, nel tentativo di evitare che la disperazione mi soffochi.
"Qualche volta nei miei incubi e' mia madre ad uccidere quell'uomo... non io!", chiude gli occhi stringendosi ancora di più a me.
Poi continua: "e mi sento un po' più sollevato all'idea di non essere stato l'assassino di mio padre... poi ci penso e mi convinco di aver fatto bene, lui non meritava di vivere".
"Ora non pensarci più, cerca di riposare", sussurro.
"Sai, stasera ho creduto di aver visto mio zio dalla vetrata della libreria, era lì fuori ad osservarmi... sto diventando pazza, mi sa..", continuo.
"Io mi prenderò cura di te, non sarai mai più sola. Ascoltami bene: chiunque si azzardi a farti del male dovrà vedersela con me", sentenzia.
Mi sento protetta ma continuo ad aver paura, un terrore assillante.
"Voglio essere felice", mormoro.
"Lo sarai!", risponde determinato.
Ci stendiamo, mi abbraccia da dietro accarezzandomi il collo con il naso:"ti amo e ti voglio accanto sempre... ora dormi", bisbiglia.Chiudo gli occhi al tepore del suo abbraccio tenero e rassicurante. Domani è un altro giorno.
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The Smoking Girl #wattys2022
Genel Kurgu****** Ho tentato di dimenticare il passato. - E lui? - Ha chiesto ospitalità al futuro. Così non me ne libererò mai ****** ✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️✈️ THE SMOKING GIRL è la storia di Kimberly, una ragazza londinese che per sfuggire ad un passato dif...