0.9 Luke

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Il giorno prima dell'incidente...


Non ebbi nessun problema ad alzarmi dal letto la mattina seguente. Stavo morendo dalla voglia di vedere Ryan, anche se, non lo avrei mai ammesso ad alta voce. Ma avrei voluto vederlo solo per sapere se il nostro scherzo avesse avuto successo o no.

Ashton rimbalzò giù dalle scale come un bambino, e il parquet scricchiolò rumorosamente sotto il suo peso. Mi seguì in cucina con un ghigno sul suo viso e ridacchiai alla vista.

-Immagino di non essere l'unico contento questa mattina,- sorrisi.

-Stai scherzando? Muoio dalla voglia di vedere la sua faccia!- Sorrise.

-Oh, forse avresti voluto tenere un paio delle sue riviste...,- lo stuzzicai, alzando un sopracciglio mentre mi versavo il caffè.

-Ah, ah, molto divertente,- rispose con uno sbuffo, roteando gli occhi.

Appoggiandosi allo sportello, inizia a meditare su come avremmo potuto rendere la vita di Ryan un inferno oggi. Come lo avremmo potuto prendere in giro, senza sollevare nessun sospetto? La cosa peggiore che ci sarebbe potuta accadere è, se lui avesse iniziato a sospettare che fossimo stati noi. Non che sarebbe un problema, dal momento che sarebbe stato il problema più semplice da affrontare, con alcune minacce ben formulate per lui. Tuttavia, sarebbe stato più facile se non avesse sospettato nulla; non aveva delle prove comunque.

Finimmo velocemente di fare colazione e ci dirigemmo alla Rover. Ashton era euforico mentre andavamo a scuola, e non potevo biasimarlo. Questo giorno sarebbe stato epico.

Calum e Michael ci stavano già aspettando al parcheggio del vice preside, supponendo che avrei parcheggiato lì nuovamente. Ed era stato così. Non volevo mettere a rischio la mia Rover, solamente perché le persone di questo posto non avevano ancora imparato a guidare. A volte, mi chiedevo se lo stato del Connecticut regalasse patenti quando le persone compivano sedici anni.

Parcheggiai la macchina e scendemmo. Mi appoggiai contro il lato del bagagliaio dell'auto, incrociando le braccia sul petto mentre lanciai un'occhiata a Calum.

-E' arrivato?- Chiesi.

Calum scosse la testa.

-Siamo qui da venti minuti e deve ancora presentarsi,- rispose.

-Se quello stronzo balza oggi, allora andrò davanti a casa sua e gli darò un calcio nel sedere, non siamo quasi stati beccati la scorsa notte solo per potergli far balzare scuola oggi e far finta che non sia mai successo. Mannaggia!- Ashton esclamò ad alta voce.

-Diamine, Ashton, abbassa la voce,- sibilò Michael, mentre si guardava intorno per assicurarsi che nessuno lo avesse sentito.

-Scusa,- mormorò Ashton imbarazzato.

Guardammo il parcheggio riempirsi. Non c'era ancora nessuna traccia di Ryan ed eravamo pronti a rinunciare. Proprio in quel momento, una Mini Cooper sconosciuta entrò nel parcheggio, parcheggiando alcune file in giù. Ma la faccia che si celava dietro il volante era tutt'altro che sconosciuta. Un sorriso compiaciuto dipinse le mie labbra.

-Ci sta rendendo il gioco troppo facile,- mormorai divertito.

Guardammo Ryan Fisher mentre lasciava la macchina e camminava con le mani nelle tasche, le spalle accasciate, dirigendosi verso i gradini.

-Hey, Fisher, quella macchina non è da... gay?- Calum chiese casualmente mentre ci passò accanto.

Fisher alzò la testa e sgranò gli occhi.

Hold My Hand  || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora