Capitolo 50.

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Restammo ancora per qualche minuti seduti fuori dalla sala riunioni, Alex aveva bisogno di tranquillizzarsi ancora un po' prima di ricominciare.

Una volta tornati dai nostri compagni era ancora parecchio nervoso ma riusciva, in qualche modo, a tenere sotto controllo le sue emozioni. Le prove poi proseguirono lisce, eravamo diventati davvero bravi, nonostante i numerosi cambiamenti apportati allo spettacolo: il cambio di attori, la sostituzione di alcune comparse che non avevano partecipato al viaggio, le variazioni al copione e, ovviamente, il cambiamento di contesto nel quale ci era richiesto di esibirci.

"Ti senti un po' meglio?" chiesi ad Alex, avvolgendo il mio braccio attorno al suo mentre uscivamo dall'hotel nell'aria fredda della Gran Bretagna.

"Diciamo di sì. Ho un enorme groppo in gola all'idea dell'esibizione di domani. Se oggi, senza pubblico, la mia reazione è stata quella, mi spaventa ciò che potrebbe succedere domani pomeriggio" mi confessò guardandomi dritto negli occhi.

"Dobbiamo fare in modo di distrarti un po' altrimenti ora di domani potrebbe venirti un'ulcera!" si intromise Jes ridendo. "Allora dove pranziamo oggi?" continuò.

"Che ne dite di quel locale in stile diner anni '50 a una fermata di metro da qui? Quello che abbiamo visto l'altro giorno tornando da Hyde Park. Tanto abbiamo ancora tempo libero fino a tardo pomeriggio" propose Riccardo che, ormai, era diventato parte integrante del gruppo, con "estremo piacere" di Alex. L'idea venne però accettata volentieri da tutti: quel piccolo ristorante ci aveva incuriositi e sarebbe stato carino pranzare lì per l'ultima volta nel nostro soggiorno londinese.

Il ristorante contava una decina di tavoli accompagnati da una coppia di divanetti ciascuno. Alle pareti erano appese alcune stampe di personaggi famosi dell'epoca di riferimento e di pubblicità tipiche di quella decade. Il pavimento era a scacchiera con piastrelle bianche e nere. In un angolo era anche posizionato un jukebox, non si capiva se fosse funzionante o meno. Insomma mi sentivo catapultata in Grease. 

"Se ci dite quello che volete andiamo noi ad ordinare e voi andate ad occupare un tavolo" propose Alex, parlando anche per Riccardo che, quindi, si avviò in fila.

"Per me cheeseburger e patatine, grazie!"

"Uguale per me" concordò Jes che mi prese velocemente per un braccio e mi trascinò verso il primo tavolo libero. "Ehi! Fai piano!" gli sussurrai ridendo.

"Abbiamo poco tempo prima che tornino i ragazzi e devo assolutamente parlarti" si fece seria in un attimo.

"Va bene, sono tutta orecchi. Con quella faccia seria mi spaventi, cosa è successo?" iniziai a preoccuparmi.

"Ho fatto una cosa molto molto brutta" con lo sguardo le feci segno di continuare "Ieri sera ho, insomma, ho baciato Luca." Buttò lì coprendosi subito gli occhi con le mani.

"Jes! Tu hai fatto cosa? Come ti è saltato in mente?" ero davvero incredula.

"Non sgridarmi, so che sono stata estremamente stupida. Quando sei andata via per salire da Alex ho passato il resto della serata con Paula e i ragazzi di Torino, abbiamo ballato e ci siamo davvero divertiti. A fine serata Luca mi ha accompagnato alla porta della nostra stanza ed è successo, lui mi ha baciata ed io non mi sono tirata indietro. Me ne sono pentita l'attimo dopo essermi chiusa la porta alle spalle. Per me non ha significato assolutamente nulla. Non volevo nemmeno dirtelo: ho pensato che se non l'avesse saputo nessuno avrei tranquillamente potuto far finta non fosse mai successo. Sai bene, però, che non posso tenerti nascosto nulla" era davvero provata, quasi con le lacrime agli occhi e il viso paonazzo.

"E con Leo, cosa pensi di fare? Glielo dirai?"

"Non lo so Eli. Cosa dovrei fare? Ho paura di dirglielo e che lui ingigantisca la cosa ma, d'altra parte, non voglio nemmeno che lui venga a saperlo in qualche brutto modo. Cosa faccio?" mi chiese sull'orlo del pianto, torturandosi le mani.

"Guardami Jo" la richiami poggiandole una mano sul braccio nel tentativo di tranquillizzarla "Mi piacerebbe molto essere un oracolo ma purtroppo non lo sono e di conseguenza non ho la risposta giusta alla tua domanda. Leo mi sembra un ragazzo intelligente e, se mai decidessi di rivelargli ciò che è successo, credo che capirebbe. Probabilmente si arrabbierà, magari ti terrà il broncio per un po' ma sono convinta che non ti lascerà per questa sciocchezza. Però devi essere sicura al cento per cento che di Luca non ti interessa nulla. Se invece sceglierai di non dire niente ti capirò comunque e sappi che da me non saprà mai niente" le promisi stringendole le mani. In risposta lei mi accennò un sorriso malinconico, poi si asciugò in fretta le lacrime vedendo i ragazzi tornare con i nostri vassoi.

"Vi siete confessate abbastanza?" rise indiscreto Riccardo, in risposta ricevette un'occhiataccia da me e Jes e uno scappellotto da Alex. Quest'ultimo si sistemò sul divanetto accanto a me e mi sussurrò "è tutto okay? Ho visto Jes un po' provata", gli sorrisi e annuii.

"Che profumino, mangiamo che ho famissima!"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 03, 2021 ⏰

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