"Oh zio congratulazioni eh" dice Yuri entrando dal nulla nella stanza.
Mi alzo velocemente dal petto del Federico e mi metto seduta. Stessa cosa fa il biondo fulminando con lo sguardo l'amico.
"Potrei anche ringraziare eh" aggiunge il ragazzo facendo il finto offesso.
"Ok ho capito, sono entrato nel momento sbagliato" aggiunge poi.
"Ecco esatto! Comunque grazie Bro" dice Federico alzandosi dal letto.
Mi limito a sorridere, sono molto timida in queste situazioni.
"Comunque il sushi è arrivato" urla Benjamin dal piano di sotto.
Sento il mio telefono vibrare, lo prendo dalla tasca e noto un nuovo messaggio.
Thomas:
"Domani ci sei a scuola bambola? No perché il prof di fisica ci ha assegnato un lavoro di gruppo e ci ha messo insieme. Solo noi due."
Ancora deve rompere, ancora. Perché deve rovinarmi la vita, perché?
"Tutto bene?" mi chiede preoccupato il biondo raggiungendomi.
Gli porgo il telefono e legge attentamente le parole di Thomas.
"Se prova solo a toccarti con un dito lo castro" sbotta guardandomi.
"Non lo farà" dice cercando di tranquillizzarlo.
"Non ne sarei così certo" afferma.
"Dai ragazzi su!" urla Zambelli da piano terra.
Scendiamo le scale e raggiungiamo gli altri.
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"Filmino?" propone Yuri accedendo la tv.
Accettiamo tutti e inizia a girare tra i canali.
"Fermo, fermo, fermo" inizia Martina.
"Guardiamo assolutamente questo" continua la ragazza
Il film di cui sta parlando è "Noi Siamo Infinito", non l'ho mai visto ma mi ispira.
Dopo vari battibecchi con i ragazzi decidiamo di vederlo.
Mi accoccolo al petto di Federico, il quale mi mette una mano sulla schiena.
Dopo alcuni minuti, cullata dal battito del cuore del ragazzo, mi addormento.
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"Piccola ei" sento la voce di Federico svegliarmi piano piano.
Mi stropiccio gli occhi e lo guardo.
"I ragazzi sono andati via" inizia.
"È tardino e domani hai scuola" conclude dandomi un bacio sulla fronte.
"Oddio è vero" dico alzandomi di scatto.
"La prof aveva dato da studiare diritto" esclamo guardando il ragazzo.
"Eh vabbè pazienza, sarà per la prossima volta" sorride alzandosi.
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"Come farò senza di te tutte le sere?" gli domando mettendomi sotto le coperte.
"Come farò io senza te" mi risponde il ragazzo.
Mi accoccolo di più a lui e lo stringo forte a me.
"Notte" dico sorridendo.
"Notte amore mio" sussurra accarezzandomi i capelli.
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"Piccola dai su, è tardi" inizia Federico svegliandomi.
Mi stiracchio un po' e lo guardo.
È bellissimo, anche di prima mattina.
"Giorno amore" esclamo baciandolo.
"Giorno piccola" dice di rimando una volta finito il bacio.
"Che ti va di mangiare?" mi domanda accarezzandomi una guancia.
"Non saprei" lo guardo attentamente, i suoi occhi sono qualcosa di unico.
"Dai andiamo giù a vedere" dice prendendomi sulle spalle.
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"Ehilà piccioncinii" urlo una volta arrivata in cucina sulle spalle del mio ragazzo.
I due ragazzi ci stanno guardando malissimo, posso ridere?
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"Ci sono, ci sono" urlo scendendo le scale con il mio zaino nero.
"Ragazzi ma che state facendo? Le valigie le prendete dopo" dico con un filo di tristezza nella voce.
I ragazzi annuiscono e ci incamminiamo verso la macchina.
Federico si posiziona alla guida, io al suo fianco e dietro i due pargoletti intenti a scambiarsi effusioni amorose.
Una volta arrivati guardo fuori dal finestrino. Ecco la struttura infernale, che incubo.
"Amore" una voce richiama la mia attenzione.
Mi giro verso Federico.
"Stai tranquilla andrà tutto bene" inizia.
"Con Thomas non succederà nulla" conclude il ragazzo baciandomi.
Un bacio semplice ma intenso. Mi trasmette sicurezza.
"Alaska dai che è già suonata la campanella da dieci minuti" esclama Martina uscendo dalla macchina.
"Ciao amore" dico al ragazzo davanti a me.
"Ciao piccola, a dopo" sorride.
Ci scambiamo un piccolo bacio a stampo e poi raggiungo Martina.
"Siete così carini" afferma la ragazza incamminandosi verso la scuola.
"Grazie, anche voi" sorrido.
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"Martina io non ce la faccio" dico fermandomi davanti alla porta.
"Ci sarà Thomas e ho paura, ho paura che faccia del male a Federico" butto fuori guardandola.
Mi rassicura e mi chiede se voglio raccontarle della storia.
Ci sediamo e inizio a raccontarle tutto, tutto.
"Oddio" dice abbracciandomi.
"Mi dispiace" continua.
"È tutto okay... adesso entriamo dai" le dico.
"Alaska, Martina. Sempre in ritardo voi eh" ci urla contro la professoressa appena entrate.
"Erano troppo impegnate con i loro ragazzi" inizia una voce. La voce che mi ha rovinato la vita e continuerà a farlo.N.A.
Hola gente di wattpad!
Cosa ne pensate di questo capitolo?
Grazie davvero per le 13 mila rvisualizzazioni!😘
E nulla, mi scuso per eventuali errori.
Mi raccomando lasciate una stellina e magari anche un commentino! Mi fa sempre molto piacere sapere la vostra opinione!
A presto!
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Ricordati di me || Federico Rossi
FanfictionQuesta è la storia di Alaska, una semplice ragazza, chiusa in sè stessa con la paura di essere giudicata. Occhi marroni, capelli biondi. Tutto il contrario di quello che vorrebbe essere. La sua più grande passione? La musica e la scrittura. Si rifu...