Fortunatamente ritrovai la strada di casa. Appena arrivai aprii la porta ed entrai. Mi diressi nella mia camera e posai la valigia. Mi stesi sul letto tremando dal freddo della notte.. D'altronde avevo camminato per 2 ore nel bosco con addosso solamente una camicia nera che mi arrivava a metà coscia..Mi infilai velocemente sotto le coperte e pian piano mi scaldai, ma poco dopo le mie palpe cominciarono a calare, così mi addormentai..
Il mattino seguente mi svegliai con la luce dell'alba che entrava dalle finestre di fronte al letto. Aprii gli occhi e mi alzai. Scesi al piano di sotto con l'intento di suonare qualcosa.. ma quando entrai mi ricordai di aver lasciato tutti gli strumenti nell'altra casa, l'unica cosa che era rimasta era l'asta di scorta del microfono. Ringhiai e andai al piano di sotto, trovando qualcuno che rovistava nel mio frigo. Senza farmi vedere afferrai una padella e mi avvicinai allo sconosciuto. Indossava un paio di jeans neri, il reso non riuscivo a vederlo perché era chinato verso il frigo.. Mi avvicinai tenendo stretta la padella. Quando gli fui veramente vicina, con una forte spinta gli sbattei la padella in testa. Lo sconosciuto cadde a terra, ma solo allora vidi chi era " Jack?!" buttai la padella a terra e mi affrettai ad alzarlo da terra, posandolo sul divano. Tornai in cucina e mi misi a preparare dei pancake. Li misi in due piatti e tornai in sala. Jack si stava risvegliando. Mi avvicinai a lui " Jack...come ti senti? " lui mosse la testa verso di me e aprì gli occhi " E-evil.. cos'è successo? " " bhe... stavi cercando qualcosa nel frigo ed io sono scesa.. pensavo che fossi un ladro quindi..ti ho dato una padellata della testa.. " Jack sorrise e ridacchiò " Laughing Jack, steso da una padellata in testa " io ridacchiai. Jack si rialzò scuotendo la testa e quando riaprì gli occhi sembrava che non fosse successo niente. Annusò l'aria per poi leccarsi le labbra " mhhh.. pancake!" corse in cucina e si sedette al tavolo a mangiare. Mi sedetti di fronte a lui " che ci fai qui? " gli chiesi " * a bocca piena * Slender mi ha mandato qui, ha detto che devo tenerti d'occhio e assicurarmi che non ti succeda niente.. bho" io annuii ed iniziai a mangiare. Mangiammo in silenzio quasi tutto il tempo, finchè Jack non disse " la ricordavo diversa questa casa" " in che senso? " chiesi " bhe, quando venni la prima volta era tutto pulito e in ordine.. " effettivamente non aveva tutti i torti.. Adesso la casa era un macello. Sui mobili e sul pavimento c'era un sacco di polvere, le cose nel frigo erano quasi tutte scadute o andate a male.. sospirai " lo so, è da un mese che non ci tornavo " lui annuì semplicemente e si alzò mettendo il piatto nel lavandino " posso andare sul divano? " annuii.
...due settimane dopo...
La convivenza con Jack ormai era routine. La mattina, dato che lui non si svegliava MAI prima di me, scendevo e preparavo la colazione. Lui scendeva e mangivamo assieme. Poi ci mettevamo a giocare alla mia playstation 3 ad Batman Arkham Asylum ( l'unico gioco che avevo ) finchè non arrivava l'ora di pranzo. A quel punto preparavo qualcosa e pranzavamo. Il pomeriggio o pulivo casa oppure uscivo per fare la spesa, ma nei casi eccezionali uscivo con Jack a fare acquisti. La sera cenavamo, poi lui usciva dalle 23 fino alle 3-4 del mattino, per poi tornare e andare a letto.
Oggi era uno dei giorni qualsiasi. La solita mattina, il solito pomeriggio.. la solita giornata. La sera Jack uscì come al solito. Io andai a farmi una doccia veloce per poi infilarmi il pigiama. Erano quasi le 3 quando sentii un rumore provenire dal piano di sotto.. Scesi al primo piano e presi l'asta del microfono dalla sala prove e scesi ancora " Jack..? sei tu..? ". Poi sentii una risata. Una risata malata, che conoscevo sin troppo bene. E no, non era quella di Jeff. Mi toccai il collo con la mano sinistra, mentre con la destra tenevo saldamente l'asta. Mi avvicinai lentamente, ma quando arrivai in cucina ebbi la conferma di ciò che pensavo.. Le scarpe nere, i jeans sporchi, il giacchetto marrone e la felpa blu. I vestiti che indossava il giorno dell'incidente.. L'asta mi cadde di mano producendo un rumore metallico. Lui si irrigidì e si voltò di scatto, facendo svolazzare i cappelli biondi. Sul volto indossava una maschera bianca con un lungo naso ricurvo all'ingiù. " Ciao Evil. " la sua voce era molto cambiata. Ora era bassa e nel tono c'era pazzia e rabbia. Mi sforzai di parlare ma nessuna parola osò uscire dalla mia bocca. " cosa c'è, un gatto ti ha mangiato la lingua? " poi ridacchiò " oppure è stato il tuo amico immaginario? Ce l'hai ancora ?" abbassai la testa per poi scuoterla " bene.. sai sono cambiato in questi anni... dopo l'incidente ho subito un piccolissimo intervento nella parte alta della faccia... " poi si tolse la maschera mostrandomi tutto il suo viso. Orribile. La fronte era bruciata e scura. La parte attorno all'occhio sinistro era anch'essa bruciata e l'occhio era senza palpebra. La parte destra invece era messa un po' meglio. Sull'occhio c'era una cicatrice verticale che partiva dividendo a metà il sopracciglio spelacchiato e arrivava fino alla guancia. Ma il naso era messo peggio di tutti.. o meglio, era diventato inesistente.. " Ti piace il nuovo aspetto del tuo papà?! " domandò urlando. Io scossi la testa in segno di 'no'. " ah davvero? bhe peccato.. perché adesso renderò anche te così! " Spalancai gli occhi ma non ebbi tempo di fare niente che lui mi afferrò per il collo e mi sbattè al muro tenendomi sospesa con la mano sinistra, mentre con la destra estrasse un coltello.. rimasi immobile iniziando a piangere. Stava per farmi il primo taglio quando la porta si aprì lentamente.. Ci voltammo entrambe e vidi Jack entrare. Non persi tempo ed ovviamente urlai " JACK!! AIUTAM-" mio padre mi infilò il coltello nella pancia. Dolore. Buttai indietro la testa e strinsi i denti. Jack si voltò " I-Isaac... sei proprio tu..? "
#spazioautrice
Ciao genteeeeeeeeeeeeeeee un bel capitolo anche oggi c:
Spero che vi piaccia ;)
Ps. @Zephir-Chan u.u
ciauuuuuuuuuu
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Io sono il suo giocattolo
FanfictionEvil, una ragazza di 19 anni. Viveva da sola in una casa a Londra...ma aveva qualcosa di speciale per cui, una sera, un killer spietato la risparmiò...