" I-io.. " balbettai in preda allo shock. Senza dire altro mi misi una mano davanti alla bocca per far retrocedere il conato di vomito, mi alzai velocemente e corsi su per le scale, per poi uscire dalla porta. Appena fuori sbattei contro qualcuno, che poco dopo mi circondò con le braccia per non farmi cadere. Senza fare caso a chi fosse, chiusi gli occhi e piansi contro il suo petto " cosa succede Evil..? " chiese. Riconobbi subito la sua voce. Mi staccai in fretta " s-scusami Jeff.. " dissi a testa bassa " cosa è successo Evil? " mi chiese di nuovo - ma come, non mi strozza? - pensai. Alzai la testa e lo guardai negli occhi " perché piangi? " mi chiese avvicinandosi e passando il pollice sulla mia guancia con una strana delicatezza, asciugandomi una lacrima " b-bhe.. Jack mi ha mostrato la ' camera dei giocattoli ' di Jason.. " Jeff spalancò la bocca " o-oh cavolo.. non dev'essere stato un bell'impatto.. " disse stranamente dispiaciuto. Poi l'inaspettato. Jeff mi abbracciò. In quel momento non ci pensai 2 volte, lo strinsi a me ricominciando a piangere.. Lui mise una mano sulla mia testa e mi accarezzò dolcemente, finchè non sentii una voce troppo familiare " E-evil " mi voltai e vidi Jason, fissarci con le lacrime agli occhi. Abbassai la testa e la girai dalla parte opposta. Sentii qualcuno uscire dalla camera di Jason " Jack.. che ci facevi nella mia camera?! " mi rivoltai verso i due " le ho mostrato ciò che doveva vedere. " Jason spalancò occhi e bocca " non le avrai fatto vedere.. " Jack annuì. Il giocattolaio mi guardò, per poi abbassare la testa. Non dissi niente. Girai i tacchi e me ne andai in camera, sulla terrazza. Presi il mio pacchetto di Malboro e pescai una sigaretta. La appoggiai alle mie labbra mentre rimettevo il pacchetto in tasca e prendevo l'accendino. Accesi la sigaretta e mi appoggiai alla ringhiera e fumai, mentre dal cielo iniziarono a scendere delle piccole gocce d'acqua. Appoggiai i gomiti alla sbarra orizzontale e abbassai la testa. Iniziai a piangere un'altra volta. Inspirai la nicotina mentre una mano si poggiava sulla mia spalla. Mi voltai e vidi Jeff " Come ti senti? " mi chiese " uno schifo " risposi rivoltandomi verso il paesaggio davanti a me, oscurato dalle nuvole e illuminato dai fulmini che si vedevano in lontananza.. " mi dispiace.. ma è questa la nostra natura.. abbiamo scelto di diventare degli assassini.. dei killer. " " avete scelto. Non siete stati obbligati. " " lo abbiamo scelto perché in ogniuno di noi c'era e c'è un forte senso di rabbia contro tutti.. contro l'umanità. Noi ci siamo solamente ribellati al nostro destino " " io non credo nel destino. Credo nel caso. Non penso che quel Dio tanto amato da tutti sia capace di farci nascere con persone orribili. " " E invece lo fa. Sai la mia storia? Come sono diventato un killer..? " scossi la testa. Jeff mi raccontò tutta la sua storia.. Dal trasferimento, i bulli, la rissa, il suo sfiguramento.. rimasi sbalordita. Come poteva, un ragazzo di soli 15 anni.. aver subito tutto questo? " mi dispiace.. " gli dissi. Lui si girò di scatto " cosa? " " ho detto che mi dispiace.. " mi voltai verso Jeff, il quale aveva un'espressione sorpresa " perché quella faccia?" gli chiesi " perché mi chiedi scusa? non sto cercando di ucciderti, e non ti sto torturando.." io ridacchiai " ti ho detto ' mi dispiace ' perché non è giusto che hai dovuto sopportare tutto questo.. a nessuno dovrebbe succedere.. " " nessuno me l'aveva detto per questo motivo.. solitamente lo dicono le mie vittime prima che le sgozzi o mentre le sto torturando " sorrisi. Jeff si voltò verso di me, girando anche il busto. Mi voltai tenendo gli occhi bassi. Jeff mise la sua mano destra sulla mia spalla sinistra. Alzai gli occhi e lo guardai negli occhi. Lui iniziò ad avvicinarsi, sempre di più, come un mese fa, quando giocavamo a obbligo o verità.. continuavo a fissarlo mentre lui continuava ad avvicinarsi.. Fuori ero immobile, ma dentro, mentre il cuore mi urlava " MA CHE CAZZO FAI?! ", il cervello era in panne.. non riuscivo a ragionare.. fu così che le nostre labbra si riscontrarono una seconda volta, mentre un tuono rimbombò nella notte silenziosa. Jeff spostò la mano dalla spalla a dietro la mia testa, mentre l'altra si posava sul mio didietro. Arrossii e mi staccai " s-scusa ma.. " "stà tranquilla.." disse per poi sorridere.. ma non quel suo solito sorriso malato.. un sorriso.. sincero.. " adesso vado a dormire, ci vediamo domani, okay? " annuii. Jeff mi ribaciò castamente sulle labbra, per poi uscire. Andai a farmi una doccia veloce, per poi uscire dal bagno in intimo nero, preso prima di entrare sotto l'acqua. Aprii l'armadio e tirai fuori il mio pigiama, o meglio, la mia camicia nera. Me la infilai e mi misi sotto le coperte, addormentandomi poco dopo.
...durante la notte...
Mi sveglai nel bel mezzo della notte sentendo delle urla provenienti dal piano di sotto.. Mi alzai e scesi. Arrivata al piano terra, da dove provenivano gli schiamazzi, assistii alla scena che non avrei mai voluto vedere.. Jason era trasformato ed era tenuto fermo da Slenderman e Jack.. dalla parte opposta, di fronte a loro, c'era Jeff, appoggiato al muro, con il naso sanguinante ed il labbro spaccato e anch'esso sanguinante.. Nessuno dei quattro mi aveva visto, quindi mi nascosi dietro ad una colonna. Mi affacciai e sbirciai.. Jeff si rialzò, cominciando a ridere psicopaticamente...
Jason: LURIDO FIGLIO DI PUTTANA!! LEI ERA LA MIA BAMBOLINA!! ERA MIA!!
Jeff: Hai ragione Jas.. ERA tua.. * ride *
Jason: * si blocca e cade a terra in ginocchio iniziando a piangere *
Jeff: Ohh.. povero Jason.. è innamorato.. * si avvicina a lui *
Jason: Si, e ne vado fiero. Perché almeno io so amare.
Jeff: Vogliamo parlare di.. Jessi? Oppure di Laura?
Jason: * si rialza mentre i suoi capelli diventano bianchi e gli occhi verdi * Non osare.
Jeff: Oh si, oso Jason. Quelle due povere ragazze che amavi così tanto.. e che quando ti hanno lasciato non ti sei fatto problemi ad ucciderle, vero? Vuoi fare la stessa cosa ad Evil? Hahaha no. Non te lo permetterò.
Jason: Non osare a toccarla.
Jeff: Non è più tua Jason. Rinunciaci... Pensa.. stasera, mentre la baciavo, le ho messo una mano sul sedere.. così morbido, perfetto..
Jason: NON TOCCARLA MAI PIU'!!! E' IL MIO GIOCATTOLO! E' MIA!
Rimasi impalata.. io.. ero solo un gioco per lui.. uscii dal nascondiglio " allora.. ero solo... un gioco.. per te.." tutti si voltarono verso di me.. i miei occhi si riempirono di lacrime, ma le reprimetti. Jason tornò normale " Evil, ascoltami io-.." " no, non dire niente. Ho capito." salii le scale e me ne tornai in camera. Presi la valigia dall'armadio e iniziai a metterci tutti i miei vestiti. Avevo lasciato la porta aperta per sentire cosa avrebbero detto, infatti sentii Jeff dire " ora, se volte scusarmi.." poi saliì le scale ed entrò in camera mia " Evil.. ma che..? " " scusami Jeff.. ma non voglio rimanere qui. Non ci riesco.. torno nella mia vecchia casa " " ma.. cosa ne farai di tutte le tue cose? E-e.. di noi? " " Le lascerò qui, non mi importa..e Jeff.. scusami ma non penso che ci sarà un ' noi ' per ora.. devo dimenticarmi di Jason.. poi ci potrò ripensare.. " Jeff abbassò la testa " oh..v-va bene.." io lo guardai, lui mi guardò.. mi diede un bacio casto sulle labbra, poi se ne andò. Finii di preparare la valigia e scesi. Arrivata al piano terra Slender mi guardò " Evil.. " anche Jack e Jason si voltarono. Jason mi venne incontro " Evil aspetta! N-non puoi andartene! " " si invece. " " no! Tuo padre ti sta cercando per ucciderti!" " preferisco morire piuttosto che abitare con una persona che mi ha usata. " Mi voltai di spalle e mi diressi verso il portone aprendolo " Evil.. non capisci.. io.." " Jason. Sta zitto. " uscii dalla porta e la richiusi dietro di me. Sospirai reprimendo le lacrime e mi avviai verso casa.
#spazioautrice
Capitolo bombaaaa!!!
Scrivetemi nei commenti cosa potrà accadere nel prossimo episodio :D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto c:
ciauuuu

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Io sono il suo giocattolo
FanfictionEvil, una ragazza di 19 anni. Viveva da sola in una casa a Londra...ma aveva qualcosa di speciale per cui, una sera, un killer spietato la risparmiò...