fourteen

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"Caro diario,
me lo aspettavo perciò non sono sorpreso. Sono cambiato in questi ultimi tre anni nel "nuovo mondo" e ho deciso di lasciar correre. Non ho tempo per corrergli dietro,quando è troppo è troppo. Non solo ho aspettato 70 anni come un ghiacciolo ma ho speso due anni a cercarlo invece di pensare a me stesso. Non si ripeterà,adesso penso alla missione e poi faccio quello che mi pare,magari cerco di viaggiare oppure di provare cose nuove. Giuro che se si ripresenta strisciando lo strozzo. Questa volta non la passa liscia,non mi lascio più trasportare dalle sue stupide parole dolci e le sue moine. Deve conquistarsi la mia fiducia prima e poi non so se voglio davvero lui al mio fianco. Mi divertirò a farlo crepare."
Doveva essere triste e invece era super rilassato e felice. Dopo essersi sfogato e dopo essersi fatto una dormita si sentiva decisamente meglio. Era carico e se ne andava in giro per la torre chiacchierando con chiunque fosse lì oppure faceva dei concerti nei corridoi. Faceva una scivolata e iniziava a cantare una canzone che aveva sentito alla radio e lo aveva messo troppo di buon umore. Saltellava e creava coreografie tutte sue e quando gli altri passavano Steve si fermava mettendo una mano dietro la testa imbarazzato cercando di far finta di nulla. Si sentiva libero e adesso doveva solo aspettare di liberarsi della missione. Magari si sarebbe trovato una compagna o un compagno,chi lo sa.
Vennero chiamati tutti a raccolta e dopo aver localizzato il bersaglio andarono tutti a occuparsi di lui. Il piano era di non farsi vedere. Dovevano essere silenziosi e agire in fretta altrimenti non ci sarebbero riusciti. Cap e Nat andavano da un lato,Thor e Tony erano in alto e gli altri erano messi in punti precisi. Quando furono abbastanza vicini fu il caro Hulk a colpirlo per primo riuscendo a farlo svenire. Lo ammanettarono e corsero subito all'heilicarrier. Dentro quel coso c'era poco spazio anche se da fuori sembrava il contrario.
-Ci abbiamo messo più del solito questa volta- commentò Clint -di solito siamo più veloci in questo tipo di cose-. Era vero,erano molto più veloci di così nelle missioni,sapevano esattamente che mosse fare,dove andare,i loro bersagli eccetera. Rumlow fu consegnato a Fury per evitare qualsiasi tipo di errore. Sapevano che lui era sempre dalla parte della giustizia e sapeva che non gliela avrebbe data mai e poi mai vinta. Fury era un tipo tosto,uno di quelli che si fanno temere ma in realtà sono a posto. I ragazzi lo vedevano come un nonno ormai,non più come il capo di tutto. Nel corridoio Steve venne fermato da Sharon Carter,quella che una volta era la sua vicina di casa e per di più era la nipote di Peggy. I due avevano cercato di instaurare una relazione ma lui era troppo preso dalla faccenda di Bucky perciò la lasciò perdere. Quando lei lo fermò tutti lo fissarono e lei sottolineò il fatto di voler parlare in privato con lui. Sembrava che avesse qualcosa da dire,qualcosa di importante e Steve era felice e curioso in quel momento perchè pensava che Sharon gli avrebbe chiesto di tornare insieme. Lui voleva qualcuno con cui stare e lei era sola perciò aveva cominciato a farsi dei mega film in testa su una vita assieme. Le sue speranze vennero distrutte quando Sharon gli porse una busta bianca ricamata.
-Tu e i tuoi amici siete tutti invitati!- esclamò tutta entusiasta con un sorriso a trentadue denti. Lui ancora non capiva che volesse dire fino a quando non aprì la busta. Dentro c'era una foto di Sharon e un uomo seduti su un prato,lei aveva un fiore nei capelli e si guardavano negli occhi sorridendo. Sotto la foto c'erano delle scritte con caratteri in corsivo. Lo stava invitando al suo matrimonio. Stava invitando Steve e gli Avengers al suo matrimonio. Fece uno dei suoi miglior sorrisi.
-Ci saremo sicuramente,grazie mille- e scappò via dagli altri.
Era totalmente stato smontato in un secondo e si mise a ridere. Era stato così frettoloso che aveva già deciso il nome di suo figlio. Rise da solo,come un pazzo. Che idiota che era stato.
Quando raggiunse gli altri disse felice -Ragazzi,siamo stati invitati ad un matrimonio!-. Tutti lo guardarono stupiti e iniziò una raffica di domande. "Quando?","Ma è impazzita?","Adesso ci tocca andare a fare spese","Il regalo lo paga tutto Stark","Ovviamente faccio tutto io","Dobbiamo per forza?","Dobbiamo portarci qualcuno? Tipo come coppia?". Ecco. Quella domanda aveva attirato la sua attenzione. Disse chiaramente che non era necessario.
La settimana seguente Wanda costrinse Natasha a comprare degli abiti femminili e altra roba da donne che poteva servire mentre i ragazzi si limitarono a riesumare smoking che usavano una volta ogni tanto. Tony era quello più fornito in base di abiti,aveva un armadio grande quanto una stanza con abiti maschili di quasi tutti i colori. Era proprio ricco e i ragazzi anche se abituati non poterono fare a meno di rimanere a bocca aperta quando gli mostrò tutto. Stark fece scegliere un orologio ciascuno così che potessero sentirsi più ricchi di quanto erano veramente. Solo un orologio costava almeno mille dollari,era uno che amava sprecare i soldi nei beni materiali e per gli amici. In quella settimana Steve usciva spesso,trovava qualche ragazza e si divertiva. Non lo faceva per cattiveria ma solo per divertirsi. Bucky era diventato geloso,all'inizio non capiva perchè provava fastidio nel vedere Steve andare a letto con qualcuno che non fosse lui ma poi si rese conto che lo aveva lasciato solo per paura di fargli del male e anche perchè era arrabbiato. Sapeva che aveva fatto una gran cazzata e che anche se avesse pregato il biondo in ginocchio non avrebbe ottenuto un bel niente,non lo avrebbe lasciato così facilmente. Se qualcosa per lui la provava ancora,lo avrebbe verificato al matrimonio,gli era venuta una grande idea. Voleva fargli cambiare idea con ogni mezzo e ci sarebbe riuscito.

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