six.

708 44 8
                                    

-Per cosa?- Steve rimase a guardare il suo punto sul muro mentre aspettava che Buck gli rispondesse.
-Ho letto molte pagine del tuo diario,alcune cose mi sono ritornate in mente,ma non è questo il punto. Io sono arrivato alla lettera per tua madre e diamine,nei miei ricordi si è resa nitida l'immagine del tuo volto mentre cado da quel treno. Non so se anche per quello c'è una pagina,ma volevo dirti che mi dispiace-. Il moro stava cercando il suo sguardo nel buio della stanza e sperava che dicesse qualcosa,ma lui rimase zitto e immobile. -Ti prego dimmi qualcosa- lo supplicò. Steve si alzò lentamente.
-Bucky come ti è venuto per un solo momento di chiedermi scusa? Non è niente,tu hai passato di peggio. Tu sei stato torturato e usato come un oggetto. Ti hanno fatto dimenticare chi eri e ti hanno inflitto una pena enorme,ricordare tutte le tue vittime. Ti hanno messo un meccanismo nel cervello e ti hanno reso schiavo di te stesso,ti hanno reso un mostro ma tu non lo sei davvero. Tu ti svegli la notte urlando,dopo incubi pieni delle urla di quelle povere persone e tu adesso hai paura. Ma non è colpa tua,non sei stato veramente tu a fare del male perché tu non sei questo Buck. Hai paura di fare del male a qualcuno ma tu sei cambiato e io lo so bene. So che non farai più del male,so che adesso sei migliore ma dimmi,tutto questo ti sembra poco? A me sembra anche troppo per un essere umano,mi sembra troppo dolore per te,per il mio soldato,il mio eroe-. Si guardavano dritto negli occhi. Erano tutti e due ridotti male,con le guance bagnate e i respiri corti. Non sapevano più che cosa stava succedendo,non riuscivano più a capire. Chi era il più confuso? Decisamente Bucky. Lui non capiva come il biondo facesse a stare ancora con lui,lui non capiva perché anche lui piangeva,lui non capiva tante cose del ragazzo di fronte a lui ma qualcosa in quel momento gli disse di agire. Gli accarezzò il viso e gli asciugò le lacrime. -Va tutto bene,basta piangere Stevie- gli sorrise dolce e lo abbracciò forte,voleva tenerlo al sicuro.
-Ho appena detto delle cose orribili,scusami,è solo che sono arrabbiato con quelle persone e con me stesso. È colpa mia se sei ridotto così.- si fece piccolo piccolo nelle braccia del moro.
-Basta adesso,cerca di calmarti okay? Aggiusteremo tutto,magari andiamo a dormire adesso- cercò il suo sguardo,aveva bisogno di un consenso,non lo avrebbe lasciato dormire da solo. Lo portò in camera sua e lo tenne fra le sue braccia. Steve si addormentò subito,ormai stanco di quella notte e Bucky rimase a guardarlo. L'Hydra poteva aver cancellato la sua memoria ma non i suoi sentimenti per il biondo,solo che non riusciva a darsi una spiegazione. Perché pensava sempre a Natasha? Perché non riusciva a smettere di sorridere pensando a lei? Si era divertito quella sera a cena e avrebbe voluto rivederla. Steve era solo il suo migliore amico per lui,niente di più. Si addormentò con un sorriso mentre pensava alla rossa.
Quando il biondo si alzò non trovò James vicino a lui come sperava. Andò in cucina ma non era nemmeno lì. C'era solo un biglietto per lui.
"Sono a fare colazione con Nat,non so quando torno. Bucky"
Quello che aveva letto non gli piaceva affatto. Si era sbagliato. Si era sbagliato tremendamente su di lui. Aveva pensato per un solo momento che lui si fosse ricordato cosa provava. Pensava che si fosse ricordato del loro mondo,del loro amore e invece no. Adesso era con Natasha ed era sicuro che era innamorato di lei. Non doveva pensarci,era il momento della giornata che preferiva,doveva andare a fare la sua solita corsa e doveva godersela.
Natasha e James erano seduti ad un tavolino in legno del bar. Si stavano divertendo insieme e uno amava la compagnia dell'altro.
-La prima volta che ci siamo incontrati hai cercato di uccidermi,soldato- lo schernì lei.
-Oh sai com'è,avevo notato che eri una tipa difficile e ho tentato di sedurti ma non ha funzionato e ho optato per modi più semplici- risero entrambi per quell'idiozia detta da Buck. Stavano bene insieme e non volevano separarsi. Per un momento lo sguardo di James si posò sugli occhi della rossa e le prese la mano.
-Comincio ad affezzionarmi a te-.
-Anche io Bucky-.
Steve correva ma si fermò non appena li vide. Il suo cuore si era appena fermato. Era successo davvero. Stava cercando di non attirare l'attenzione e voleva scappare ma i suoi piedi non si muovevano. Tutto si era fermato. Anni della sua infanzia,anni della sua adolescenza e anni della sua vita ad amarlo anche quando aveva pensato che fosse morto. Tutto sprecato. Sarebbe dovuto andare avanti con la sua vita e invece era rimasto aggrappato alla speranza di poter ancora risvegliare i suoi sentimenti. Ci sperava davvero. Sperava di non essere ferito da lui e si era aperto,gli aveva dato il suo diario e aveva fatto si che lo vedesse star male quella stessa notte,lui gli aveva aperto il cuore ed ora se ne era pentito. Era come se avesse preso il suo cuore e lo avesse stretto nella mano metallica fino a distruggerlo. Restare inosservato era difficile in quel momento,infatti un bambino lo notò e si mise ad urlare -C'è Captain America!-. Alcuni ignorarono il bambino mentre altri si voltarono a guardarlo. Purtroppo anche Bucky e Nat lo stavano guardando. Il suo sguardo deluso incontrò quello sorpreso del moro. Cavolo,faceva proprio male. -Salve gente!- salutò le persone che lo guardavano con ammirazione e prese a correre di nuovo. Questa volta corse molto più veloce e non era diretto a casa. Non sapeva dove andare,correva e basta,lontano. Si era lasciato ferire,ancora.

ZweisamkeitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora