0.3

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Bloccai il telefono per l'ennesima volta,erano quasi dieci minuti che aspettavo l'arrivo di Alissa ma non mi aveva inviato nessun messaggio o risposto alle mie chiamate.

-Avanti,non penso ti picchierà.- Parlò ridendo leggermente.

Alzai lo sguardo verso lui, se ve lo stavate chiedendo : sì mi sono seduta in mezzo alla strada come un gatto obeso,ma dettagli.

Avvicinai le gambe al petto circondandole con le braccia, poggiai il mento sulle ginocchia fissando un punto a caso,- invece farà di peggio.- risposi sbuffando.

Lui non rispose,si sedette accanto a me poggiando la testa sulla mia spalla, -E tutta sta confidenza dove l'hai presa?- domandai guardandolo schifata,sì lo odio troppo.

-Sempre avuta.- rispose secco, ripresi il telefono e guardai l'ora, 8.30, fantastico.

Il peso di Federico aumentava sulla mia spalla ma cercai di non farci caso,visto che per una volta non stavamo litigando, mi sembrava alquanto strano che lui non proferisse parola ogni cinque minuti o che  non trovasse il modo di offendermi per il mio grasso.

-Ugh,ho paura di Alissa,cazzo.- imprecai ad un tratto, non volevo che la tipa mi prendesse a sberle o peggio, a pugni no peggio ancora, a mazzate solo per essermi imbattuta in sto caprone biondo.

Rise. Cristo,la sua risata, era la cosa più comparabile al paradiso, l'avrei registrata e messa come suoneria del telefono.
Dovrei ammazzarmi da sola,prima ho paura della mia migliore amica che possa picchiarmi solo perchè ho incontrato il biondo,mentre da una parte sto adulando la sua risata. Vai Grace.

-Dai non essere così tragica.-  disse grattandosi il naso, e no ragazze non in modo soave e coccoloso, no avete sbagliato, lui si stava grattando il naso a mo' di scaricatore di porto.

-Ew.- sussurrai,ma fortunatamente non mi sentì.

-sai.- cambiai argomento,- lei lo fa per me,per il mio bene.-

Levò la testa dalla mia spalla e, grazie mondo perchè mi stava slogando una clavicola.

-Beh,ora la tua amichetta puo' anche levarsi dalla testa di farlo per il tuo bene.- parlò serio,per poi voltarsi e guardarmi, -Perchè sarò io a proteggerti.-

-Ma davvero? E dove lo hai letto? Nei promessi sposi? Qualche fanfiction di una pazza scalmanata?- Risposi in modo ironico.

Niente e nessuno puo' farmi cambiare idea sull'amore, vi prego, non esiste nessuna cenerentola,biancaneve o bella addormentata. Ma anche se Federico lo stesse dicendo non in modo "amorevole", perchè,ehi, io sono brutta, faccio schifo all'umanitá e non proprio il popolare della scuola potrà venire a dirmi di amarmi. Quindi se l'avesse detto in tono "rassicurante","protettivo", non potrei neanche cambiare idea sull'affettuosità che qualche maschio insolente potrebbe provare per una ragazza.

-Dannata di una Grace! Dove minchia sei?- 

O porca miseria.

Mi alzai di scatto,riponendo il telefono dentro la tasca, la bionda dopo aver scavalcato un cespuglio riuscì a venirci incontro, - Ti prego non uccidermi.- pregai coprendo il viso con le mani.

-Ahaha,amore, ma certo che no.- parló dolcemente,abbassai le mani piano piano, un groviglio di ansia mi si era formato nel petto, l'ansia era un qualcosa di straordinario.

-Davvero?- chiesi quasi sorpresa,sorrisi,anche stavolta me la sono cavata.

-Ei,ciao.- Salutò il marmocchio biondo.

-Oh,ciao Federico!- esclamò la mia amica, mi spinse via dalla sua visuale per poter parlare meglio con il biondo.

Inciampai, facendomi male al ginocchio,dannata ghiaia, mi rialzai pulendomi i vestiti,decisi che sarebbe stata ora di legare questi dannati capelli.

-Allora, coppietta rosa e fiori,avete intenzione di andare via da qua o altro?- ma che cavolo sto a chiedere,questi non si smuovono fino a questa sera, salutai i due anche se non potevano neanche sentirmi, mi incamminai.

Stranamente dieci minuti dopo arrivai al parco, mi sedetti rivolgendo la faccia verso l'alto,avvicinai le gambe al petto abbracciandole, sbuffai poggiando la guancia sulle ginocchia. Possibile che sia solo io una sfigata totale?

Vengo trattata di merda,persino da Alissa,ma tanto non è la prima volta, ogni giorno quando incontra Federico si rimbambisce e non ne vuole più sapere niente di me,vorrei tanto spiegarle che io non ci sono solo nei suoi momenti difficili,vorrei tanto mollarla lì da sola, ma non ce la faccio, sono troppo legata a lei, non riesco.

-Hei tu, ti è caduto questo libro.- parlò qualcuno, alzai lo sguardo e vidi un ragazzo, cazzo questo dovrebbe essere un modello.

-Hei!- salutai,fiondandomi in piedi davanti a lui,-Grazie mille,posso sapere il tuo nome?-

Lui sorrise e individuai un piercing sul naso,cazzo era bello.

-Benjamin e tu?- sorrise ancora.

Okay ora era inquietante.

-Sono Grace ma di mestiere fai il modello della Calvin Klein?- domandai entusiasta,ero sicurissima stavolta.

Si, ho visto parecchie volte dei ragazzi fantastici e avevo provato ad approciare e poi proseguivo  con la domanda a bomba :  chiedevo se erano modelli. Alcuni si limitavano a ridere altri a prendermi per pazza,anche se potevano avere ragione!

-No,mi dispiace.- rispose abozzando un sorriso.

Sospirai delusa,presi la borsa per andarmene ma Benjamin mi afferrò la spalla.

-Senti,sono nuovo di qua, mi faresti fare un giro per la città?- chiese accrescendo la mia speranza,sì insomma quando mai è successo che una ragazza bruttina incontrasse un figo?

Comunque,annuii imcessantemente, proseguimmo uscendo dal parco, gli mostrai tutti i locali, alcune librerie e le cose principali.

-Da questa parte invece c'è la gelateria e qui,ecco questa è la parte che adoro di piú,insomma io non potrei vivere senza questo..- indicai l'incona colorata e brillante.

- Il McDonald.- Mi precedette Benjamin.

Annuii ancora, -Bene,si è fatto tardi è meglio che vada.- guardai l'ora.

-Oh,si giusto.- concluse lui,alquanto timido.

-Quindi..ehm ciao ci si vede.- Me ne andai.

***
-Mamma non trovo più le patatine!- esclamai aprendo l'ultima dispensa vedendo ancora verdure in scatola.

-Smettila di mangiare,non li vedi i tuoi fianchi?- mi rimproveró.

-Oh eddai parli sul serio?- domandai furiosa.

Lei annuì e io mi rassegnai,non posso neanche nutrirmi.Salii le scale e mi buttai sul letto.

Il telefono vibrò.

Da Federico Rossi :

Ti ho portato la pizza scendi idiota.

Cosa?Ma davvero? Era come se mi avesse letto nel cervello, in lui c'era qualcosa di diverso,ma non ci pensai molto.
Aprii la finestra e c'era lui.
Scesi giù,-Ma sei pazzo?- domandai incredula.

-Zitta e mangiamo.- ordinò sorridente.

-Oh, scusa per stamattina.-

Stavo per darmi un colpo in testa,cos'è successo al vecchio Federico?

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Scusate l'immenso ritardo!
Vi piace la nuova copertina?

Yes Daddy, I Do || F.R.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora