Settero a fissarsi negli occhi sotto la pioggia che rinfrescava la pelle.
-La proviamo?- chiese Steve.
-Certo- sorrise Buck. C'era un solo casco e il biondo costrinse James a metterlo. Mise in moto e con l'adrenalina a mille partì più veloce del vento. Il soldato era stretto a lui e dallo specchietto si potevano vedere solo i suoi occhi da sotto al casco nero. Steve sentiva il vento nei capelli e stava ancora pensando alle parole dolci,guidava distratto e ogni tanto si riportava alla realtà,non doveva combinare guai con la sua nuova moto. Stette in silenzio anche quando Bucky gli poneva domande stupide durante il tragitto. Dopo 38 minuti esatti erano a casa. James stava tentando di portarselo a letto con mosse strane,parole totalmente senza senso e il biondo lo stava guardando divertito. Poi lo tirò dal bordo della maglia facendolo cadere accanto a lui sul letto. Lo guardava dritto negli occhi con uno sguardo che faceva sentire il moro uno scricciolo e lo aveva tirato sempre più vicino per baciarlo. Le sue mani scorrevano sui fianchi di James con prepotenza e il fiato si faceva sempre più corto. Bucky gli tolse di fretta la maglia poi la buttò via facendo lo stesso con la sua e si sedette su di lui guardandolo. Tornò subito a baciarlo ma vennero interrotti quando si accorsero di non essere soli grazie a un "porca miseria" lanciato da qualcuno. Il soldato non aveva intenzione di spostarsi e rimase seduto su Cap che,per vedere chi era entrato nella loro casa alle 3 di notte,sporse la testa.
-Che ci fai qui? È notte fonda Sam-. La sua voce era alterata,era in imbarazzo mentre Bucky sembrava tranquillo.
-Per piacere vestitevi e cercate di mettervi...composti? È un'emergenza.- si alzarono di fretta dal letto e si misero le maglie.
-Di che si tratta?-
-Lo S.H.I.E.L.D. sta controllando Rumlow da almeno tre settimane,si tratta di una faccenda seria,è venuto qui per lui.- Sam fece cenno con la testa verso Bucky -Non sappiamo da quanto lo cerca ma Fury mi ha avvisato dopo la festa che era nei paraggi e non potevo non venire qua e avvisarti. Per quanto mi duole dirlo,dobbiamo proteggerlo-. Steve aveva assunto un'espressione seria e preoccupata e nel silenzio James scoppiò a ridere. Si beccò uno sguardo seccato da Sam e uno arrabbiato da Steve che sicuramente pensava fosse impazzito.
-Scusate,ma pensate che io non sappia proteggermi da uno come lui? Andiamo ragazzi,non ho bisogno dei carabinieri-. Allora Steve perse la pazienza.
-Forse non hai capito che non posso perderti di nuovo! Il problema è che non sappiamo se sei guarito,non sappiamo se Rumlow potrebbe far scattare qualcosa e usare te come arma contro di noi,contro di me. Sai bene che se lo facesse io non sarei in grado di farti del male Buck. Per favore non fare cazzate- calcò bene l'ultima parola per essere chiaro con lui e lo vide alzarsi piano.
-Quindi tu pensi che sia così stupido? Diavolo Steve,conosco la mia mente. So bene cosa fare se mi si rivolta contro l'arma peggiore che ho,ovvero me stesso,in qualunque stato io sia so riconoscere quello che potrebbe farmi diventare l'assassino che adesso non esiste più. Quel tipo che va in giro ad ammazzare gente non c'è più da quando ti ho ripescato in acqua. Quindi fidati di me per una volta e fallo davvero,non puoi fidarti di me solo quando ti dico parole di miele o cazzate-. In un secondo sparì nella stanza da letto sbattendo la porta.
-Sam,va a casa. Ci pensiamo d..- la mano dell'uomo di posò sulla sua bocca per metterlo a tacere.
-Non c'è tempo. Stanno venendo qui,sanno dove vivete,lo porteranno via Steve. Non abbiamo tempo per problemi di coppia-.
Troppo tardi,la porta della stanza venne sfondata e ne uscì Bucky che si teneva le mani premute sulle orecchie e un uomo dell'Hydra ripeteva parole in una lingua che non conoscevano.
-Bucky!- urlò e di tutta risposta il moro gli lanciò uno sguardo terrorizzato.
-Vattene,vattene via Stevie! Scappate non posso resistere! Vi prego andate via prima che possa farvi del male!- urlava sempre con le mani premute come quando un bambino non ha voglia di sentire qualcuno.
-No! Non me ne vado senza di te!- Sam lo tirava dalle braccia per scappare via ma lui non ne voleva sapere. Le forze lo stavano abbandonando,sapeva che lo stava perdendo ancora e si lasciò portare via.
-Ci troveremo ancora piccolo-. Gli arrivò alle orecchie come un urlo anche se il soldato lo aveva sussurrato. Si sentì l'anima lacerata dopo quelle parole,adesso erano una promessa e se solo avesse provato a romperla si sarebbe arrabbiato.Bucky era confinato in un angolo del suo cervello ma sentiva chiaramente gli ordini che gli stava imponendo Rumlow. Quello non era lui...Era solo il Soldato D'inverno poteva sconfiggerlo.
-Devi uccidere Rogers. Sta volta per davvero,va e non tornare fino a che non è morto-.
Si sedette sul divano e aspettò che tornasse. Il Soldato D'inverno sapeva bene che Captain America stava tornando lì,lo avrebbe accolto a braccia aperte. Aveva ragione,infatti Steve era troppo prevedibile e si trovò di fronte a lui. Non voleva combattere,doveva solo fargli riprendere possesso di sè. Prese dalla cucina un grosso album e il Soldato gli fu sopra in un attimo. Inziò ad urlare,a dirgli di smetterla,a ripetergli che era lui e gli raccontava le cose fatte nei mesi precedenti poi si liberò dalla stretta.
-Questo non sei tu! Guarda!- strappò una pagina del grosso album tirandola verso di lui e continuò con tutte le pagine. Una pagina,un ritratto a matita di loro due. Una pagina,un ricordo importante. Una pagina,un giorno della sua vita preziosa con lui.
Inaspettatamente il Soldato le raccoglieva e poi iniziò a bruciarle sotto gli occhi di Steve. Lui le tirava in alto e le accendeva. Il biondo aveva cominciato a piangere e adavvicinarsi alle pagine cercando di ricomporle o di spegnere la fiamma che divampava sui fogli. Solo allora tornò ad essere Bucky. Solo quando le lacrime lo fecero diventare silenzioso,solo quando le sue lacrime versarono dolore tornò in se. Rimase immobile tra i fogli bruciati con le lacrime agli occhi. L'album che conteneva tutti quei disegni era così importante per lui che lo aveva nascosto bene e lo aveva distrutto. Notò anche le ferite sul suo viso,sanguinava eppure stava in ginocchio a piangere.
-S-Stevie...- gli uscì un filo di voce che richiamò gli occhi del biondo nei suoi.
-Bucky-. Aveva il cuore a pezzi,l'avevano entrambi.
-Non ero io,ti prego perdonami,ti prego..mi dispiace così tanto,ti ho fatto del male. Scusami,io non volevo,ti prego scusami- aveva cominciato a chiedere scusa a raffica,gli veniva da piangere. Venne fermato da Steve.
-Non eri tu. Quello non eri tu. Smettila di chiedere scusa,ti perdonerò sempre. Ti prometto che aggiusteremo anche questo-.
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Zweisamkeit
Fanfiction"Non smetterò mai di scrivere,non smetterò mai di disegnare il tuo volto. Io non voglio dimenticarti. Sei stato di più del mio migliore amico."