1.6 Aiden

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Il dottor Hemmings era un bugiardo. Chiaro e semplice.

Era passata quasi una settimana dall'incidente. Ed ero ancora bloccata in questo letto d'ospedale a disagio, e il dottor Hemmings non mostrava segni di volermi dimettermi il più presto possibile.

Ero stata sottoposta a due interventi chirurgici supplementari, dato che sabato, ne avevo subito uno alla mia gamba e una a causa di alcuni danni riportati al mio addome. Non avevo prestato attenzione quando il dottor Hemmings spiegò la situazione ai miei genitori, perché francamente, smisi di ascoltarlo quando capii che fosse un bugiardo. Per quanto ne sapevo, poteva mentire su tutto. Quindi, perché avrei dovuto ascoltarlo?

Nel complesso, mi sentivo bene, almeno, fisicamente anche considerando le circostanze. Anche se il dolore non era più forte come prima. Molte delle volte mi infastidiva. Se facevo movimenti bruschi o cercavo di muovermi in modo che la mia gamba non fosse d'accordo, potevo essere sicura che ci sarebbero state esplosioni di dolore. Ma questa era una delle cose che imparai a controllare, limitando i movimenti bruschi. Non avevo mai lasciato il letto, ad eccezioni di quelle poche volte per usare il bagno, che si era rivelato fastidioso ma in un modo diverso.

Mi misi seduta sul letto e guardai fuori dalla finestra. All'inizio di questa mattina, nevicava, mentre ora pioveva. Tutto sembrava grigio e torbido. Il che si adattava perfettamente al mio stato d'animo attuale.

Avrei dovuto vedere il dottor Hemmings oggi, dopo le tre del pomeriggio. Pensai che avesse qualche giorno di riposo, ma qualcosa mi diceva che quell'uomo era il tipo di medico che gli piacesse torturare i suoi pazienti nei suoi giorni liberi, invece di trascorrerli con la sua famiglia. Ma poi di nuovo, non potevo biasimarlo se ciò fosse vero, considerando che la sua famiglia era composta da un soggetto molto particolare.

Parlando del diavolo, Luke non mi aveva più infastidito da quella mattina al pronto soccorso, e non sapevo se fossi grata per questo o no. Una parte di me avrebbe voluto che lui mi chiedesse scusa come avrebbe fatto una persona normale e mostrare una sorta di rimorso per quello che aveva fatto, mentre l'altra parte di me non voleva avere nulla a che fare con lui. Se non rivederlo mai più in vita mia.

Domenica scorsa, quando mi svegliai dopo il mio primo intervento dopo l'incidente, ebbi la visuale, di un elaborato bouquet sul tavolo del mio letto. Era molto bello. E l'ipotesi si rivelò corretta, quando notai la donna in piedi accanto alla finestra con uno sguardo malinconico negli occhi.

La matrigna o madre di Luke Hemmings. La preside Irwin.

Mi schiarii la gola per attirare la sua attenzione, la mia gola era secca. Si voltò verso di me con un dolce sorriso sulle labbra.

- Aiden...,- disse, il mio nome uscì dalle sua labbra come se fosse qualcosa di prezioso. - Mi dispiace disturbarti, io solo... beh, lo sai sono la matrigna di Luke...-

Non avevo bisogno di spiegazione, Harrison era una piccola città, e tutti conoscevano tutti. Tutti sapevano il motivo per cui Luke non era stato espulso un sacco di volte dalla scuola. Era dovuto per la preside Irwin. Ma qualcosa in lei mi diceva di non mandarla via. Aveva uno strano bagliore, i suoi occhi brillavano di amore svelato e preoccupazione. Tutto ciò di cui si aveva bisogno di sapere da questa donna era presente nei suoi occhi. Era una persona felice, piena di amore e preoccupazione per tutti, e io mi sentii male non appena la guardai.

Male e indignata per la sua presenza. Potrei dire che non fosse qui per pietà, o senso di colpa per quello che suo figlio avesse fatto per me, lei era qui perchè era preoccupata per me, solamente me. E quello che mi fece indignare, fu il fatto che non volevo questo. Non volevo la preoccupazione di nessuno.

- Si lo so, Preside Hemmings, - dissi con durezza. Ma la signora Hemmings sembrò non farci caso, come fece un passo verso di me e mise la sua mano sopra la mia sul letto.

Hold My Hand  || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora