"Caro diario,
penso di aver ritrovato me stesso. Adesso sento di essere davvero un capitano e sopratutto mi sento fiero di esserlo. Con gli Avengers va alla grande,siamo sempre più forti e sopratutto ci impegnamo a fare gioco di squadra. Ormai siamo una famiglia,uno c'è sempre per l'altro e facciamo un sacco di cose insieme. L'altro giorno siamo stati a fare un giro in barca sulla costa. Non siamo partiti presto,anzi,erano quasi le 10 quando siamo arrivati sulla spiaggia. Ci sono state parecchie divergenze a dire il vero. Sam e Clint sono arrivati in ritardo e Tony chissà dove si era cacciato,Thor dormiva ancora e Natasha e Wanda erano sedute sul divano aspettando gli altri e io e Buck...Beh noi siamo stati occupati per un oretta e quindi abbiamo perso del tempo,ma può capitare giusto? Fatto sta che una volta sulla spiaggia ci siamo organizzati per bene e poi io e Tony siamo andati a fare una passeggiata fino al molo e quando siamo arrivati lì c'erano un sacco di barche perciò aveva deciso di affittarne una per un ora o due. Saliamo in barca e lasciamo alla guida Stark,l'unico che sapesse come fare a pilotarla o almeno si sperava perché alla fine ci siamo allontanati troppo e ci siamo persi. Eravamo impegnati a tuffarci in acqua e a risalire oppure ci scambiavamo battutacce mentre prendevamo il sole,non ci siamo accorti di nulla. Non so se nel momento in cui ci siamo accorti che eravamo quasi nel mezzo del mare sia scoppiato il panico oppure no perché siamo quasi tutti scoppiati a ridere mentre Tony cercava di orientarsi e giurava di aver messo l'ancora. La strada l'abbiamo trovata solo quando Visione ha intravisto la spiaggia lontana. Abbiamo baciato la terra come se fosse santa per prendere in giro Iron Man che non aveva saputo guidare quella maledetta cosa. Il resto della giornata si è svolta tranquillamente,siamo andati in acqua a fare la lotta,abbiamo giocato a palla,improvvisato cori o balli strani per fare gli idoti e poi siamo tornati a casa stanchi morti. Abbiamo passato parecchie giornate insieme,ma a volte abbiamo preferito stare da soli. Io e Buck siamo tornati a Brooklyn,viviamo in una casa vicina al quartiere in cui abitavamo da piccoli. Non è molto grande ma ci stiamo bene. Adesso sono felice con lui,siamo ritornati quelli di prima. Siamo tornati l'uno dall'altro anche dopo anni e il nostro amore è stato più forte di qualunque altra cosa. Bucky è allegro ora,saltella qua e là come un bambino e ogni tanto si ferma e mi lascia un bacio sulle labbra. Se prima lui era continuamente trafitto dal dolore e dalla rabbia adesso solo un quarto di lui lo sarà,posso farlo felice sempre e lo amerò sempre ma quella parte del passato rimarrà e lui ci convive tranquillamente perché sa che non conta più niente,sa che quel passato non lo definisce come persona. Disegno ancora il suo viso,sopratutto quando è distratto o quando è troppo concentrato a capire come si fa a far funzionare il computer. Adesso non so dov'è,probabilmente dorme oppure è da qualche parte con Sam a combinare guai. Mi sembra di essere tornato un ragazzino,lui sempre pimpante e io tranquillo. Stiamo bene,ci divertiamo e ci amiamo come "due vecchi nonni" a detta di Tony ma a noi sta bene così."
-Quindi è questo che ti frulla in testa Stevie- il biondo alzò la testa e il moro era dietro di lui in piedi mentre leggeva le ultime righe. Lo guardava dal basso e aveva un ciuffo sul viso che cadeva dal tuppo disordinato che Nat gli aveva insegnato a fare,i suoi occhi brillavano ed erano così belli e azzurri e le labbra mimavano le parole che leggeva. Non si preoccupò di coprire con le mani ciò che aveva scritto perché Buck sapeva tutto su di lui e sopratutto sapeva bene quanto gli piaceva vedere il biondo scrivere le sue emozioni come se fosse una ragazzina alla sua prima cotta.
-Mi piace quando scrivi quelle cose,sei proprio la mia principessina-. Si beccò uno sguardo assassino da Cap che non indugió a rispondere.
