Appena metto piede nel locale l'odore di alcool e fumo mi entra nelle narici.
Ho sempre odiato l'odore del fumo.
"Noi andiamo a prendere qualcosa da bere" urlano Benjamin e Federico.
"Volete qualcosa?" aggiungono poi.
Spieghiamo cosa prendere e alla fine ci sediamo sui divanetti.
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Dopo circa 10 minuti i nostri ragazzi arrivano con quattro bicchieri pieni di liquidi strani.
Non mi sono mai piaciute più di tanto le discoteche ma ogni tanto ci stanno.
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"Andiamo a ballare, venite?" ci propongono Benjamin e Martina.
Accettiamo e li seguiamo in pista.
Stiamo ballando tranquillamente quando, tutto d'un tratto, parte Despacito.
Federico mi guarda sorridendo e inizia a ballare trascinandomi nei suoi movimenti.
"Oh zio, datti una calmata" esclama Benjamin ridendo.
"Ecco, ha ragione" inizio.
"Chi è che ha ragione?" mi chiede avvicinandosi sempre di più. Siamo tutti e due un po' brilli.
"Benjamin" dico allontanandomi e riprendendo a ballare.
"Eh no, signorina" esclama prendendomi per i fianchi.
"Così non va bene" continua poi baciandomi.
Mi lascia una scia di baci sul collo e poi arriva alle labbra.
Mi chiede l'accesso e continuamo il bacio per molto tempo.
Finché Benjamin non ci urta e urla un "Zio, esistono le camere".
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"Amore vado un attimo in bagno" sussurra Federico al mio orecchio.
Per non rimanere da sola mi avvicino alla coppietta felice e ballo con loro.
Dopo circa dieci minuti Federico non è ancora tornato, mi sto preoccupando.
"Ragazzi vado a cercare Federico" annuncio.
Loro annuiscono e continuano quello che stavano facendo.
Mi faccio spazio tra i corpi sudati della gente e vado verso i bagni.
Cerco con lo sguardo il biondo e, purtroppo, lo trovo.
Si sta baciando con un'altra ragazza.
La vista si sta offuscando e sento gli occhi farsi sempre più lucidi.
Sono rimasta lí, in piedi davanti a quella scena. Con lo sguardo fisso sul ragazzo che amo.
"Alaska" dice d'un tratto Federico staccandosi bruscamente dalla tipa.
Non appena lo vedo avvicinarsi, le mie lacrime aumentano e scappo via.
Voglio solo scappare, andare via da qua, andare via da questo schifo.
Dovevo immaginarmelo, tutti, prima o poi, si stancano di me.
Una volta uscita dalla discoteca mi guardo intorno cercando di capire che strada prendere.
"Alaska ti prego, fermati" dice una voce alle mie spalle.
"Cosa vuoi?" gli chiedo senza girarmi.
Sto cercando di trattenere le lacrime ma, a quanto pare, hanno la meglio loro.
"Spiegarti" inizia il biondo.
"Non è come sembra" continua poi.
"Non è come sembra cosa? Non ti stavi baciando con un'altra vero? No certo, era solo la mia immaginazione. Si" gli urlo in faccia girandomi.
"Federico, basta" concludo singhiozzando.
"Basta cosa?" dice con voce spezzata.
"Basta" ripeto.
Mi giro e, senza pensarci due volte, mi incammino in una via a caso mentre mille lacrime mi solcano il viso."Pensavi davvero che qualcuno potesse tenere così tanto a te?"
Coscienza cara, sempre nei momenti giusti capiti. Se lo vuoi proprio sapere, si. Ero davvero convinta, anche troppo.
Penso di essermi persa, sono in mezzo al nulla. Solo qualche lampione mezzo rotto illumina la serata.
"Ma cosa ci fai qua?" una voce fin troppo familiare mi fa sobbalzare.
"T-Thomas" sussurro.
Ammetto di avere una paura tremenda. Ragazzi capiamoci, ha una bottiglia di vodka in mano e sta barcollando verso di me. È notte e non c'è nessuno in giro. Mannaggia a me e alle mie decisione affrettate. Potevo semplicemente aspettare un secondo, prendere il telefono e tornare a casa sana e salva.
Invece, mi ritrovo qua, al buio, con un tipo per nulla rassicurante, per di più ubriaco, che si sta avvicinando.
Perché sono così frettolosa nelle cose?
"Ei piccola" si sta avvicinando sempre di più. Aiutatemi.
Ho le lacrime che continuano a scendere imperterrite finché non sbatto con la schiena contro un muro.
Sono spacciata. Perché devo fare sempre così?
È davanti a me e il suo odore sa completamente da vodka e fumo.
"Adesso ci divertiamo" mi sussurra all'orecchio.
Inizia a baciarmi violentemente e a toccarmi ovunque.
Cerco, con le forze che mi sono rimaste, di staccarlo da me ma non riesco. Mi sento impotente. Ho bisogno di qualcuno.
D'un tratto sento dei passi avvicinarsi velocemente.
"Lasciala stare" apro gli occhi che precedentemente avevo chiuso.
È Federico, l'ultima persona che voglio vedere ma allo stesso tempo la prima.
Sferra un pugno sulla faccia di Thomas, il quale, si stacca immediatamente da me e cade per terra.
"Alaska" sussurra il ragazzo prendendomi in braccio a modo di sposa.
"Fede" sussurro a mia volta singhiozzando.
Nascondo la testa nell'incavo del suo collo e inizio a piangere.
"Alaska, scusami" inizia d'un tratto Federico.
Stiamo tornando verso la discoteca e ogni tanto il ragazzo si volta per vedere se Thomas ci sta seguendo.
"È stata lei a baciarmi" continua.
"Stavo uscendo dal bagno quando d'un tratto ho sentito tirarmi per un braccio"
"Davvero, credimi" conclude il ragazzo.
"Ti credo e non solo perché lo dici te così dal nulla, ho visto tutto con i miei occhi" dico.
"Scusami ancora amore mio" sussurra Federico sulle mie labbra.
"Ti ha fatto male Thomas?" mi chiede.
Scuoto la testa e gli do un leggero bacio sulle labbra.
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"Oh eccovi. Dov'eravate?" ci domanda Martina vedendoci arrivare.
"Ecco, è una cosa complicata" risponde Federico.
"Già" dico tirando su con il naso.
"Alaska, che è successo?" mi chiede preoccupata la ragazza abbracciandomi.
"Domani ti racconto" dico sorridendo leggermente.
--N.A.
Hola gente di wattpad!
Cosa succederà nel prossimo capitolo?
Non so quando aggiornerò ancora perché in questa settimana sono tantissimo impegnata!
E nulla, mi scuso per eventuali errori.
Mi raccomando lasciate una stellina e magari anche un commentino! Mi fa sempre molto piacere sapere la vostra opinione!
A presto!
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Ricordati di me || Federico Rossi
Fiksi PenggemarQuesta è la storia di Alaska, una semplice ragazza, chiusa in sè stessa con la paura di essere giudicata. Occhi marroni, capelli biondi. Tutto il contrario di quello che vorrebbe essere. La sua più grande passione? La musica e la scrittura. Si rifu...