Venerdì sera.
Avrei dovuto essere a casa di Federico,ma per qualche motivo mi mandò un messaggio dicendomi che la cena era stata annullata perché la madre aveva avuto degli impegni.
Gli risposi che non importava e gli domandai se poteva venire a casa mia,mi rispose subito con un 'no' distaccato. Capii che era ancora arrabbiato.
Lo pregai di venire così gli avrei spiegato come stavano le cose.
Comparve sulla schermata un ennesimo 'no' , visualizzai solamente.Allora sarei andata io.
Mi vestii in fretta e furia e sistemai i capelli,qualcuno bussò alla porta.
Era Ethan,era da un po' che non parlavamo solo io e lui.
"Hei" lo salutai indaffarata.
Alzò la mano salutandomi,"Dove vai?" chiese spontaneo,appoggiando la testa sulla porta e mettendosi a braccia conserte.
"Uh,vado a fare una passeggiata veloce." Risposi.
"Vengo anche io." Controbattè.
Sembrò che il cuore avesse smesso di battere.Non potevo portamelo dietro da Federico e non potevo raccontargli della mia relazione con il biondo.
"Io-um in realtà vado a correre,farò due e tre chilometri ti va bene?" Domandai mostrandomi sicura,Ethan odiava correre.
"Oh allora no." Disse mettendosi a ridere.
"Volevo passare un po' di tempo con te,è da tanto che non giochiamo insieme alla playstation."
"Facciamo stasera dopo cena." Proposi prendendo la felpa.
Uscii e Ethan mi seguì fino alla porta.
"Okay allora.Buona corsa!"
Lo ringraziai e iniziai a correre svoltai nel vicolo vicino e mi fermai,era da decenni che non correvo e il fiato si faceva sempre più corto,ripresi a camminare e dopo pochi minuti raggiunsi casa Rossi.
Bussai e venne ad aprire la domestica.
Salii le scale con tranquillità e mi fermai davanti alla porta.
Chiusi gli occhi e bussai,"Olga non ho fame stasera." aprii la porta.
"Non si saltano i pasti più importanti della giornata." Dissi facendo capolino.
"Cosa ci fai qui?" Domandò visibilmente infastidito.
Alzò gli occhi al cielo coricandosi.
"Sono venuta a parlare e a chiarire il malinteso." Dissi avvicinandomi ai piedi del letto e sedendomi subito dopo.
"Non c'è niente da chiarire."
Alzai gli occhi al cielo,"Non fare quella cosa." ordinò autoritario.
"Cosa?" chiesi innocente.
Sbuffò e io rialzai gli occhi al cielo. "Smettila o te ne puoi anche andare."
"Smettila di fare il bambino,ho chiesto a Benjamin di poter fare pace e basta." Dissi avvicinandomi e posando la testa sul suo addome.
"Solo quello?" Chiese intimorito.
"Sì"
"Perché non me l'hai detto prima?" Chiese accarezzandomi la testa.
"Non me me hai dato tempo,ti sei arrabbiato e mi hai mandata a fanculo andandotene."
"Lo so.Mi dispiace." Disse dopo lunghi attimi. Mi prese il viso baciandomi ovunque.
Lo baciai con foga.Mi era mancato tutto di lui.Ed era passato solo un giorno.
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Yes Daddy, I Do || F.R.
Teen Fiction© Arvtmichael all right reserved. Cover by myself.