Capitolo 9.

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Ballai bene, almeno credo, adoravo quel balletto e lo ballavo mettendocela tutta, curando i dettagli e le espressioni. Il mio momento era terminato, avevamo tutte ballato molto bene. Un inchino e poi il sipario si chiuse e tutte sorridenti uscimmo di scena con quell'adorabile sensazione nella pancia. Corsi in camerino per stare un po' con le ragazze dimenticandomi per un momento di Alex. Lo stanzino stretto era ormai pieno dei nostri urletti
" siamo state divine!" disse Giorgia
"davvero brave!" concordai io. Parlammo per qualche minuto dei piccoli errori che avevamo commesso in scena poi sentimmo bussare alla porta:
"ragazze, sono venuta qui a complimentarmi: bravissime tutte, ho poco tempo, le ragazze del quinto stanno impazzendo per l'emozione; per loro questo sarà il loro saggio finalmente dell'ultimo corso!" ci mandò dei baci con la mano e poi aggiunse: "ho trovato questo ragazzo girare per il teatro cercando Elisa" si avvicinò Alex abbastanza imbarazzato grattandosi la testa. Cercando di trattenermi dal ridere uscii dal camerino per raggiungerlo ma una volta fuori non ce la feci più e scoppiai a ridere molto forte
"ehi, non è divertente!" disse Alex fingendosi offeso 

 "scusami tanto Alex ma dopo aver ballato volevo complimentarmi con le ragazze e mi sono diciamo...dimenticata che tu non conosci molto bene il posto"

"Ti perdono dato che sei stata davvero fantastica! Non me ne intendo di danza e non ho mai visto uno spettacolo ma sei stata davvero meravigliosa, mentre balli si capisce proprio che ami ciò che stai facendo!" si congratulò. 

"grazie mille Alex. Grazie anche per essere venuto qui con me oggi, chissà come ti sarai annoiato a vedere un sacco di ragazze in tutù"

"ma scherzi? Mi è piaciuto tantissimo! Grazie a te per avermi fatto scoprire questo mondo sconosciuto"

Dopo essermi cambiata uscimmo di corsa dal teatro per riuscire a prendere il pullman. Ormai il cielo era scuro e faceva molto freddo così indossai la sciarpa di lana fatta a mano dalla nonna 

"e così domani hai lo spettacolo. Come ti senti?" 

"Sono abbastanza agitata però questa prova è andata abbastanza bene quindi sono un po' più tranquilla." Salimmo sul bus e prendemmo posto in fondo. Poco dopo mi squillò il cellulare "pronto?"— " ciao Elisa"— "ciao mamma, dimmi"— "volevo avvisarti che sto preparando la cioccolata quindi non fare merenda fuori!" – "d'accordo mamma!"— "baci Elisa a tra poco"

Chiusi la telefonata e posi il telefono nella borsa
"era mia mamma, sta preparando la sua fantastica cioccolata, vuoi unirti a noi?"

" certo, con piacere" 

Arrivammo a casa ed entrai buttando la borsa sul divano "ciao mamma!"

"ciao Elisa e ciao anche a te Alex" lo salutò un po' sorpresa

"Ciao Sofia, come stai?"

Ci sedemmo a tavola a gustarci la sua fantastica cioccolata con panna "tesoro come sono andate le prove?" si tamponò le labbra con il tovagliolo. 

"benissimo, è stata bravissima!" rispose Alex al posto mio, io e mia mamma sorridemmo, io imbarazzata, lei orgogliosa. 

"ma ragazzi, toglietemi una curiosità: voi due siete... state insieme?" quasi quasi mi strozzai con la cioccolata e Alex divenne bordeaux "MAMMA!" 

"hei,che ho detto?" alzò le braccia 

"no mamma non stiamo insieme siamo amici" chiarii diventando a mia volta bordeaux

 "Mh,okay" mi guardò non convinta fino in fondo.                                                                                                                                                     

"mamma,vai a finire il bucato che qui ci penso io" mia mamma si allontanò dirigendosi alla lavanderia  borbottando qualcosa su quanto io fossi permalosa così presi l'occasione per scusarmi con Alex.

"scusala, sai crede che se passo del tempo con qualcuno significa che ci sto insieme."

"tranquilla Elisa. Non ti preoccupare davvero" sorrise e posò la sua tazza nel lavandino, poi mi salutò dirigendosi verso casa. Io andai a farmi una doccia lavando i miei adorati capelli, mi asciugai avvolgendomi nell'accappatoio e tamponando i capelli affinché smettessero di sgocciolare, in attesa che li asciugassi. Poi indossai una tuta nera e iniziai a sistemare i capelli con il phon per poi piastrarli, indossai le mie fantastiche ciabatte a forma di orso e fui pronta a scendere per cenare. La sera mentre facevo i compiti mi chiamò Jes: "hei ballerina!"

"ciao Jes" posai la penna e chiusi il libro, grata della pausa. 

"com'è andata la prova generale?" me la immaginavo sdraiata sul suo letto con le gambe penzoloni, il telefono appoggiato sulla coperta con la mia voce in vivavoce. 

"bene credo, ho ballato bene e non ho fatto figuracce come temevo." risposi mangiucchiandomi un'unghia.

"e con Alex?" chiese curiosa. 

"e con Alex nulla, è stato lì paziente e Giorgia ci ha provato ma lui ha pensato fosse un po' pazza. Mi ha detto che gli è piaciuto lo spettacolo, abbiamo fatto merenda da me e mia mamma ci ha messo in imbarazzo, tutto nella norma" ridacchiai.  

"perché che ha fatto?"

"ehm,Jes.. devo ancora studiare per la verifica di latino di domani. Ti fa niente se ti racconto tutto a scuola? Scusami..." 

"certo tranquilla Eli, lo so che sei super impegnata! Baci e buona notte" 

"ciao Jes, notte." Ecco un altro motivo per cui Jes era la mia migliore amica: era davvero comprensiva e non rimaneva male quando ero troppo stanca o impegnata per chiacchierare con lei quindi mi diceva tranquillamente di riposarmi e di raccontarle tutto in un altro momento.  Finii di studiare un'oretta dopo poi mi infilai tra le coperte del mio amico 'lettone a due piazze'.


Il cestista e la ballerinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora