0.5 Luke

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Due giorni prima...


Odiavo i mercoledì, mai nulla di buono accadeva il mercoledì.

Gemetti come rotolai fuori dal letto. Il mio corpo era rigido, la testa mi pulsava e mi sentivo un fottuto disastro. Entrai nel bagno e accesi la luce. I miei occhi protestarono immediatamente per la luce.

Quando finalmente i miei occhi si adattarono alla luce, il mio sguardo finì sul volto riflesso.

Dio, avevo un'aspetto di merda.

I miei capelli erano tutti scompigliati e gli occhi arrossati. Poi, di nuovo, mi ricordai cosa successe.

Michael era venuto tardi la sera prima, e io ed Ashton ci sfidammo in una gara di shots. Il mio fratellastro era un genio a combinare queste cazzate durante l'inizio della settimana.

La sua scelta era andata sull' Absolut Vodka alla vaniglia. E lasciatemi dire che faceva davvero schifo. Non ho nulla contro la vodka in generale, ma quella merda andava giù come se fosse acqua. Ma la vodka aromatizzata e tutt'altra storia. Purtroppo, era l'unica merda che Ashton aveva a disposizione. E Dio sa solo il perché lo avesse fatto. Anche se provavo a fare l'adulto bevendo tutti quegli shots, alla fine mi ritrovavo a gettare anche l'anima.

Fanculo ad Ashton e alle sue stupide idee.

Accessi la doccia e mi tolsi i boxer prima di mettermi sotto il getto caldo. L'acqua calda sciolse le tensioni muscolari istantaneamente, e appoggiai la fronte contro la fredda parete piastrellata. Chiusi gli occhi e sciolsi le spalle per rilasciare qualche tensione.

Non c'era niente di meno che avrei voluto fare di più, se non ritornare nel letto e dimenticare al mercoledì che esistessi. Ma non avevo questo lusso, dal momento che la mia matrigna lavorava da casa e mi avrebbe notato se fossi rimasto. Non potevo nemmeno fingermi malato, perché il mio fottuto padre era un medico e la mia matrigna la preside. Anche se ero un attore impressionante, bastava chiedere alle ragazze con cui avevo dormito. Ma ancora, non potevo ingannare mio padre, agendo come se fossi malato, perché quell'uomo mi avrebbe letto come un fottuto libro.

Mi ero quasi addormentato sotto la doccia, l'acqua calda mi rilassava al punto tale di farmi perdere la coscienza, e non mi sveglia da quello stato fino a quando non sentii il getto d'acqua diventare freddo. Lasciai la doccia con un sospiro e mi allacciai l'asciugamano intorno alla vita prima di camminare nuovamente verso la mia stanza.

Dana aveva fatto il bucato il giorno prima, per cui ero felice, perché non ero in vene di andare commando. Presi il primo paio di skinny e la maglia che trovai e non feci nulla per sistemarmi i capelli. Poi, camminai al piano di sotto in cucina.

Ashton era seduto su uno degli sgabelli dell'isola della cucina. Dana stava cucinando la prima colazione. Nessuno della mia famiglia era un persona mattiniera, ad eccezione di Dana.

- Buongiorno cazzone, - Ashton disse, come mi sedetti sullo sgabello accanto al suo.

- Buongiorno a te, - mormorai e mi versò del succo.

- Postumi della sbornia? - Mi chiese.

- Fottuta vaniglia, - risposi.

Ashton cominciò a ridacchiare, ma tagliò corto gemendo e chiudendo gli occhi.

- Postumi della sbornia? - Lo presi in giro, gemette e mi spense.

Gli sorrisi. Mi faceva piacere sapere che anche lui era altrettanto appeso quanto me, dopo la sua idea del cazzo. In quel momento, mio padre entrò con il suo solito passo, essendo l'epitomane di una persona mattiniera. Era tutto sorridendo e allegro mentre camminava intorno all'isola della cucina e si versò il caffè che Dana aveva preparato prima di andare a scuola prima di noi.

Hold My Hand  || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora