Capitolo 11.

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Il saggio era finito, ero esausta ma contentissima di come avevo ballato. Ben due mesi di preparazione per quel breve momento in cui ti senti la persona più felice del mondo perché stai facendo ciò che adori. Uscii sorridente dal teatro per incontrare fuori la mia famiglia. Erano tutti e tre lì, sorridenti che si complimentavano con me ed io, puntualmente arrossivo, non essendo abituata a tutti quei complimenti. 

Arrivata a casa mi gettai a peso morto sul letto e stanchissima mi addormentai subito. La mattina seguente mi alzai per fare colazione, essendo domenica la mamma aveva fatto le cose in grande, aveva preparato i buonissimi pancake che accompagnai con un bicchiere di tè freddo. Mi vestii e con mio fratello andai a correre come spesso facevamo la domenica mattina. Mentre ci dirigevamo a passo spedito verso la piazza incrociammo Andrea, il ragazzo che avevo conosciuto a danza. L'avevo incrociato ancora qualche volta in quelle settimane e avevamo scambiato qualche parola. 

 "ciao Elisa!" mi salutò passandomi di fianco

"ciao Andrea!" sorrisi e notai subito la faccia interrogativa di Michele "dove l'hai conosciuto?"

"a danza, frequenta il quarto di hip hop" spiegai

"allora è più grande di te! Quanti anni avrà?"

"non ne ho idea, non gliel'ho chiesto." In quel momento passò una ragazza molto bella che portava a spasso un meraviglioso labrador bianco "ciao Michele!" disse con un sorriso da orecchio a orecchio "ehi, Claudia!" disse anche lui sorridentissimo.

"e invece questa dove l'hai conosciuta eh?" chiesi io, imitandolo.

"all'università" rispose evasivo. 

"ed è una tua amica?" continuai curiosa 

"Guarda come è tardi! Rientriamo a casa in fretta!" 

"ma..." provai io ma lui faceva finta di non sentire e mi sorpassò: non me la raccontava giusta.

Feci una veloce doccia prima di pranzare dai nonni, le lasagne di nonna erano fantastiche.

Alle tre salutai i nonni e andai velocemente a casa per cambiarmi e andare alle prove, indossai un paio di jeans chiari e una felpa pesante blu con le all star. Mentre mi facevo una coda alta mi vibrò il telefono "andiamo insieme alle prove?" era Alex "certo!" presi il giubbino ed uscii di casa, trovandolo ad aspettarmi in tutta la sua bellezza. Indossava un paio di jeans stretti scuri, un paio di Vans blu e il suo inconfondibile giubbotto rosso. "ciao Elisa! Come stai?"

"bene grazie. Ho appena mangiato una porzione di lasagne che avrebbe potuto sfamare un esercito!" lui rise e ci incamminammo verso la scuola. Quando entrammo trovammo pochissime persone ad aspettarci, cosa molto strana dal momento che noi due eravamo in ritardo "dove sono tutti?" chiese Alex guardandosi attorno. 

"si sono dati tutti per malati!" disse furiosa Susanna. Per una volta le davo ragione ad essere così arrabbiata ed isterica, il comportamento dei nostri compagni non era affatto corretto!

"quali personaggi mancano?" chiesi io, sull'orlo di una crisi.

"tutti! Ci sono solo Kate, Jack e Linda! Quindi solo i protagonisti!" mi rispose Jes

"e come facciamo a provare?" chiesi io, i pochi ragazzi che c'erano mi guardarono interrogativi: era impossibile!

"non lo posso accettare!" urlò Alex "adesso chiamerò tutti quanti e li obbligherò a venire qui! Non abbiamo chiesto loro molto, solo un pomeriggio!" dicendo così prese il cellulare

"ma stai facendo seriamente?"

"e certo!" io scoppiai a ridere immaginando quanto potessero arrabbiarsi i nostri compagni se lui avesse fatto una cosa del genere "dai Alex, fermo! Troveremo un modo!" a quel punto si calmò e si fece cadere sulla poltroncina della platea "e come? Facendo io tutti i personaggi?"

Il cestista e la ballerinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora