Mi svegliai di soprassalto, di nuovo è successo ancora.Cercai di sistemare i capelli in un modo da non farli ricadere in faccia, mi massaggiai la tempia, ero stanca e ancora presa dall'incubo che avevo fatto.
Respirai affannosamente, lo sguardo cadde sulla finestra, la aprii, un venticello fresco entrò in contatto con la mia pelle sudaticcia.
Non volevo che quelle sensazioni mi ritornassero in mente, ma era più forte di me, non potevo controllarmi,avevo paura potesse risuccedermi una cosa simile.
Odio sentirmi debole, detesto non poter controllare le mie paure.
Erano le quattro del mattino, oramai non avevo più sonno inoltre non volevo che quelle immagini si focalizzassero ancora nella mia mente.
Scesi dal letto e a passi svelti raggiunsi il tetto, per fortuna non avevo svegliato nessuno.
Mi sedetti, l'aria mattutina mi colpiva ancora, il cielo era ancora ricoperto da qualche stella,era bluastro con sfumature azzurre segno che il sole sarebbe risorto presto.Abbassai lo sguardo sulla strada, nessuno in circolazione, meglio così.
Amavo starmene da sola non volevo che altre persone rovinassero momenti che per me potevano essere indimenticabili.
Finalmente il cielo iniziò a schiarirsi, il sole si levò in cielo era qualcosa di stupendo.
**
- Grace, scendi tesoro! - Richiamò mia madre dal fondo delle scale.
Scesi in cucina dove trovai tutti gli altri a fare colazione, - Buongiorno. - salutai.
- Sai percaso dov'è la mia maglietta, quella nera in pizzo? - Mi chiese Janel, la mia sorella maggiore.
Era la più popolare, bella, gentile, vivace e solare tutti potevano prenderla da esempio, era il capo delle cheerleader, ma per questo non poteva darsi tante arie.
A scuola andava benissimo, fidanzato perfetto, figlia perfetta e vita perfetta.
- Non lo so, non indosso quelle robe. - Risposi acida.
Odio parlare con le persone di prima mattina, mi alterano il sistema nervoso.
- Mamma, stasera torno tardi, ciao Janel, ciao piccola Grace. - Salutò mio fratello,Ethan.
Lui era più grande di me, ma più piccolo di nostra sorella.
Non va benissimo scuola, però e popolare, ha tutte le ragazze ai piedi,capo della squadra di rugby, insomma anche lui ha una vita perfetta.
Poi c'ero io, la pecora nera della famiglia, ma poco importava, a nessuno sarebbe importato chi fossi.
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-Te lo assicuro, sarà la festa più bella di sempre! -
Ed ecco la mia migliore amica, Alissa.
Lei è una di quelle persone che ti sorprende ogni giorno che passa, sa essere davvero premurosa con me.
-Ti ho detto che non ci vengo. - Risposi secca.
Entrai in quei vecchi e lunghi corridoi, non vedevo l'ora di entrare in classe e poterla finire di parlare di questo argomento.
Sono stata a tantissime feste, ma in questa non ci andrò di sicuro.
- Perfavore! Cosa ti costa venire? - Mi chiese corrucciando la fronte.
Sbuffai, - Il fatto è che quella è la festa di Federico,non mi sta simpatico sai. - Conclusi seccata.
Odiavo questo ragazzo solo per il modo con cui si comportava con le ragazze, le usava.
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Yes Daddy, I Do || F.R.
Teen Fiction© Arvtmichael all right reserved. Cover by myself.