Capitolo 19

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Tutti scoppiarono a ridere e poi alcuni tornarono sulle rampe dello skate park mentre  io restai con Aaron, Nash e Tay sulla panchina.

<<ah ragazzi oggi sono andata al negozio di mia madre e mi hanno detto che Jack e qualcun altro sono venuti lì>> dico d'un tratto

<<si, siamo venuti io e Johnson, voleva vederti>> mi risponde Nash

<< e tu no? >> dice Aaron facendo ridere Tay

<<comunque io non lavoro più lì.. Ho trovato lavoro presso la mia vecchia accademia di danza, insegno hip hop>> dico sorridendo

Ho sempre voluto insegnare hip hop e break dance ma penso sia troppo presto per insegnare ai bambini di cinque e sei anni.

<< si vede che sei più entusiasta a fare questo lavoro che quello di prima>> osservò Tay

<<bhe il lato positivo di lavorare al negozio di mia madre era che incontravo un sacco di ragazzi>> dico ridendo 

Ma come sempre loro pensarono male e Tay fece una battuta su Nash pensando di farsi sentire solo da Aaron ma la sentimmo anche io e Nash 

Si erano fatte quasi le sei così decidiamo di andare al bar davanti lo skate park a berci qualcosa. Siamo in dieci così attacchiamo tre tavoli per starci tutti. Io ero in mezzo a Madison e Mahogany, con lei non ho ancora parlato molto, non ne ho avuto la possibilità ma sembra una ragazza molto simpatica, so che ha un ragazzo e che conosce i ragazzi da molto tempo. È anche la migliore amica di Aaron.
Aspettiamo poco prima che la cameriera viene da noi a prendere le ordinazioni. 

Mando un messaggio a James per dirgli che sarei tornata  a casa per ora di cena.

<< Marika spero tu sia dei nostri venerdì sera. Dò una festa a casa mia, ti farò conoscere altra gente di Huntington Beach>> mi dice Cam

<<amo il fatto che mi sono trasferita qui, Chicago era un posto così noioso, ok che ero piccola ma si sta davvero bene in questa città. A Chicago non c'era niente, solo molti incendi e furti soprattutto in periferia dove abitavo io e.. >>

<<Marika, Marika.. Lo stai facendo di nuovo>> mi riprende Matt

<<facendo cosa? >> chiede incuriosito Carter

<<una cosa tra di noi>> dico <<comunque ti faccio sapere perché avevo promesso a David e a Debby di trovarci una di queste sere>> continuo guardando Cam

Subito dopo arrivarono le nostre ordinazioni, prendo la bottiglia di birra e inizio a bere. A\ppena finito di bere dico ai ragazzi che sarei dovuta tornare a casa, do i soldi per la birra alla commessa e poi saluto i ragazzi con un cenno della mano.
Casa mia non era lontana dallo skate park quindi ci misi davvero poco ad arrivare.

<<ciao Will>> dico vedendolo sulla poltrona del salotto

<<ciao sorellina, stai meglio oggi? >>

<<si, abbastanza...stamattina sei sparito che fine ha fatto? >> gli chiedo sedendomi sull'altra poltrona a fianco a lui

<<a cena ho qualcosa di dirvi>> dice seriamente

Mi alzo e vado in cucina dove trovo James intento a preparare la cena, lo aiuto e preparo la tavola. Mamma sarebbe arrivata a momenti così chiamo anche Will perché James aveva messo al centro tavola il grande piatto di pasta al sugo.

<<eccomi ragazzi>>dice nostra madre appena entrò in cucina

Ci sediamo a tavola e iniziamo a mangiare. Nel bel mezzo della cena Will iniziò a parlare.

<<stamattina sono uscito presto perché io e Sophia siamo andati a vedere degli appartamenti. Stiamo insieme da cinque anni e volevamo andare a vivere insieme >>

Questa notizia mi rattristì. Non volevo che se ne andasse. Da quando nostro padre è morto è stato Will ha tirare avanti la famiglia, è stato lui a consolare me e la mamma. Non ha mai pensato a se stesso nemmeno per un secondo per starci accanto, io e mamma eravamo molto fragili. James se l'è cavata, era forte. È stato come un padre, e l'idea di non vederlo più ogni mattina oppure che non mi viene più a svegliare urlando il mio nome perché sono in ritardo mi distrugge. Sarò pure egoista ma non voglio che se ne vada.

<<sono contento per voi, ma spero che sia in città l'appartamento >> dice mia madre

<<si, vicino in mare. Comunque non ci trasferiamo subito ma tra un mese>> ci rassicura Will

<<bhe sarò l'uomo di casa ora>> dice James scherzando

<< già... Ci mancherai>> dico solamente fingendo un sorriso

Dopo aver finito di mangiare James aiutò mamma a lavare i piatti e mentre io e Will andiamo in salotto a guardare la tv. Trovai Debby online quindi le scrissi  quello che Will ci aveva appena detto.  

Due anni fa, al compleanno di mio padre ho avuto una ricaduta, lui avrebbe compiuto cinquantasei anni. Era un sabato diverso da tutti gli altri, non sono riuscita a dormire la notte e la sera l'ho passata al 3.2 ad ubriacarmi. Nonostante quel posto mi ricordasse molto mio padre ci ero andata lo stesso, Ivan ha dovuto chiamare Will alle due di notte perché ero ubriacata, non riuscivo nemmeno a stare in piedi. A volte l'alcool non ti fa pensare al dolore. La mattina dopo Will e mamma hanno evitato di farmi la predica perché avevano capito che stavo male. Da piccola al compleanno di mio padre io e lui facevamo sempre qualcosa di speciale insieme. Dato che volevo sempre essere la prima a fargli gli auguri la notte del suo compleanno andavamo in spiaggia e aspettavamo la mezza notte e restavamo lì fino all'alba anche se la maggior parte delle volte non la vedevo perché mi addormentavo tra le sue braccia. Ho ri-iniziato ad andare in spiaggia solo tre anni fa perché mamma non me lo permetteva e io non volevo che qualcuno mi accompagnasse. Però adesso al posto di mio padre ci porto una bottiglia di birra così quando scatta la mezzanotte alzo la bottiglia e dico "auguri papà " e ogni volta che vedo l'alba dico "vedi papà adesso riesco a vedere l'alba insieme a te. Ti voglio bene"



|Era solo un gioco| Nash Grier (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora