Capitolo 10.

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La mattina seguente ero sfinita ma dovevo assolutamente andare a scuola per la verifica di latino.  Di malavoglia mi alzai e mi diressi nel bagno della mia camera: mi ritenevo molto fortunata ad avere un bagno in camera, in comune con mio fratello, era molto comodo e non dovevo fare la fila con la mia famiglia per la doccia. Andai in bagno per lavarmi e truccarmi un poco per sembrare presentabile e nascondere le occhiaie causate dallo studio del latino. Indossai una camicetta rosa confetto e la infilai in un paio di jeans chiari e poi le mie Converse bianche. Scesi a fare colazione e trovai mio fratello che addentava un biscotto alla vaniglia "tu!" dissi indicandolo " mi hai rubato i miei biscotti!" Lui, in risposta, scoppiò a ridere: "scusami ma erano così invitanti!" Lo guardai con il mio sguardo intimidatorio che, invece di far paura, fa sempre ridere tutti e infatti tutta la famiglia scoppiò in una fragorosa risata. 

"dai, per farmi perdonare ti accompagno a scuola in auto, d'accordo?"

"affare fatto!" dissi sorridendo. Dato che Michele aveva finito i miei biscotti feci colazione con una spremuta d'arancia e qualche fetta biscottata con marmellata di albicocca.

Mio fratello mi accompagnò a scuola in auto e quando arrivai, ovviamente un sacco di stupide ragazzine gli sorridevano affascinate. In effetti non avevano tutti i torti, mio fratello è molto carino, è alto e atletico ha i miei stessi occhi verdi ma i capelli sono più tendenti verso il biondo. "ciao Michele, grazie mille per il passaggio, buona giornata!" lo salutai aprendo la portiera. 

"anche a te piccola Elisa!" mi urlò in risposta. 

"smetterai mai di chiamarmi 'piccola'?"

"no, mai" sorrisi e scesi dall'auto. Trovai Jes seduta sul muretto e le andai incontro salutandola, lei ricambiò con un sorriso "allora, emozionata per stasera?"

"sì, tantissimo!" sospirai: l'ora dello spettacolo era sempre più vicina. 

"coraggio, sarai bravissima come sempre. Mi spiace non poter venire allo spettacolo ma c'è la zia e non vorrei lasciarla sola dato che ci vediamo così poco." si scusò. 

"ma certo Jes. Stai tranquilla! Magari questo pomeriggio prima delle ultime prove passo a salutarla, mi sta così simpatica!"

"eh già. Ti ricordi quando eravamo in Francia da lei e..."

"buongiorno ragazze!" ci interruppe Alexander 

"ciao Al" lo salutai, scherzando sul soprannome datogli da Giorgia. 

"oh, non ancora quel soprannome!"esclamò portandosi una mano sulla fronte. Scoppiammo entrambi a ridere mentre Jes ci guardava interrogativa "è una lunga storia Josephine." provai a spiegarle, chiamandola con il suo vero nome per provocare una sua reazione.

"oh, va bene Elisa Bridgette Ferreri" aveva risposto usando la mia stessa arma: sapeva che odiavo il mio secondo nome. Alex scoppiò a ridere "Josephine... e... Bridegette..?" disse spostando lo sguardo da me a Jes, non riuscendo a contenere le risa. Sospirai e poi spiegai: "vedi, io sono italiana al cento per cento ma sono nata durante un viaggio in Inghilterra così i miei hanno avuto un'idea, una pessima idea a mio avviso, ovvero quella di aggiungere un nome del posto per ricordo. Lo so, i miei sono un po' pazzi". Conclusi scuotendo la testa. 

Jes raccontò ad Alex del suo vero nome mentre prendevamo posto nei banchi. Prima che arrivasse la professoressa mi alzai per fare un annuncio alla classe:

"ragazzi! Volevo avvisare che questo pomeriggio non posso essere presente alle prove della recita perché ho un saggio di danza. Poi volevo dirvi a nome di Alex che le prove sono state spostate alle quattro, invece che alle tre, e termineranno verso le sei"

Il cestista e la ballerinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora