nineteen

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"Non puoi chiedermelo come una cosa da nulla,un bambino è una bella responsabilità Buck". Era cominciato così il loro ragionamento,Steve era davvero preoccupato,ci sarebbero riusciti? Fare i genitori era difficile,lo sapevano entrambi ma Bucky e Steve erano rimasti affascinati dalla bambina. Decisero di prenderla con loro e anche Melanie ne fu molto felice. Non sarebbe più stata costretta a girare tra le strade da sola,avrebbe avuto qualcuno che si occupasse di lei e la facesse sentire amata. Andarono al centro commerciale e Bucky si divertì a comprarle davvero di tutto. Era partito con un abitino ed era finito a comprarle dei grossi peluche. Steve sorrideva,osservava i due saltellare qua e la e li seguiva con fatica. Notava che Melanie già voleva bene a James,gli aveva preso la mano di metallo senza averne paura e al contatto il moro si voltò verso di lui con uno sguardo felice,quasi incredulo. Di solito le persone giravano a largo vedendo quel grosso braccio metallico ma nessuna di quelle persone sapeva quanto Bucky fosse innocuo e quanto lui fosse un bravo ragazzo. Di certo non facevano di tutta l'erba un fascio perchè altre persone quando per strada veniva apostrofato con cattive parole molti lo avevano difeso senza nemmeno conoscerlo. Quel gesto era stato speciale per Bucky,significava che quella bambina era coraggiosa. Steve a volte diventava protettivo,aveva paura che potesse succederle qualcosa ma veniva tranquillizzato sempre. Entrambi da diverse settimane erano abituati ad essere svegliati dalla piccoletta che posava un bacio prima sulla guancia del biondo e poi su quella del moro.
-Buongiorno principessa- sorrideva Steve mentre Bucky,pigro,rimaneva ancora immobile. All'inizio si erano preoccupati per nulla,sia per Cap che per James era facile starle dietro,aiutarla e giocare con lei. La parte a cui non avevano pensato era dirlo ai loro amici. Loro sarebbero stati un problema. Quando il biondo disse a Bucky che aveva invitato tutti a cena per dirgli di Melanie,sbiancò. Si ricordò subito cosa sapeva Tony ed era sicuro che lui non sarebbe stato d'accordo. Quando gli invitati cominciarono ad arrivare la bambina si nascose dietro Bucky,impaurita. Era rimasta nascosta stringendo con la manina i jeans di James,ogni tanto sporgeva il viso per vedere chi era arrivato e i capelli ricci le cadevano da un lato delicatamente. Wanda fu la prima ad accorgersi di lei. Si rivolse a Steve dolcemente.
-È questo che volevi dirci- sorrise felice. Quella piccoletta le ricordava quando era piccola. Si accovaciò vicino alla bimba porgendole una mano. -Ciao,io sono Wanda- fu più amichevole e dolce possibile e Melanie mise la sua manina su quella della strega. Steve e Buck la guardavano sorridendo,a quanto pare andava tutto bene,no? Pian piano si presentarono alla bambina che divenne molto più vivace e meno timida. Mentre giocava a battimani con Natasha entrò Tony.
-Scusate il ritardo,sono stato trattenuto- strisciò i pedi sul tappeto e solo allora ebbe il tempo di alzare la testa e guardarsi intorno. Le risate di Melanie arrivarono alle sue orecchie limpide e subito volse lo sguardo a lei. Poi guardò dubbioso e quasi arrabbiato Steve e Bucky. Iniziavano ad avere paura,probabilmente era la volta buona che faceva una sfuriata. Fu esattamente il contrario ciò che fece Tony.
-Perchè non lo avete detto prima?! Diamine ragazzi ma è proprio un tesoro!- sorrise e inziò a promettere a Melanie milioni e milioni di giocattoli. Bucky prese Steve per il braccio portandolo in cuicina.
-Dobbiamo parlare-.
-Di cosa?- sembrò preoccupato.
-Tony non me la conta giusta Steve...-si passò una mano sul viso.
-Oh ti prego,non cominciare,non di nuovo. Ne abbiamo parlato ed ora che abbiamo verificato che non è successo nulla è tutto a posto-. Con la mano gli aggiustò i ciuffi castani che ricadevano sul viso. Poi tornò in soggiorno. Bucky rimase lì,in cucina. Quella sera non voleva nessuno intorno ma non poteva dirlo a Steve,questa cosa di fare una piccola festa per Melanie lo aveva elettrizzato. Da quando aveva tirato un pugno a Sam si sentiva giù ma non poteva assolutamente dirlo al biondo. Mentre era poggiato al tavolo la manina della bambina batteva sulla sua gamba.
-Papà?- lo aveva chiamato piano. Si girò a guardarla con un sorriso,amava essere chiamato "papà",una famiglia era tutto quello che sognava. Una famiglia con Steve ovviamente,perchè senza di lui non sarebbe stato lo stesso.
-Dimmi principessa- la prese in braccio e lei indicò il biondo. Lo stava guardando dall'altra stanza. Capì che non voleva che stesse da solo in cucina e quindi andò anche lui in soggiorno.
Quella sera si divertirono tutti assieme,nessuno pensava più a niente. Una serata insieme era quello che ci voleva,li metteva sempre di buon umore. Ad alcuni di loro scapparono delle parolacce che venivano ripetute da Melanie,la bambina aveva un carattere particolare. Quando qualcuno di nuovo gli si presentava lei lo studiava con gli occhioni verdi,come se stesse analizzando la persona,poi se le stava simpatico si apriva ed era vivace come sempre se invece non le piaceba per niente restava in un angoletto a giocare con il bordo del suo vestitino. Non faceva mai capricci,le poche volte che le veniva detto di no lei non faceva storie,non si metteva a frignare o altro,diceva solo "va bene papà" e tornava a giocare. Quando era da sola a giocare spesso si fermavano sulla porta in silenzio,senza farsi scoprire perchè amavano vederla lì a parlare con le sue bamboline oppure ad imitare mosse che Bucky le aveva fatto vedere. Era una bambina attenta,non metteva le mani ovunque e non si lasciava incuriosire da bottiglie di detersivo o da scatole di medicinali,giocava a modo suo e stava ben attenta a dove metteva i piedi per non cadere e farsi male. Melanie era anche una coccolona,però solo quando diceva lei. Se aveva voglia si arrampicava sulle gambe di Steve o di Bucky e si accoccolava ricevendo carezze e baci. Erano contenti di fare i genitori,anche se la cosa era arrivata in modo improvviso. Però quella più contenta era Melanie perchè finalmente aveva una famiglia e poteva vivere tranquilla.

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