"Caro fede.
Non chiedermi il motivo per cui ti sto scrivendo ma ok. Ti sto scrivendo con la consapevolezza che non leggerai mai tutto questo, perché poi scegliere la mia chat perché la mia. Ti sto scrivendo attraverso un semplice schermo di uno stupido telefono con poi così stupido non è se mi ha fatto conoscere te e Ben.
Sai, vi ho conosciuto durante l'estate del 2015, giravo random su Facebook come sempre e mi sono imbattuta su una vostra cover, più precisamente la cover di "Domani È Un Altro Film" dei Dear Jack. I Dear Jack, già proprio loro... Sono stati importantissimi per me e lo sono anche ora, ma questa è un altra storia che magari ti racconterò più avanti. Comunque, mi sono imbattuta in quella cover e ho detto "addio" alla mia vita sociale. Mi avete aiutato un sacco, mi avete aiutato a superare un sacco di momenti difficili, mi avete aiutato a superare la divisione dei Dear Jack, lo sapevo che sarebbe successo prima o poi ma non pensavo così presto, da quel giorno ho capito seriamente che li avevo persi, avevo perso i Dear per i quali avevo perso la testa, voi mi avete aiutata, mi avete salvato letteralmente, mi avete salvata da quella situazione, da quel mondo che cadeva a pezzi, e ora ogni volta che succede qualcosa ho sempre paura di perdervi, ho paura di perdere ancora qualcuno, ho paura di perdere anche voi e sinceramente non ne ho voglia.
Superato questo momento di depressione...
Ok allora, come stai?
Boh, spero bene, bene e bene. E niente, ti ho annoiato a morte di sicuro. Sicuro, sicuro.
Quindi... Ciao e a presto.Quand'è che ci abbracceremo?
Ti amo.
-Tua Alaska"
Non so come mi è venuta questa folle idea di scrivergli, ma soprattutto perché ho spinto quel tasto. Un semplice "invia" spinto così con la consapevolezza che non leggerà mai tutto questo. E poi se per qualche motivo leggerà quella lettera boh, seppellitemi, perché non so neppure io cos'ho scritto.
"Forse perché sono le quattro del mattino genia e domani devi andare a scuola"
Ed ecco la coscienza che torna. La amo con tutto il mio cuore proprio. Amica mia.
"Sei sempre molto simpatica cara"
Eh lo so.
La voce di mia mamma mi risveglia dai miei pensieri.
Inizia un altro anno scolastico. Che bello.
Mi alzo lentamente dal letto, prendo l'intimo e vado in bagno. Fatto quello che dovevo fare, torno in camera e metto sotto sopra l'armadio perché come sempre sono indecisa. Sono un'indecisa nata. Alla fine opto per i miei pantaloni lunghi neri strappati sul ginocchio, la mia amata maglia dei Chicago Bulls, si lo so, è da maschi ma personalmente adoro quella maglia e ci sto troppo comoda e quindi niente. Prendo il mascara dalla trousse e lo applico sulle ciglia. Adoro mettere il mascara, mi piace avere le ciglia lunghe lunghe. Mi metto le Converse nere e niente, sono pronta.
Scendo e vedo la colazione pronta ah! Che bello! Anche se sinceramente non ho molta fame quindi credo che salterò... Prendo il mio zaino, telefono e cuffiette ed esco. La musica non manca mai... Riproduzione casuale e via.
"Tutta D'Un Fiato" beh dai... iniziamo bene.
Entro sul bus e non considero nessuno, anche perché ho pochi amici.
Dopo circa trenta minuti mi ritrovo davanti a quell'infermo chiamato più comunemente scuola. La osservo attentamente... Non è cambiato niente dallo scorso anno, le pareti gialle, le finestre che danno un ampia visuale sulle classi e il solito giardino incolto. Insomma... la solita noia.
"Ehm... Scusa... potresti dirmi dove si trova l'ufficio del preside?" Mi chiede timidamente una ragazza bionda.
"Ciao... certo seguimi!" Rispondo cordialmente... Non sono mai stata così allegra alle otto del mattino ma quest'anno voglio ricominciare e questo mi sembra il modo giusto per fare amicizie. Quella ragazza ha un aria famigliare per me.
La ragazza bionda annuisce e mi segue.
"Ah! A proposito, come ti chiami?" Domando fermandomi un attimo e girandomi verso di lei.
"Martina e te?" Risponde sorridendo.
"Alaska" Sorrido.
"Alaska! Sei seriamente tu? Ti ricordi di me? Sono Martina, la tua "Artina" all'asilo... ricordi?"
"Oddio! Martii" urlo e l'abbraccio forte forte.
Ci stacchiamo e continuiamo a camminare. Durante il tragitto parliamo un po' di tutto... Ho scoperto che lei diventerà la mia nuova compagna di classe e non posso essere più felice.
Arriviamo davanti all'ufficio del preside. Vedo Martina allungare piano piano la mano verso la porta per poi ritrarla all'istante.
"Ehi! Stai tranquilla"!Dico mettendole una mano sulla spalla.
Lei annuisce e bussa. La voce del preside si fa eco nella stanza dandole il permesso di entrare.
Prima di entrare Martina mi sussurra timidamente un "grazie" e chiude dietro di sé la porta.
La campanella che annuncia l'inizio dell'anno scolastico non è ancora suonata e nel frattempo ne approfitto per dare uno sguardo ai social.
Apro Instagram e inizio a scorrere sulla home. Tutto d'un tratto vedo una notifica su Direct. Apro la casella.
Non ci posso credere.
@federicofederossi ti ha inviato un messaggio.
Di sicuro sarà un fake. Sicura. Sicura.
Apro la chat e no. Non è un fake.
FEDERICO ROSSI HA RISPOSTO ALLA MIA LETTERA.
"Quindi ti possiamo seppellire?"
Ma quanto sei simpatica?
Comunque tornando a noi.
Federico Rossi ha letto la mia lettera e ha riposto.
@federicofederossi
"Ci abbracceremo presto piccola Alaska❤""Lo spero principe mio❤"
"Ti amo"
"Grazie di tutto"
"Sei stato uno di quegli incontri che non ti migliora la giornata ma la vita"Inizio a mandargli questa serie di messaggi.
Non vedo l'ora di abbracciarlo.
Driiiiiin.
La campanella.
Martina non è ancora uscita quindi decido di spegnere il telefono e dirigermi in classe.
"Ehi piccola mia" Dice una voce alle mie spalle. Non può essere lui. No.
N.A.
ciao a tutti!
questo è il prologo della mia nuova storia.
spero vi piaccia! lasciate una stellina e magari anche un commentino.A presto
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Ricordati di me || Federico Rossi
FanfictionQuesta è la storia di Alaska, una semplice ragazza, chiusa in sè stessa con la paura di essere giudicata. Occhi marroni, capelli biondi. Tutto il contrario di quello che vorrebbe essere. La sua più grande passione? La musica e la scrittura. Si rifu...