-Non chiamarmi così,non sono una ragazza e non provare nemmeno a chiamarmi principino come l'altro giorno- le guance diventarono subito porpora al ricordo. Avevano organizzato una festa per divertirsi dopo settimane di lavoro e Steve se ne stava seduto con un bicchiere di rum in mano insieme agli altri Avengers. Erano tutti seduti là a scherzare tranne Bucky che era andato a prendersi altro da bere. Due minuti dopo James era tornato ancora più ubriaco di prima,si era seduto sule gambe di Steve e aveva detto ad alta voce "sei bellissimo principino mio" causando una risata generale da parte dei loro amici. Lo prendevano ancora in giro per questo.
-Ero ubriaco e ti ho già chiesto scusa!- fece il broncio come un bambino che fa i capricci ma subitò sparì quando Steve lo baciò. Solo loro sapevano darsi quei baci teneri e spontanei che facevano sparire ogni cosa intorno a loro. Quando le loro labbra si univano era come se due mondi diversi si scontrassero,come se tutto sparisse. Non avevano bisogno di parole per sapere che si amavano e insieme stavano bene.
-Domani è il tuo compleanno e io ho una sorpresa per te,riesci a resistere?- gli sorrise.
-Ora che me lo hai detto no! Cosa è?-
-Si chiama sorpresa per un motivo-.
Sapeva che non gli avrebbe dato modo di indovinare cosa era oppure di sbirciare qualcosa. Quella sera per distrarlo lo portò fuori a cena,solo loro due. Steve si era messo lo smoking che non usava da quando Peggy era morta e si era aggiustato bene. Uscì da camera sua agitato e vide Bucky sul divano,con un completo blu scuro e si era tagliato i capelli. Si stava torturando le mani e non aveva visto che Steve era finalmente uscito dalla sua camera.
-Buck-. Fu tutto quello che riuscì a dire,gli sembrava ancora più bello di quanto era già. Il moro si alzò nervoso dal divano allargando le braccia. -Che ne dici Stevie?- fece una breve risata nervosa,stava scoppiando,aveva paura che al biondo non piacessero. -Dico che ti stanno davvero bene,sei bellissimo-. Lo disse con il cuore in mano. -Anche tu lo sei,andiamo-.Appena arrivati al ristorante si sedettero uno di fronte all'altro e cominciarono a parlare, come se quello fosse il loro primo appuntamento. Bucky tirò fuori una scatola quadrata,abbastanza grande e ben impacchettata. -Questo è un regalo in anticipo,spero ti piaccia-. Lo aprì e vide una macchina fotografica,una vecchio stile che stampa le foto al momento,una polaroid. -Potrai fare tutte le foto che vuoi,così avremo tanti ricordi e così nessuno dei due sarà capace di dimenticare-. Steve la prese e si accorse di un foglio piegato. Lo prese e si accorse che era scritto.
"mi mancavi anche quando non potevo ricordarmi di te. Quando ti ho visto di nuovo il mio cuore ha perso un battito e mi ha terrorizzato cosa eri in grado di farmi. Lascia che ricordi questo. Volevo ricordare perchè l'eco del tuo nome era la mia unica speranza. Mi ricordavo il tuo nome impresso nel mio cervello,nel mio cuore che batteva,il tuo nome sulla lingua è stata l'ultima cosa che ho assaggiato. Con te qui adesso,sono sicuro che non dimenticherò mai più."
Steve aveva un blocco alla gola,non riusciva a parlare e a dirgli quanto era felice in quel momento. Aveva gli occhi lucidi e felici,si sentiva felice. Non aveva davvero parole. -I-io...grazie,non so cosa dire Buck.- ripose piano il foglio e la macchina fotografica nella scatola sorridendo. James lo aveva fatto per vederlo felice e quello era il minimo per lui,per il suo Stevie avrebbe fatto qualunque cosa. Si divertirono quella sera,si scambiarono baci e andarono nel loro appartamento per fare l'amore. Steve si addormentò in fretta e Bucky restò a guardarlo ancora cinque minuti prima di cadere nelle braccia di Morfeo.

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Zweisamkeit
Fanfiction"Non smetterò mai di scrivere,non smetterò mai di disegnare il tuo volto. Io non voglio dimenticarti. Sei stato di più del mio migliore amico."