twenty-one

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Quella notte Steve si addormentò subito,stanco,lasciando solo nel buio Bucky. I suoi pensieri insultavano Tony e allo stesso tempo pregava che rimanesse loro amico. Non riusciva a prendere sonno perciò girovagò per casa a piedi nudi. Quella sensazione di tranquillità nell'aria schiacciava le sue preoccupazioni. Vicino la finestra c'era il diario di Steve,ormai tutto rovinato. Era da tanto che non lo sfogliava. Lo prese,andò sul piccolo balcone e si sedette a gambe incrociate. Piano lo aprì e vide le pagine attaccate con lo scotch,riparate disperatamente,ad alcune mancavano dei pezzi e altre mancavano. Gli dispiaceva vedere quel quaderno che una volta era pulito e ordinato tutto rovinato. Si fermò su una pagina ancora intatta.

"Ieri ti ho baciato sulle labbra.
Ti ho baciato sulle labbra. Intense,rosse. Un bacio così corto durato più di un lampo,di un miracolo,più ancora.
Il tempo
dopo averti baciato
non valeva più a nulla
ormai,a nulla
era valso prima.
Nel bacio il suo inizio e la sua fine.
Oggi sto baciando un bacio;
sono solo con le mie labbra.
Le poso
non sulla bocca,no,non più
-dov'è fuggito?-
Le poso
sul bacio che ieri ti ho dato,
sulle bocche unite
dal bacio che hanno baciato.
E dura,questo bacio
più del silenzio,della luce.
Perchè io non bacio ora
nè una carne nè una bocca,
che scappa,che mi sfugge.
No.
Ti sto baciando più lontano"

Bucky rimase a fissare la poesia scritta dal biondo. La calligrafia precisa,in corsivo,come se fosse stampata. Quella poesia era per lui e l'aveva scritta pochi giorni dopo la caduta dal treno. Sorrise. Quelle parole erano davvero belle e si era commosso. Lui era lì,seduto sul balcone con le lacrime agli occhi e il vento a scompigliare i capelli. Sentì la finestra aprirsi e vide Steve,affacciato. Non guardava lui però,guardava davanti a se,con un sorriso.
-Stevie- lo chiamò. Quando il biondo si accorse di lui gli mandò un bacio volante.
-Che ci fai seduto lì?-.
-Potrei chiederti la stessa cosa biondino- rise Bucky.
-Io sto ammirando l'alba...e adesso ammiro anche te. Che fai,vieni tu qui o vengo io mh?- sorrise. Steve con quel sorriso dolce gli trasmetteva tranquillità e sentiva i brividi percorrergli la schiena.
-Vieni qui,sono troppo pigro per alzarmi- gli fece cenno con la mano e il biondo sparì dalla finestra e pochi secondi dopo se lo ritrovò addosso. Si era seduto con le gambe stese e lui aveva poggiato la testa sulle sue gambe. Steve aveva le mani nei suoi capelli e giocherellava con le ciocche.
-A che pensi Buck?-.
-Penso a quanto io sia fortunato. Nella mia vita ne sono successe di cose e anche nella tua,eppure non ci siamo arresi. Siamo qui,seduti su un balcone a coccolarci mentre guardiamo le luci dell'alba e nostra figlia è dentro che dorme. Non potrei essere più felice- lo guardò negli occhi. Quegli occhi così azzurri lo facevano sognare ogni volta. Dopo molti minuti di silenzio Steve parlò.
-Buck?- esitò.
-Si Stevie?- disse l'altro.
-Ti amo-. Gli diede un bacio affrettato sulle labbra rosse. Mentre erano lì si addormentarono,uno nelle braccia dell'altro. Erano felici. Lo erano davvero e nessuno avrebbe potuto distruggere la loro felicità,mai più sarebbe successo.
Il mattino seguente vennero svegliati dal suono insistente del campanello e Steve scattò in piedi facendo sbattere la testa a Bucky,che si era svegliato di soprassalto. Mentre andava ad aprire ridendo il moro gli aveva rivolto diverse volte un "cretino" o "idiota" per non offenderlo.
Quando il biondo aprì si trovò avanti un enorme pacco regalo e poi spuntò Tony.
-Ho preso una decisione e fidati ti piacerà ghiacciolino-. Trascinò il pacco dentro.
-Cosa è questo,esattamente?- chiese confuso.
-Un regalo per la mia nipotina preferita...Detto così sembra che io sia suo nonno...Ma mi hai capito- sorrise.
-Allora vado a svegliarla- andò nella loro camera e Melanie era stesa sul letto. Per quanto fosse piccola si era presa quasi metà letto,assumendo posizioni strambe. Steve si avvicinò a lei e le diede un bacio sulla guancia. La bambina ci mise un po' a svegliarsi mentre lui la scuoteva piano chiamandola per nome.
-C'è una persona con un regalo per te- le sussurrò. Con quelle parole sembrava essere tornata iperattiva e andò correndo in salotto. Si fiondò ad aprire quel pacco enorme.
-Per prima cosa vorrei dirvi che mi dispiace per le cose che vi ho detto ieri,non avevo intenzione di fare lo stronzo. Seconda cosa,vi voglio bene e per terzo e non ultimo,sarete dei bravi genitori-. Bucky strinse la mano di Stark e lo ringraziò,era davvero felice che avesse scelto la cosa più giusta. Steve finalmente si sentiva più tranquillo dopo le parole di Tony,adesso non doveva preoccuparsi di nulla. Il moro si avvicinò alla bambina.
-Cosa ti ha regalato zio Tony?- la strinse a se.
-Una bicicletta! Una bicicletta rosa!-. Era davvero contenta,non aveva mai avuto una bicicletta e quella le sembrava la più bella che avesse mai visto. -Mi insegnerai ad andarci papà?- Melanie guardò Bucky.
-Ti insegnerà zio ad andarci!-. Tony sobbalzò sorpreso,proprio non se lo aspettava.
-Mi aiuterai?- disse la piccola avvicinandosi a lui.
-Ne sarei onorato principessa- sorrise Stark.
Melanie costrinse Steve a vestirla e poi andò via con Tony e la sua nuova bicicletta in cortile. Bucky prese la telecamera per farle un video,voleva avere dei ricordi della sua bambina. Tony teneva stretta la sella della bici e diceva a Melanie che la teneva e di pedalare. La bambina pedalava decisa,concentrata,senza fermarsi. Poi piano piano venne lasciata da lui e quando si accorse di essere sola urlò "guardate guardate!" tutta felice. Era bello vedere la loro bambina felice e sopratutto vedere Tony parte della loro famiglia. Quando Stark dovette ritornare a lavoro fu difficile separarlo da Melanie. Lei era attaccata alla gamba dei suoi pantaloni firmati e lui le prometteva che sarebbe tornato. Riuscirono a persuaderla in poco tempo però,non era una che faceva troppi capricci per fortuna.

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