Mi chiamo Evil Darrison, e questa è la storia di come sono diventata il suo giocattolo.
Paliamo un pò di com'ero.
Avevo 19 anni, ero alta 1.70 cm, capelli neri, lisci, lunghi fino a metà schiena con un taglio molto irregolare, carnagione molto chiara, aspetto fisico ottimo. Ero una di quel 10% della popolazione che aveva gli occhi viola, e lo consideravo un pregio, anche se solamente quello sinistro era di quel colore, l'altro era un color senape, un pò più chiaro, giallo in pratica. Il mio carattere non era ottimo, ero scontrosa, solitaria e testarda, molto testarda.
La mia famiglia era composta da.. me. I miei genitori erano morti entrambi.. mia madre era un'eroinomane ed è morta per overdose, mio padre invece dopo la morte della mamma è diventato un alcolizzato ed è morto in un'incidente d'auto mentre tornava a casa dal bar. Vivevo da sola in una casa nelle periferie di Londra e venivo mantenuta dai miei zii di Milano, che si erano gentilmente offerti di mantenermi, dandomi 10.000 sterline al mese, per pagare bollette e tutto il resto. Dati i numerosi soldi che ricevevo da loro, ho potuto sviluppare numerose passioni che avevo sin da piccola, ovvero la musica e il disegno, infatti iniziai a prendere lezioni di canto, chitarra ( elettrica e classica ), batteria e basso da quando avevo solamente 10 anni e posso dire di essere brava a suonarli. Grazie a questa passione ho fatto conoscienza con due ragazze ed un ragazzo, Josephine, Alyson e James. Ho frequentato il liceo artistico nel centro di Londra e mi sono diplomata con 100 e lode. Ho anche un'altra passione, ovvero quella dei giocattoli. Mio nonno era un bravissimo giocattolaio e quando ero piccola mi insegnava come costruire le sue piccole opere d'arte. Dopo la sua mancanza, ho preso io tutti i suoi giocattoli e adesso li custodisco avidamente nella mia camera, su numerose mensole. La mia camera, e in generale la mia casa non era molto grande. La casa era a tre piani, in cui al piano terra c'erano la cucina e la sala, che dava al giardino, al primo piano c'erano due stanze che dovrebbero essere da letto, ma le avevo fatte ristrutturare e avevo fatto diventare una di esse una sala prove, in cui c'erano la mia batteria, le mie chitarre, il mio basso e il microfono. Avevo fatto anche insonorizzate quella stanza perché i vicini rompevano le palle sul fatto che suonassi la batteria alle 3 di notte. L'altra stanza era semplicemente una cabina armadio. Al secondo, nonché ultimo piano, c'era la mia camera e il bagno adiacente. La mia camera, come ho già detto, aveva numerose mensole sui muri, alcuni poster, una scrivania, un letto matrimoniale e un tavolo con una tv sopra.Su di me ho detto tutto.. adesso inizia la vera storia.
Erano i primi di settembre e per coloro che dovevano ancora andarci, era ricominciata la scuola, ma quest'anno finalmente non per me. Io, Josephine, Alyson e James ci eravamo messi d'accordo per provare a casa mia il pomeriggio, tanto per fare qualcosa. Quella mattina mi svegliai verso le 9 del mattino, scesi a fare colazione, divorando una ciambella e come al solito andai nella sala prove. Mi sedetti sullo sgabello della batteria e presi le bacchette. Mi infilai le cuffie e accesi la musica, mettendo ' Leave Me Alone ' di Michael Jackson e mi lasciai trasportare dal ritmo della musica..
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"Okay può bastare.. " dissi guardandomi. Ero completamente sudata, anche se fuori c'erano 2 gradi al sole. Uscii dalla stanza e andai in bagno a farmi la doccia. Quando uscii dal bagno guardai l'orologio di camera mia, che segnava le 14:00 " merda.. devo muovermi " dissi tra me e me. Andai i cucina con le cuffie alle orecchie e mi preparai un piatto di pasta che mi portavano i miei zii quando venivano qua a Londra. La mangiai velocemente e ripulii il piatto appena in tempo per l'arrivo puntuale dei miei amici, che suonarono il campanello. Andai ad aprire e tempo nemmeno di dire ciao che mi erano già tutti e tre addosso " ciao Evil! " esclamarono tutti insieme. Li squadrai da capo a piedi tutti e tre: Josephine, la bassista e terza voce del gruppo, aveva i capelli biondi, ricci, la carnagione abbronzata, gli occhi marroni e un fisico stupendo. Alyson, dj e seconda voce, aveva i capelli castani, con uno shatush biondo in fondo alle punte, gli occhi verdi, la carnagione abbronzata e un fisico normale. Infine James, era un ragazzo molto simpatico e attraente. Aveva i capelli neri, corti e dal taglio irregolare, gli occhi azzurri, la carnagione chiara, non molto abbronzata ( di sicuro di più della mia ) e un fisico scolpito. Il suo ruolo nel gruppo era il più importante, ovvero era il cantante principale e la chitarra. Comunque mi abbracciarono tutti assieme " allora, andiamo a divertirci? " loro annuirono energicamente e ci dirigemmo verso la sala prove. Entrammo e io mi sedetti alla batteria, togliendomi la felpa nera che avevo e rimanendo in cannottiera. Ci sistemammo e decidemmo di provare ' non c'è due senza trash ' di Fedez. La base partì e cominciammo a suonare..
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" okay ragazzi, direi che per oggi può bastare.. " dissi con il fiatone. James sorrise " effettivamente abbiamo provato tanto.. che ore sono? " Alyson guardò il suo orologio " le 20:40 " disse " che ne dite di rimanere qui a cena? Ci guardiamo un film semmai, che ne dite? " loro annuirono e ci dirigemmo al piano di sotto.
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" ci vediamo ragazze! Ciao! " dissi mentre Alyson e Josephine salivano in auto. James stava aspettando i suoi, che sarebbero arrivati tra un'ora " James.. che ne dici se andiamo su e proviamo un'ultima canzone? " lui sorrise " ma certo, perché no? ". Andammo nella sala prove e io presi la chitarra, ma James mi fermò " no aspetta.. voglio duettare con te.. " disse guardandomi negli occhi. Io distolsi lo sguardo, puntandolo sulla chitarra " oh, okay " la riposai e presi un'altro microfono. Scegliemmo la canzone ' Scream ' di Michael Jackson. Accendemmo la base e iniziammo a cantare.. finita la canzone James sorrise " sai, è raro che tu canti, ma sei bravissima.. " io sorrisi " bhe.. grazie.. anche tu " poi si avvicinò a me e mi cinse i fianchi con le sue braccia e si avvicinò a me per baciarmi.. ma quando fu a pochi cm da me il suo cellulare squillò. Serrò la mascella e si staccò afferrando il suo telefono con fare irritato " pronto.....okay ora scendo. " poi attaccò " erano i miei.. sono arrivati.. " " ti accompagno.. " dissi. Lo accompagnai verso la porta e ci salutammo con un bacio sulla guancia. Chiusi la porta e me ne andai a farmi una doccia, prima di andare a letto. Finita la doccia, mi infilai il mio pigiama, rigorosamente nero, e mi misi sotto le coperte. Accesi la tv e spensi la luce, e cullata dalle voci delle persone nell'apparecchio, mi addormentai..
Da quella sera iniziò tutto.
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Io sono il suo giocattolo
FanfictionEvil, una ragazza di 19 anni. Viveva da sola in una casa a Londra...ma aveva qualcosa di speciale per cui, una sera, un killer spietato la risparmiò...